Puntata 2 - 29 marzo 2014
Durata: 32'54"
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Con Filippino Lippi, figlio del grande pittore rinascimentale Filippo, nonché amico di Sandro Botticelli, iniziano a manifestarsi, nella pittura rinascimentale, segni di una profonda inquietudine che sfocerà poi nel Manierismo, di cui Filippino Lippi è considerato un precursore. Nato da una relazione illegittima tra il padre, un frate, e la monaca Lucrezia Buti, Filippino aiutò il padre fin da bambino e alla sua scomparsa entrò nella bottega di fra' Diamante, da cui poi uscì per andare a studiare con Sandro Botticelli, il cui contributo fu fondamentale per l'arte di Filippino, che dapprima creò opere con uno stile simile a quello di Botticelli per poi elaborare un proprio stile personale fatto di pennellate nervose, paesaggi aspri, elementi inquietanti e visionari. Quella di Filippino Lippi è un'arte quasi espressionista, nata in un periodo storico caratterizzato dalla rottura di ogni equilibrio: Federico e Ilaria ci guideranno attraverso i suoi migliori capolavori.
Immagine: Pala Magrini (particolare),
1483; tempera su tavola, 147 x 157 cm; Lucca, San Michele in Foro.
1457 | Filippo Lippi (detto Filippino per non confonderlo col padre) nasce a Prato da Filippo, il grande frate-pittore rinascimentale, e da Lucrezia Buti, una monaca del convento di Santa Margherita di cui Filippo era cappellano. I due, qualche tempo dopo, furono sciolti dai voti da papa Pio II per intercessione di Cosimo de' Medici, così poterono sposarsi e legittimare la loro relazione. |
1466 | La famiglia di Filippo Lippi si trasferisce a Spoleto, e il giovanissimo Filippino aiuta il padre nel cantiere del Duomo di Orvieto. |
1469 | Filippo Lippi muore e Filippino entra nella bottega del più fidato collaboratore di Filippo, fra' Diamante. |
1472 | Poco soddisfatto dei risultati ottenuti nella bottega di fra' Diamante, Filippino entra in quella di Sandro Botticelli e in breve diventerà anche suo amico. Allo stesso anno potrebbe risalire la prima opera nota di Filippino, l'Annunciazione conservata alla Galleria dell'Accademia di Firenze, realizzata in collaborazione con Domenico di Zanobi (a Filippino spetterebbe solo la figura della Madonna). |
1475 circa | Risale all'incirca a quest'anno la “Madonna del Mare”, problematico dipinto la cui attribuzione oggi è divisa tra Sandro Botticelli e Filippino Lippi, data la strettissima vicinanza dello stile dell'opera ai modi botticelliani. Attorno allo stesso anno, Filippino iniziò a lavorare alla Morte di Lucrezia e alle Storie di Virginia. |
1481 | Entra nella Compagnia di San Paolo, una confraternita che tra i propri membri annoverava, tra gli altri, anche Lorenzo il Magnifico. |
1482 | L'artista è documentato a Lucca, dove approfondisce lo studio dei pittori fiamminghi e dove esegue la Pala Magrini, considerata il punto di svolta della sua carriera artistica nonché l'inizio del suo stile originale. Nello stesso anno, per il ricco Filippo Strozzi, dipinge una Madonna col Bambino oggi al Metropolitan Museum di New York. |
1484 | Inizia uno dei suoi dipinti più noti, l'Apparizione della Vergine a san Bernardo, commissionata dal ricco politico fiorentino Piero del Pugliese e conservata nella chiesa di Badia a Firenze. Sarà terminata l'anno successivo. Nello stesso anno termina due tondi con l'Annunciazione per il Palazzo Pubblico di San Gimignano. |
1486 | Risale a quest'anno la Pala degli Otto, oggi conservata a Firenze, agli Uffizi. |
1487 | Filippo Strozzi gli affida l'incarico di decorare ad affresco la cappella di famiglia nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze (i lavori termineranno però solo nel 1502). Attorno allo stesso anno termina gli affreschi della celebre Cappella Brancacci, che Masaccio e Masolino avevano lasciato incompiuti: l'incarico di portarli a termine gli viene affidato dalle più illustri famiglie fiorentine che volevano che l'opera fosse compiuta perché rappresentava uno degli esempi più alti della tradizione pittorica fiorentina. |
1488 | Filippino è a Roma, dove è chiamato dal cardinale Oliviero Carafa, su consiglio dei Medici, per affrescare la cappella Carafa in Santa Maria sopra Minerva. A Roma l'artista entra in contatto diretto con l'arte antica. |
1490 | Torna a Firenze dove si trattiene per tre anni, per poi fare ritorno a Roma per completare gli affreschi della cappella Carafa. |
1493 | È nuovamente a Firenze dove realizza il Laocoonte per la villa medicea di Poggio a Caiano. |
1496 | Per i monaci di San Donato a Scopeto, Filippino dipinge l'Adorazione dei Magi (oggi agli Uffizi), commissionatagli dopo che Leonardo da Vinci non aveva portato a termine la sua Adorazione che gli era stata chiesta dagli stessi monaci e che si trova oggi, anch'essa, alla Galleria degli Uffizi. |
1500 circa | Dipinge, forse per la chiesa di San Procolo a Firenze, un trittico di cui oggi sopravvivono solo le tavole con san Giovanni Battista e santa Maria Maddalena (si trovano alla Galleria dell'Accademia di Firenze). Si tratta dell'opera più vicina all'idea di arte secondo gli ambienti savonaroliani. |
1501 | Dipinge la Pala Casali per l'omonima cappella nella chiesa di San Domenico a Bologna. |
1503 | Per Francesco Lomellini, esponente di una delle più illustri famiglie genovesi, dipinge la Pala Lomellini, oggi conservata al Museo di Palazzo Bianco a Genova. |
1504 | Il 7 gennaio risulta tra i componenti della commissione a cui era stato affidato l'incarico di scegliere la collocazione del David di Michelangelo. Si spegne nello stesso anno, improvvisamente, a Firenze, in data 20 aprile. |