A Roma va deserta per la terza volta l’asta per il Casino dell’Aurora, lo splendido edificio secentesco che prende il nome dall’affresco del Guercino e che accoglie l’unica pittura murale nota di Caravaggio. Era già stata proposta a gennaio, con stima 471 milioni (anche se secondo molti non si trattava di una stima corretta) e base fissata a 353 milioni 250mila euro: sia la prima asta che la seconda (quest’ultima con ribasso a 282 milioni e 600mila euro) sono andate deserte. Questa volta l’offerta minima era stata ridotta a 226 milioni di euro, ma anche questa volta nessun acquirente si è presentato.
Adesso il giudice deciderà se sospendere la vendita, o se proporre per la quarta volta il Casino in asta, con ulteriore ribasso. Secondo il Times, la principessa Rita Boncompagni Ludovisi (americana, nata Carpenter), vedova del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, attribuisce la colpa del nuovo fallimento alla decisione della corte di tenere l’asta su di un sito web specializzato in vendite fallimentari, che questa settimana ha proposto, tra i vari oggetti, anche “automobili usate”, si legge sul quotidiano inglese, “l’arredamento di una sala da bowling dismessa in un resort sull’Adriatico, e una piantana da 31 euro. Secondo Rita Carpenter, ci sarebbe stato un potenziale acquirente statunitense, che sarebbe stato però scoraggiato dal sito scadente. ”A New York non faremmo mai una cosa del genere", ha detto al Times. “Io so cosa serve per vendere una proprietà multimilionaria, per esempio trovare offerenti qualificati e gestire la pubblicità. Nessuno sapeva dell’asta, e io sono scioccata”.
Cosa accadrà adesso? Sempre secondo il Times pare che Rita Carpenter stia cercando di fare la pace con i figli del principe (la messa all’asta del Casino dell’Aurora scaturisce da questioni familiari), e che ci siano trattative per riavere l’edificio dal tribunale. Vedremo i prossimi sviluppi.
Ancora deserta l'asta per il Casino dell'Aurora. La principessa Ludovisi: “colpa del sito web” |