Puntata 3 - 12 aprile 2014
Durata: 36'02"
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Carlo Maratta è stato uno dei più grandi esponenti del classicismo seicentesco, e per la precisione è stato uno degli ultimi. Originario di Camerano, un paesino delle Marche vicino ad Ancona, si distinse per il suo talento precoce e si trasferì ancora bambino a Roma, dove entrò nella bottega di Andrea Sacchi e studiò tutti i più grandi artisti classicisti, da Raffaello ai pittori bolognesi. Non rimase però immune al fascino dell'arte barocca, che grazie ad artisti come Gian Lorenzo Bernini, Giovanni Lanfranco e Pietro da Cortona, stava vivendo il suo apice: così, Carlo Maratta propose una pittura molto originale, che riusciva a fondere classicismo e barocco dando luogo a risultati sorprendenti. Diventato poi il più importante e influente pittore a Roma, seppe dettare e influenzare i gusti di committenza e artisti sul finire del secolo e agli inizi del Settecento. Andiamo alla scoperta delle sue opere principali con Ilaria e Federico!
Immagine: Disputa sull'Immacolata Concezione (particolare),
1686; olio su tela; Roma, Santa Maria del Popolo.
1625 | Carlo Maratta nasce il 18 maggio 1625 a Camerano (vicino ad Ancona) da Tommaso e Faustina Masini. La famiglia è di origine dalmata, ma non sappiamo se il vero cognome è “Maratta” o “Maratti”: il pittore era solito firmarsi “Maratti” ma esiste un caso in cui sembra firmarsi “Maratta”. La forma con la “a” finale prende il sopravvento, nei documenti, a partire dal Settecento (anche se non si conosce con certezza il motivo), e oggi è quella più diffusa. |
1636 | Si trasferisce a Roma dove viene accolto dal fratellastro Bernabeo Francioni, ed entra nella bottega di Andrea Sacchi. |
1646 | Per il duomo di Monterotondo, vicino a Roma, esegue uno dei suoi primi dipinti, in questo caso commissionato dal cardinale Taddeo Barberini: è la Gloria dei santi Pietro, Paolo, Michele e Giacomo. Attorno allo stesso anno dipinge, per la parrocchiale di Camerano, una Madonna col Bambino assieme ai santi Monica, Agostino e Domenico. |
1650 | Dipinge l'Adorazione dei pastoriper la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma. |
1653 | Un gentiluomo romano, di nome Flavio Alaleona, commissiona a Carlo i dipinti per la chiesa di Sant'Isidoro a Roma: si tratta di tre tele e tre affreschi, con episodi legati alle storie di san Giuseppe, che saranno terminati nel 1656. |
1656 | Il futuro segretario di Stato di Luigi XIV, Louis Phélypeaux de la Vrillière, gli commissiona la tela conAugusto che chiude le porte del tempio di Giano, oggi al Musée des Beaux-Arts di Lille, in Francia. Nello stesso anno, su commissione di papa Alessandro VII, esegue la Visitazione per la chiesa di Santa Maria della Pace a Roma, che sarà terminata due anni dopo. Sempre nello stesso anno è al lavoro nella basilica di San Marco a Roma. |
1659 | Per il cardinale Flavio Chigi esegue una tela per il ciclo delle Quattro stagioni destinato al Palazzo Chigi di Ariccia: Carlo è incaricato di eseguire il dipinto avente per tema l'estate. L'opera è condotta in collaborazione con Mario Nuzzi (detto Mario de' Fiori). |
1661 | Torna al lavoro nella chiesa di Sant'Isidoro dove esegue l'Immacolata Concezione per la cappella della Concezione. |
1662 | Entra a far parte dell'Accademia di San Luca. |
1663 | Agostino Chigi, nipote di Alessandro VII, gli commissiona un ulteriore dipinto con l'Immacolata Concezione, destinato alla chiesa di Sant'Agostino a Siena: il lavoro verrà concluso nel 1667. |
1664 | L'artista diventa Principe dell'Accademia di San Luca, carica che manterrà anche l'anno successivo. |
1666 | Il cardinale Antonio Barberini gli commissiona il ciclo degli Apostoli: le tele che rimangono sono oggi conservate alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma. |
1669 | Dipinge il ritratto di papa Clemente IX. |
1672 | È impegnato nella realizzazione di una importante pala per la cappella Altieri in Santa Maria sopra Minerva: San Pietro presenta alla Madonna cinque santi canonizzati da Clemente X. L'opera è commissionata dalla famiglia Altieri, ovvero la famiglia di papa Clemente X. |
1673 | Sempre per gli Altieri dipinge nel loro palazzo l'Allegoria della Clemenza. |
1677 | È incaricato di realizzare i cartoni per i mosaici della cappella delle Presentazioni nella Basilica di San Pietro: il lavoro durerà diversi anni. |
1679 | Nasce la figlia Faustina, che diventerà una importante poetessa arcadica. Dipinge inoltre la Morte di san Francesco Saverio per la chiesa del Gesù. Nello stesso anno inizia l'Apparizione della Vergine a san Stanislao Kostka che sarà finita nel 1687. |
1681 | Per conto di Luigi XIV di Francia dipinge l'Apollo e Dafne oggi conservata a Bruxelles, ai Musées Royaux des Beaux-Arts. |
1682 | Risale a quest'anno il celebre autoritratto conservato agli Uffizi. |
1686 | Per la cappella Cybo in Santa Maria del Popolo dipinge una delle sue opere principali, la Disputa sull'Immacolata Concezione. |
1696 | Su commissione di papa Innocenzo XII, il pittore dipinge il Battesimo di Cristo per la Basilica di San Pietro e oggi sempre a Roma, ma in Santa Maria degli Angeli: l'opera sarà finita nel 1698. |
1699 | Viene di nuovo eletto Principe dell'Accademia di San Luca e manterrà la carica fino alla scomparsa dato che nel 1706 l'onorificenza gli era stata conferita a vita. |
1700 | All'inizio del nuovo secolo esegue restauri sugli affreschi di Annibale Carracci in Palazzo Farnese. Nello stesso anno si sposa con Francesca Gommi. |
1702 | È ancora impegnato come restauratore, nelle Stanze Vaticane affrescate da Raffaello. |
1704 | Il papa Clemente XI gli conferisce l'onorificenza di “cavaliere di Cristo”. |
1713 | L'artista scompare a Roma in data 15 dicembre. |