Il 2024, seppur forse più avaro di scoperte storico-artistiche rispetto ad altri anni più fortunati, si chiude comunque con molte, interessanti sorprese. Anche quest’anno, dunque, storici dell’arte e ricercatori di tutto il mondo hanno portato alla luce scoperte di rilevante portata, testimonianze che ampliano le frontiere della conoscenza artistica. Ogni nuova scoperta è del resto un tassello che si aggiunge al mosaico della nostra comprensione del mondo antico, offrendo spunti per riflessioni.
Dipinti ritenuti perduti, altri di cui non si conosceva l’esistenza, antichi manoscritti, e molto altro: ecco dunque le dieci scoperte di storia dell’arte più importanti del 2024, scelte non solo per il loro valore scientifico ma anche per il loro potere evocativo. Ciascuna rappresenta una sorta di viaggio nel tempo, un’occasione per connetterci con chi ci ha preceduti e per apprezzare la straordinaria continuità della creatività umana.
Ritrovato a Vienna un dipinto di Gustav Klimt ritenuto perduto da circa cent’anni. Si tratta di un ritratto appartenente all’ultimo periodo dell’attività dell’artista. È stato poi venduto all’asta presso la casa im Kinsky, per la somma di 30 milioni di euro.
A febbraio eccezionale ritrovamento a Savona: scoperti sei tappeti di Arturo Martini inediti e finora noti solo dai disegni. Sono stati esposti in mostra al Museo della Ceramica di Savona dal 22 marzo al 15 luglio 2024.
A marzo una giovane studiosa italiana di stanza a Cambridge, Federica Gigante, scopre a Verona un raro e prezioso astrolabio andaluso dell’XI secolo, che attesta scambi culturali tra musulmani, ebrei e cristiani sullo sfondo della Spagna islamica.
Sempre a marzo, nei dintorni di Siena è stata scoperta una preziosa tavola quattrocentesca del Sassetta durante i lavori di preparazione della mostra sull’artista da poco aperta a Massa Marittima. L’opera è stata subito esposta alla rassegna dedicata al pittore (qui la nostra recensione della mostra).
Un prezioso codice medievale, proveniente dall’antica Luni, è stato riscoperto grazie al lavoro dell’Università di Pisa. Il codice è già stato ritenuto molto importante per approfondire la nostra conoscenza del Medioevo toscano e lunigianese.
Ritrovata a maggio un’inedita scultura del primo Rinascimento che ritrae Filippo Brunelleschi. Si tratta di una scoperta eccezionale. L’opera è stata acquistata dall’Opera di Santa Maria del Fiore.
La mostra di Goldfinch Fine Arts a Genova che si è tenuta dal 31 maggio al 29 giugno ha esposto alcune nuove acquisizioni: spiccava, in particolare, un inedito di Gioacchino Assereto, opera assegnata alla mano del grande artista genovese dopo un accurato restauro.
Un museo del Texas, il Kimbell Art Museum di Fort Worth, ha acquisito un importante dipinto di Artemisia Gentileschi: è ritenuto l’originale di una composizione nota da alcune copie, un capolavoro dato per disperso che a settembre è stato per la prima volta esposto al pubblico.
Alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, l’antiquario Carlo Orsi ha presentato un dipinto di Tiziano ritrovato: venne eseguito dal maestro e poi, secondo gli studi di Enrico Maria Dal Pozzolo, venne modificato qualche anno dopo da un collaboratore, Girolamo Dente.
L’anno si chiude con un’eccezionale scoperta a Genova: negli archivi della Provincia ligure dei Frati francescani è stata ritrovata un’Adorazione dei Pastori di Matthias Stomer. L’opera con tutta probabilità venne eseguita in Sicilia negli anni Quaranta.