Circola su Change.org una petizione al ministro dei beni culturali Dario Franceschini per sollecitare l’acquisto, da parte dello Stato, del Casino dell’Aurora, la storica dependance di Villa Ludovisi dove si trovano l’unico dipinto murale noto di Caravaggio, un capolavoro del Guercino (l’Aurora che dà il nome all’edificio), affreschi del Domenichino e altre importanti opere d’arte. Il Casino andrà in asta il 18 gennaio, ed essendo un bene vincolato lo Stato potrà avvalersi della facoltà di esercitare il diritto di prelazione.
Tuttavia l’asta partirà da una valutazione monstre: la stima infatti è di 471 milioni di euro (benché ci siano esperti che hanno mosso critiche al metodo utilizzato per valutare l’edificio), e l’offerta minima è di 353. Un prezzo dunque poco accessibile e secondo molti anche poco realistico, tanto che si ipotizza che la prima asta potrebbe andare deserta.
“Nessuno vorrebbe scrivere una tale petizione”, si legge nel testo: “il Casino dell’Aurora, ciò che resta di Villa Ludovisi, decantata da Gogol, James e D’Annunzio come meraviglia dell’Italia unita, poi abbattuta per una lottizzazione selvaggia, verrà venduto all’asta a privati quando lo Stato avrebbe dovuto esercitare il diritto di prelazione sull’inestimabile affresco di Caravaggio valutato 350 milioni di euro, sui bellissimi dipinti di Guercino, su un giardino progettato da Lenottre (quello di Versailles, per intenderci...). Usiamo i fondi europei per salvaguardare qualcosa che è nostro. Si riconosce solo l’economia come grimaldello della società, ma, priva di creatività, la vita è diventata triste; la cultura non viene più annoverata tra le cose importanti; pare che un passato, seppur splendido, non serva più, il profitto ha serrato gli uomini in un presente privo di orizzonti. Firmate tale petizione per impedire che un altro pezzo di Italia, quella bella, vada svenduto: usiamo i fondi del PNRR per rilevare Villa Aurora!”.
La proposta di utilizzare i fondi del PNRR per esercitare il diritto di prelazione è irrealistica: il cosiddetto “Recovery Plan” è già stato approvato, ma anche qualora fosse stato ancora in discussione difficilmente sarebbe stata destinata al solo Casino dell’Aurora una somma pari al 5% di tutto ciò che il piano riserva per la cultura (6,675 miliardi), ammettendo un’aggiudicazione alla soglia minima. La cifra di aggiudicazione minima inoltre equivale a circa un quinto del bilancio del Ministero della Cultura. Tuttavia, dato che la petizione è stata firmata da più di trentamila persone, il pressing sul governo non è trascurabile, tanto che, rivela oggi Repubblica, Dario Franceschini avrebbe scritto a Mario Draghi per capire come il governo intende muoversi sulla questione. Ad ogni modo, spiega il quotidiano, “finché qualcuno non si aggiudicherà lo scrigno cinquecentesco (e non è detto che ciò avvenga il 18 gennaio, l’asta potrebbe andare deserta), né il ministero della Cultura né il governo renderanno note le loro mosse: l’effetto sarebbe quello di drogare il prezzo del Casino”.
Nella foto, il murale di Caravaggio
Una petizione a Franceschini per chiedere l'acquisto del Casino dell'Aurora: migliaia di firme |