Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si esprime per la prima volta sul caso Boccia, dopo che nelle scorse ore è intervenuta la presidente del consiglio Giorgia Meloni a garantire per lui. Il ministro sceglie di parlare attraverso una lettera inviata al quotidiano La Stampa, e che il quotidiano torinese ha pubblicato nella notte del 3 settembre. La missiva è indirizzata al direttore del giornale, Andrea Malaguti, e parte dall’occasione della foto della riunione al Ministero della Cultura lo scorso 15 agosto (dove, secondo Sangiuliano, una direttrice generale del ministero è stata scambiata per Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro del caso: qui un riassunto della vicenda), per “fare chiarezza” fornendo la propria versione dei fatti.
“Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all’epoca direttore del TG2), riscontrandone un’identità di vedute”, esordisce Sangiuliano. “In seguito ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito”.
“Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente”, prosegue il ministro. “Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che sussistevano e sussistono”.
“In questo tempo”, afferma Sangiuliano, “la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia. Anche rispetto all’organizzazione del G7 Cultura trovo necessarie alcune puntualizzazioni”.
Il ministro interviene anche sull’argomento G7 Cultura che non si terrà a Pompei, dove il programma prevedeva, per il 20 settembre, l’incontro dei ministri della cultura dei paesi del G7, con visita al parco archeologico, concerto nell’Anfiteatro e cena nella Palestra Grande, secondo quanto trapelato dalla stampa nei giorni scorsi. “Il G7 Cultura”, dice Sangiuliano, “si terrà a Napoli, a Palazzo Reale. In una prima fase si era effettivamente pensato di tenere l’evento internazionale nell’incantevole Positano, ma già nei primi mesi dell’anno, come dimostrano i carteggi del ministero, anteriormente alla mia conoscenza con la dottoressa Boccia, si è deciso di spostarlo a Napoli per ragioni logistico-organizzative e di contenimento della spesa. Pompei è stata coinvolta, sin dall’inizio, soltanto per l’organizzazione di un evento culturale: un concerto di musica classica con annessa visita agli Scavi”.
“Il 3 giugno”, ricostruisce Sangiuliano, “mi sono recato al Parco Archeologico di Pompei per visitare i ponteggi metallici che consentono ai visitatori di guardare restauratori e archeologi al lavoro. Non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7, tanto è vero che non erano presenti i dirigenti del ministero che lavorano alla sua organizzazione. E in ogni caso le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l’altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura”. Sangiuliano fa inoltre sapere che anche il sindaco della città campana, Carmine Lo Sapio, del centro-sinistra, ha fatto sapere che Boccia non avrebbe mai preso parte alle riunioni nelle quali sono stati discussi i dettagli del G7 cultura.
Tuttavia, l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia non ci sta e ha già replicato punto su punto al ministro, sempre attraverso stories di Instagram come ha fatto finora.
All’affermazione secondo la quale il Gabinetto ha sollevato perplessità in merito a potenziali conflitti di interesse, Boccia risponde: “Quando li avrebbe riscontrati? Durante le vacanze estive? Il Capo di Gabinetto era presente da remoto alla riunione del 15 agosto perché era in ferie. Sotto l’ombrellone ha verificato i miei potenziali conflitti d’interesse? E soprattutto quali sono?”. Sul fatto che il ministro abbia deciso di non dare seguito alla nomina, Boccia scrive: “Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile... la riascoltiamo insieme?”. E ancora, sul fatto che Boccia non ha mai preso parte alle riunioni operative sul G7, l’imprenditrice replica: “Quindi non abbiamo mai fatto riunioni operative? Non abbiamo mai fatto sopralluoghi? Non ci siamo mai scambiati informazioni?”. E infine, sull’affermazione di Sangiuliano che il Ministero non ha mai impiegato un euro per i viaggi della dottoressa Boccia, la diretta interessata risponde: “Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo Segreteria del Ministro”. Boccia conclude poi con una frase a tutto schermo (“Dopo 8 giorni di silenzio una toppa peggio del buco!”) e auspica di ricevere scuse da parte parte dei giornalisti e da parte di chi la “ha coinvolto ingiustamente in questa spiacevole situazione”.