Anche la Galleria Borghese spedisce opere iconiche in Cina: Caravaggio in trasferta a Shanghai


In Cina, a Shanghai, è cominciata pochi giorni fa una mostra su Caravaggio, di cui non si è praticamente parlato in Italia, che vede la presenza di opere dai nostri musei: la Galleria Borghese manda opere iconiche di Caravaggio e di altri grandi artisti.

Anche la Galleria Borghese di Roma si aggiunge ai musei che inviano capolavori iconici in Cina per mostre di cui in Italia non si parla. Da alcuni giorni, infatti, i visitatori che entrano nel museo per vedere le opere di Caravaggio, troveranno la raccolta priva di due opere notevoli, tra i pezzi più riconoscibili del museo, quelli per i quali si tende a far la fila: il Ragazzo con canestra di frutta e il San Giovanni Battista di Caravaggio sono infatti volati a Shanghai dove rimarranno dal 12 dicembre 2023 al 4 aprile 2024 per la mostra Caravaggio. Wonders of the Italian Baroque.

Come spesso accade in queste occasioni, dalla Galleria Borghese non giungono notizie in merito, e a oggi, nella sezione “News” del sito, non ci sono informazioni sulla trasferta (solo nella sezione delle “Opere attualmente non esposte” sono elencate le due opere, ma l’esposizione cinese non compare nell’elenco delle mostre a cui le opere hanno partecipato).

Dal sito del Ministero degli Esteri si apprende che la mostra è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e dal Consolato Generale d’Italia in collaborazione con il Museum of Art Pudong che ospita la rassegna, mentre la stampa cinese fa sapere che è prodotta da un’azienda locale, la Shanghai Liujiazui Development Group Company Ltd. “La mostra”, dice la presentazione, “mira a stupire e meravigliare e la musica barocca, che accompagna il percorso espositivo, crea un’atmosfera unica e coinvolgente. L’itinerario, tra le opere dei maggiori esponenti delle botteghe d’arte dell’epoca – la Scuola Romana, Emiliana, Napoletana, Veneto-Lombarda e Toscano-Marchigiana – permette di immergersi nel contesto e nelle tecniche pittoriche proprie di questo periodo artistico”. Fanno parte del percorso espositivo 57 dipinti prestati non solo dalla Galleria Borghese, ma anche dagli Uffizi, dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica e da Intesa Sanpaolo. In particolare, quanto alle opere di Caravaggio, gli Uffizi hanno prestato il Ritratto di Cavaliere di Malta di Palazzo Pitti, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica hanno mandato il San Giovanni Battista, mentre Intesa ha inviato l’Incoronazione di spine, e c’è anche il Ritratto di Maffeo Barberini di collezione privata. La Galleria Borghese è però l’opera che ha contribuito in maniera più sostanziosa: tra i pezzi partiti per la Cina ci sono opere del museo (tra cui anche alcuni pezzi fondamentali) come la Danza campestre di Guido Reni (uno degli ultimi acquisti della Borghese, protagonista di recente di una mostra a lei dedicata), la Fuga di Enea da Troia di Federico Barocci, la Sibilla del Domenichino, la Giuditta con la testa di Oloferne di Fede Galizia, la Natura morta del Maestro di Hartford, l’Autoritratto di Gian Lorenzo Bernini, la Venere incoronata da amore del Cavalier d’Arpino, l’Ecce Homo di Giovanni Baglione, il Concerto di Gerrit van Honthorst, il Concerto di Lionello Spada.

“Siamo felici”, ha dichiarato Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, in una nota pubblicata dal sito dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, “che a Shanghai la Galleria Borghese possa presentare la varietà e la ricchezza della collezione di Scipione Borghese, soprattutto in questa mostra che mette a fuoco proprio i capolavori degli artisti a lui contemporanei”.

Insomma, da un lato una mostra che dichiara che il suo intento è quello di voler “stupire e meravigliare”, dall’altro la direttrice della Galleria Borghese che afferma l’intenzione di presentare la ricchezza della raccolta del suo museo: è la prima mostra “Caravaggio-themed” in Cina, come sottolinea il Museum of Art Pudong, ma come spesso accade in queste occasioni il progetto scientifico sembra tutt’altro che irresistibile. I musei coinvolti al momento sembra non abbiano fatto sapere qual è stata la contropartita che dalla Cina arriva in cambio di prestiti così importanti. Il caso ricorda quello del Complesso della Pilotta di Parma che ha fatto sapere di aver ricevuto 150mila euro in cambio della rinuncia a esporre per tre mesi uno dei suoi pezzi più famosi, la Scapiliata di Leonardo da Vinci, prestata per una mostra a Shanghai nello stesso periodo di quella di Caravaggio. Cosa arriverà invece nelle casse dei nostri musei a fronte dell’impossibilità di mostrare altri pezzi iconici ai visitatori per la durata della mostra cinese?

La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong
La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong
La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong
La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong
La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong
La mostra su Caravaggio al Museum of Art Pudong

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte