Per la prima volta nella sua storia, uno dei capolavori fondanti dell’impressionismo, ovvero Impression, soleil levant, opera del 1872 di Claude Monet conservata al Musée Marmottan Monet di Parigi, è volato al di là dell’oceano per essere esposto in una mostra. L’opera infatti, dall’8 settembre, è uno dei pezzi forti della mostra Paris 1874: The Impressionist Moment, organizzata alla National Gallery di Washington: è la tappa americana dell’importante mostra Paris 1874. Inventer l’impressionisme che questa primavera ha animato le sale del Musée d’Orsay di Parigi (qui la nostra recensione, scritta da Ilaria Baratta). Monet aveva dipinto l’opera che ha poi dato il nome a tutto il movimento impressionista nel novembre 1872: è un’impressione del porto di Le Havre, in Normandia, la regione d’origine dell’artista, che Monet dipinse di ritorno da Londra, dopo aver studiato e compreso l’arte di William Turner, immergendo tutto il paesaggio in una foschia che si riflette sull’acqua.
Monet avrebbe esposto le sue opere il 15 aprile del 1874 alla mostra della “Società anonima di pittori, scultori e incisori” che si apriva presso lo studio parigino del fotografo Nadar sul Boulevard des Capucines. Fu una risposta provocatoria alla mostra annuale ufficiale sponsorizzata dal governo, il Salon: la prima mostra di questi artisti della “Société anonyme” includeva opere di Claude Monet, Auguste Renoir, Edgar Degas, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Alfred Sisley e Paul Cézanne. E passò alla storia come la prima mostra degli impressionisti, un momento leggendario nella storia dell’arte. Così, in onore del 150° anniversario della prima mostra impressionista, la mostra riunisce circa 125 dipinti, opere su carta, stampe, sculture e fotografie per esplorare i diversi modi in cui gli artisti risposero a una città, Parigi, che si stava riprendendo dalla violenza della guerra e da enormi sconvolgimenti politici e sociali. Cosa accadde esattamente a Parigi nella primavera del 1874 e quale significato possiamo attribuire all’emergere di questo movimento artistico? Le opere esposte alla prima mostra impressionista, così come nella prima tappa della mostra, vengono esposte insieme ai dipinti e alle sculture esposti al Salon ufficiale del 1874. La mostra esploraanche le circostanze che hanno portato più di 30 artisti a sfidare il sistema ufficiale del Salon, con i suoi giudici, premi e approvazione governativa, esponendo la propria arte in modo indipendente. All’epoca, la Francia stava lottando per riprendersi dalla sconfitta nella guerra franco-prussiana del 1870-1871, dall’assedio di Parigi e dalla violenza della guerra civile. Dopo queste crisi, gli artisti stavano ripensando la propria arte, scoprendo le proprie voci ed esplorando nuove direzioni.
Desiderosi di autonomia e sfidando un sistema accademico che spesso li rifiutava, Monet, Degas, Morisot, Pissarro e i loro colleghi si unirono come société anonyme coopérative, una “società cooperativa anonima”. Esposero le loro opere nel cuore di Parigi, nello studio di un fotografo. Scene di vita moderna e paesaggi en plein air erano esposti accanto a dipinti, incisioni e sculture più convenzionali. Rappresentavano un desiderio comune di perseguire l’arte senza i vincoli dell’ordine costituito. Cosa dunque rendeva l’arte degli impressionisti così diversa e specifica? Queste domande portarono Louis Leroy, uno dei primi critici della mostra, a coniare il termine “impressionista” (originariamente inteso in modo sarcastico) che arrivò a descrivere un movimento artistico che avrebbe rimodellato la nostra comprensione dell’arte moderna. Un secolo e mezzo dopo la sua comparsa, è tempo di fare il punto sull’impressionismo e riesaminare il suo radicalismo.
“Questa mostra ricostituisce da vicino la primissima mostra impressionista”, ha osservato Christophe Leribault, Presidente dei Musei d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi. “Invita i visitatori a immergersi in questo momento decisivo, una grande rottura nella storia dell’arte, e ci aiuta a comprenderne l’emergere e ad afferrarne la radicalità”.
“La mostra offre un’opportunità unica per esplorare le origini di uno dei movimenti più popolari e noti dell’arte occidentale”, afferma Kaywin Feldman, direttore della National Gallery of Art. “Siamo lieti di collaborare con il Musée d’Orsay per condividere questa affascinante storia con il nostro pubblico americano”.