Puntata 19 - 22 novembre 2013
Durata: 31'09"
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"Spiegò egli fin da' primi anni l'ali del suo bel genio alla pittura" è la frase che Giovan Pietro Bellori utilizza per introdurre la formazione di Giovanni Lanfranco nel capitolo delle "Vite" dedicato al pittore parmigiano: Giovanni Lanfranco fu infatti un artista molto dotato e che ebbe l'opportunità di mettere da parte un bagaglio culturale di notevole importanza, in quanto assorbì non solo il classicismo dei Carracci, di cui fu allievo, ma anche la lezione di Correggio, in particolare quella del Correggio degli affreschi di Parma. Giovanni Lanfranco elaborò tutte queste suggestioni per dare vita a uno stile originale, che di fatto diede origine alla grande decorazione barocca: è infatti suo il primo lavoro compiutamente barocco che possiamo trovare nella Roma del Seicento. Artista di grande fama, fu anche molto prolifico: in questa puntata, Ilaria e Federico ci parlano di alcuni capolavori di Giovanni Lanfranco che cambiarono il gusto del tempo e la storia dell'arte.
Immagine: Assunzione della Vergine, 1625-27; affresco; Roma, Sant'Andrea della Valle.
1582 | Giovanni Lanfranco nasce in data 26 gennaio a Parma da Stefano e Cornelia. Nella città natale, il giovane diventerà allievo di Agostino Carracci. |
1598 | Compie probabilmente un soggiorno a Bologna, dove diventa allievo di Ludovico Carracci. |
1602 | Si trasferisce a Roma e lavora nella bottega di Annibale Carracci. |
1604 | Risale a quest'anno l'Arione con il delfino, una delle prime opere note di Giovanni. |
1608 | Al lavoro nella bottega di Guido Reni, Giovanni dipinge i santi Gregorio e Silvia nella controfacciata dell'oratorio di Sant'Andrea al Celio, a Roma. |
1610 | A seguito della scomparsa di Agostino Carracci, Giovanni torna in Emilia dove raggiunge Sisto Badalocchio, suo compagno di studi fin dai tempi del soggiorno a Bologna. |
1611 | Dipinge la Crocifissione per la chiesa di Porcigatone (nei pressi di Borgo Val di Taro). Nello stesso anno esegue la decorazione della cappella del collegio dei Notai a Piacenza, di cui oggi rimane solo il San Luca conservato ai Musei Civici di Palazzo Farnese (sempre a Piacenza). |
1612 | L'artista torna a Roma ma continua a dipingere per le proprie terre: risale a quest'anno la Salvazione di un'anima per la chiesa di San Lorenzo a Piacenza (oggi a Napoli, al Museo Nazionale di Capodimonte). |
1615 | Dipinge una delle sue opere più celebri, San Pietro visita sant'Agata, la cui versione originale è alla Galleria Nazionale di Parma. Per il cardinale Alessandro Peretti di Montalto è incaricato di eseguire due dipinti per la residenza del cardinale. I dipinti fanno parte di un ciclo sulla vita di Alessandro Magno a cui partecipano molti dei più grandi artisti della Roma del tempo. Sempre nello stesso anno decora la cappella Bongiovanni: la cupola con l'Assunzione della Vergine è considerata la prima opera compiutamente barocca che si trova a Roma. |
1616 | Si sposa con Cassandra Barli. Nello stesso anno è al lavoro nel Palazzo del Quirinale. |
1617 | Nasce la figlia primogenita Flavia, che avrebbe poi sposato lo scultore Giuliano Finelli. |
1618 | Nasce la seconda figlia, Angela. |
1619 | Ottiene da papa Paolo V l'incarico di decorare la Loggia delle Benedizioni in San Pietro: il progetto tuttavia non vedrà mai l'attuazione a causa della scomparsa del pontefice due anni più tardi. |
1622 | Inizia la decorazione della cappella Sacchetti in San Giovanni dei Fiorentini. |
1624 | Nasce il figlio Giuseppe. Nello stesso anno il pittore è al lavoro nella cappella del Sacramento nella chiesa di San Paolo fuori le Mura. |
1625 | Il cardinale Francesco Peretti di Montalto gli affida l'incarico di decorare la cupola della chiesa di Sant'Andrea della Valle: l'Assunzione della Vergine diventa così il più grande capolavoro dell'artista. |
1626 | Nasce la figlia Maria. |
1628 | Inizia a dipingere l'Immacolata Concezione per l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Concezione a Roma: l'opera sarà terminata nel 1630. Nello stesso anno, oltre a essere ancora attivo in San Pietro, riceve la nomina a Cavaliere dell'Ordine di Cristo da papa Urbano VIII. |
1631 | L'artista diventa Principe dell'Accademia di San Luca. |
1633 | A Roma dipinge la Preghiera nell'orto per la chiesa di Sankt Leodegar a Lucerna: è l'ultima grande opera dipinta da Giovanni prima della partenza per Napoli, che avverrà l'anno successivo. |
1635 | A Napoli l'artista dipinge gli affreschi della cupola del Gesù Nuovo, persi a causa del crollo della cupola nel 1688 (rimangono però gli Evangelisti nei pennacchi). |
1636 | Per Manuel de Zúñiga y Fonseca, viceré di Napoli, termina alcuni dipinti da inviare a Filippo IV in Spagna. Nello stesso anno porta a termine, per lo stesso committente, una Annunciazione destinata alla chiesa delle agostiniane scalze di Salamanca. |
1638 | Risale a quest'anno la commissione del più importante capolavoro napoletano di Giovanni Lanfranco, i dipinti per la chiesa dei Santi Apostoli, che saranno terminati nel 1646. |
1639 | L'artista torna a Roma per un breve soggiorno. |
1641 | A seguito della scomparsa del Domenichino, Giovanni ottiene l'incarico di portare a termine gli affreschi della Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli. |
1646 | Realizza l'ultima opera napoletana che ci è arrivata: gli affreschi dell'oratorio dei nobili nel palazzo delle Congregazioni. |
1647 | Torna definitivamente a Roma, dove esegue gli affreschi della chiesa dei Santi Carlo e Biagio ai Catinari, terminati in appena sei mesi. Scompare il 29 novembre, mentre cercava di ottenere da Innocenzo X l'incarico di eseguire alcuni affreschi in Palazzo Doria-Pamphilj. |