Le Alpi Apuane sono la miglior risposta possibile alla domanda: “Mare o montagna?”: questa catena montuosa è infatti un paradiso naturalistico affacciato sul mar Ligure, un ambiente unico che permette di passare in poche decine di minuti dalle vette di montagne che sfiorano i duemila metri alle spiagge glamour della Versilia o alle acque cristalline della Cinque Terre. Le Alpi Apuane, grazie alla loro posizione privilegiata, all’estremo confine settentrionale della Toscana, ma affacciate sulla Liguria e con l’Emilia Romagna a due passi, sono da sempre un crocevia di genti e di culture. Le Alpi Apuane però, sospese come sono tra l’azzurro che tende all’infinito del mare sempre all’orizzonte e il verde intenso dei loro prati e dei loro boschi, si sono ritagliate un posto da protagoniste nella storia con la “S” maiuscola grazie a un altro colore: il bianco. Si tratta del bianco delle sue pietre, il bianco del marmo di Carrara che si trova letteralmente in ogni angolo del mondo e che da sempre ispira grandi artisti, da Michelangelo Buonarroti fino ad Antonio Canova, che lo hanno trasformato, e lo trasformano, in capolavori assoluti. Proprio attorno all’escavazione e al commercio del marmo di Carrara la millenaria storia delle Alpi Apuane e delle sue genti si è sviluppata. Coltivate fin dai tempi dei romani, le cave di Carrara offrono uno spettacolo senza pari e portano impresse nelle candide pareti delle montagne i segni tracciati dal sudore e dalla fatica di un popolo intero che fin dai tempi antichi ha modellato il territorio per portare a valle i preziosi blocchi di marmo. Le Alpi Apuane sono però anche una meta imperdibile per tutti gli amanti delle vita all’aria aperta che qui hanno l’imbarazzo della scelta grazie a una rete sentieristica che va a toccare ogni angolo di questa meravigliosa catena montuosa caratterizzata da una biodiversità unica e in grado di offrire un continuo susseguirsi di panorami unici. Ecco dieci tappe da non perdere nel vostro viaggio sulle Alpi Apuane.
Blu, verde e bianco: sono questi i colori predominati nel Parco Regionale delle Alpi Apuane, un luogo incantato dove mare e montagna dialogano in continuazione così come uomo e natura. D’altro canto, se quando si passeggia lungo i crinali e le valli delle Alpi Apuane le acque del Mediterraneo sono compagne onnipresenti sullo sfondo e fanno da cornice ora alle isole dell’Arcipelago Toscano ora persino alla Corsica, allo stesso modo l’impatto delle popolazioni di queste terre su queste montagne è sempre bene evidente. L’estrazione dei celebri marmi di Carrara, ma anche di altre pietre come, tra le altre, quella di Cardoso, ha influito particolarmente nel modellare un territorio che presenta caratteristiche tali da farne un unicum in tutta Italia. Le Apuane hanno una morfologia assai aspra, con le loro valli profonde e i versanti molto inclinati. Nel tratto di pochi chilometri, a partire dalla breve pianura costiera apuo-versiliese, le Apuane s’innalzano fino a sfiorare i duemila metri di altitudine con il monte Pisanino. Nel sottosuolo poi, si incontrano alcune delle massime espressioni del fenomeno carsico con le grandi cavità apuane, che sono il risultato di un labirinto impressionante di gallerie e pozzi: l’Antro del Corchia, ad esempio, con oltre 70 chilometri di sviluppo di condotti sotterranei e 1210 metri di dislivello, è il maggiore sistema carsico d’Italia e uno dei più grandi al mondo.
Imperatori e papi, principi e re: il marmo estratto dalle cave di Carrara è da più di duemila anni il materiale d’eccellenza per realizzare grandi opere d’arte, ma anche per rivestire chiese, palazzi e tanto altro ancora. Questo lavoro incessante, cominciato al tempo dei Romani che qui avevano fondato la ricca città di Luni, ha reso celebre queste terre in ogni angolo del mondo. Dalle circa 80 cave divise nei tre bacini che circondano il centro storico di Carrara ogni giorno vengono portati a valle grandi blocchi immacolati che poi vengono trasformati in preziose lastre o un magnifiche sculture. La Pietà e il David di Michelangelo, ma anche i grandi capolavori di Bernini, Canova e Donatello sono solo alcuni dei simboli della storia dell’arte mondiale che sono stati realizzati con il marmo di Carrara e fanno parte di una lista potenzialmente infinita e che deve essere continuamente aggiornata perché ancora oggi questa è la pietra d’elezione per gli scultori di tutto il mondo. Prima ancora della sua trasformazione, tuttavia, l’estrazione, la segagione e il trasporto stesso del marmo hanno profondamente plasmato ogni aspetto della vita di Carrara e della sua gente. Ripercorrere tutte le tappe del lungo e pericoloso processo di coltivazione delle cave di marmo significa compiere un viaggio nella storia di questo territorio e via via passare dai laboratori e dalle segherie dove i blocchi vengono lavorati e poi risalire lungo le antiche strade per secoli percorse dai carri trainati dai buoi e poi, prima dell’arrivo dei camion, dallo sbuffare dei treni. La visita delle cave è uno spettacolo che non può lasciare indifferenti, sia che si guardi le bianche pareti specchiarsi in lontananza nelle acque del mare, sia che si decida di inoltrarsi nel cuore della terra alla scoperta delle immense gallerie, autentiche cattedrali sotterranee, dove ogni giorno vengono estratti i marmi.
C’è un altro tesoro immacolato che caratterizza le Alpi Apuane: il lardo di Colonnata. Questo salume è sicuramente l’alimento simbolo di questa terra e a questa terra è fortemente legato. Il segreto della sua bontà, d’altronde, sta tutto nel modo in cui viene preparato, stagionando per mesi in grandi conche di marmo nei laboratori di Colonnata, paese di cavatori che si trova ad oltre 500 metri d’altezza sul livello del mare circondato dalle bianche pendici delle Apuane (clicca qui per sapere tutto di Colonnata). Attorno al proprio lardo Colonnata ha oggi costruito un vasto sistema di accoglienza e, passeggiando per le stradine di questo antico borgo si incontrano tantissime larderie e locande specializzate nella vendita di quello che è un prodotto amato da gourmet di tutto il mondo. Colonnata è però anche un luogo perfetto per toccare con mano la bellezza aspra della terra apuana. Da sempre terra di cavatori, il marmo è onnipresente in tutto il paese: nelle sue case, nelle sue strade e nella piccola e bella chiesa. Colonnata è poi un posto di partenza privilegiato per tante escursioni alla scoperta delle Apuane. Da qui, passeggiando per poco più di mezzora tra i boschi di castagni si può raggiungere l’antico borgo di pastori del Vergheto e da lì, passando sopra le cave, raggiungere la vetta del monte Sagro. Imperdibile è poi una escursione fino a cima Gioia per ammirare il grande David colorato realizzato dallo street artist brasiliano Kobra.
Per chiunque sia nato all’ombra delle Alpi Apuane, l’altopiano di Campocecina è il luogo di elezione per gite all’aria aperta, notti sotto le stelle e scampagnate, ma per chi arriva da queste parti per la prima volta è semplicemente un posto in grado di mozzare il fiato. Distante appena mezzora d’auto dal centro di Carrara, Campocecina è un incredibile balcone sospeso tra il mare e le Apuane. I suoi celebri prati si trovano a oltre 1.300 metri d’altitudine e sono una grande area verde compresa tra le vette dei monti Ballerino e Borla e il luogo perfetto per rilassarsi all’aria aperta e godersi lo spettacolo della natura. In un ambiente ancora incontaminato nonostante sia tanto vicino alla città si può ammirare un panorama unico che va dal golfo della Spezia e poi abbraccia a volo d’angelo il mar Ligure e il mar Tirreno con le isole dell’arcipelago Toscano e la Corsica e poi ancora tutta la costa della Versilia fino ben oltre la città di Livorno, le cave e le vette dell’Apuane, con il Sagro che si può raggiungere in poco più di un’ora a piedi, e più lontane, quelle dell’Appennino.
Stazzema è uno dei principali Comuni dell’Alta Versilia e si trova nella parte meridionale delle Alpi Apuane, in provincia di Lucca. Completamente immerso tra boschi secolari e dominato dalle alte cime della Pania e del Corchia. Stazzema, con tutte le sue numerose frazioni, è la meta perfetta per partire alla scoperta di questo versante delle Apuane inerpicandosi su e giù per i tantissimi sentieri che dal fondo valle salgono fino alle vette. Stazzema è però celebre anche per le terribili vicende vissute dalla sua popolazione durante la seconda guerra mondiale. Tutte le Apuane in quegli anni si trovavano attraversate dalla linea Gotica, la linea di difesa tedesca che tagliava l’Italia dal mar Ligure all’Adriatico e furono teatro di grandi scontri, di lotte partigiane e, purtroppo, di feroci eccidi da parte dei nazifascisti. A Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto 1944 truppe tedesche assieme a uomini della Repubblica Sociale massacrarono 560 persone, tra cui numerosi bambini. Oggi quei luoghi sono luoghi di memoria e dolore: qui si trovano il grande Parco della Pace e il Museo storico della Resistenza.
A Pian della Fioba, a pochi minuti dal centro di Massa, si trova da oltre 50 anni l’orto botanico delle Alpi Apuane “Pellegrini-Ansaldi”. A quasi mille metri di altezza l’orto botanico offre ai visitatori la possibilità di effettuare una piccola escursione naturalistica lungo il sentiero che conduce fino a una vetta dalla quale si gode una vista incantevole sulla catena apuana e su tutta l’area costiera, dal golfo della Spezia fino alla Versilia. Tante le meraviglie della flora apuana che si possono ammirare in questo breve e facile itinerario. Anzitutto tutta la zona ospita specie endemiche di queste montagne, ma è in generale tutto l’orto a essere davvero speciale. Nei suoi circa tre ettari di estensione si possono trovare situazioni proprie di aree differenti delle Apuane e vi si possono individuare diversi settori: nella parte inferiore ci sono così l’arboreto, la collezione di castagni, il laghetto con i cespugli di mirtilli, quindi nella parte più estesa, il querceto-carpineto con rocce affioranti sulle quali si insedia la vegetazione rupicola.
Boschi lussureggianti, alte vette, acque limpide. Il lago di Gramolazzo è un’importante oasi naturalistica nel cuore della Garfagnana. Siamo in provincia di Lucca, nel Comune di Minucciano, dal versante opposto delle Apuane rispetto al mare e in vallate dove la vita scorre ancora con i ritmi lenti del passato. A Gramolazzo si trova un grande bacino idroelettrico costruito negli anni Cinquanta grazie a uno sbarramento sul corso del fiume Serchio. Il lago raccoglie le acque anche del torrente Acqua Bianca che proviene da Gorfigliano e alimenta la sottostante centrale di Fabbriche, che a sua volta riversa le acque nel lago di Vagli. La sua particolare posizione fa però del lago di Gramolazzo una meta molto amata da turisti e viaggiatori. Grande protagonista di questi paesaggi da cartolina è il monte Pisanino, la cima regina delle Apuane che dai suoi quasi 2mila metri si specchia maestoso nelle acque limpide del lago. Dalle sue sponde partono poi tanti sentieri da percorrere a piedi o in bici, ma non mancano anche alberghi, bar e ristoranti dove rilassarsi e godersi un po’ di fresco.
Tutte le Apuane sono interessate da importanti fenomeni carsici e in alcuni casi questi danno origine ad autentici spettacoli della natura. Tra questi c’è a pieno titolo la Grotta del Vento di Fabbriche di Vergemoli. Gioiello della Garfagnana, la Grotta del Vento è stata scavata dall’azione incessante degli agenti atmosferici che hanno scolpito e modellato le rocce calcaree dando origine a maestose sculture naturali come il massiccio delle Panie, l’enorme arco naturale del monte Forato, i torrioni del monte Procinto e il paesaggio lunare dell’altopiano della Vetricia. La Grotta del Vento è aperta tutto l’anno e offre ai suoi visitatori tre itinerari che consentono loro di andare a vedere da vicino tutti gli aspetti del carsismo sotterraneo tra stalattiti e stalagmiti, laghetti, corsi d’acqua e perfino pozzi perfettamente verticali. Tutto ciò si può raggiungere seguendo sentieri perfettamente illuminati e seguendo le spiegazioni di guide esperte.
L’Antro del Corchia è l’ambiente sotterraneo più grande d’Italia e uno dei più grandi del mondo. Si tratta di un complesso di gallerie, pozzi e saloni scavato dall’acqua in milioni di anni dentro il cuore di marmo del monte Corchia, una delle montagne del versante meridionale delle Alpi Apuane. Ad oggi sono stati esplorati e mappati circa 70 chilometri di grotte e ben venti accessi diversi, da ogni lato della montagna, ma le esplorazioni sono in continuo divenire e gli speleologi continuano a scoprire nuove sale e nuove bellezze nascoste nel marmo. Il percorso turistico è perfettamente attrezzato ed è adatto anche ai bambini. L’Antro del Corchia non è però che la punta di diamante, l’attrazione principale, di questo angolo di Alta Versilia: il Corchia Park. Sul Monte Corchia, è possibile visitare anche la cava del Piastraio, le antiche miniere di Argento Vivo, fare trekking lungo i sentieri della Linea Gotica, vistare il sistema museale di Levigliani e godere della ricchissima offerta gastronomica locale, con la possibilità di abbinare alle visite in grotta e in cava degustazioni di vino e prodotti tipici versiliesi.
Il lago di Vagli è il più grande bacino idroelettrico della Toscana e dal 1948 è l’assoluto protagonista di questa vallata della Garfagnana. Qui una grande diga sbarra il corso del torrente Edron e, oltre ad alimentare la vicina centrale idroelettrica, cela al mondo le tracce del lungo passato di questa terra. Sotto la superficie dell’acqua si trova il paese di Fabbriche di Careggine, piccolo borgo di fabbri ferrai fondato nel XIII secolo e completamente sommerso da più di settant’anni. Ciclicamente, tuttavia, il lago viene svuotato e il borgo riemerge con il suo carico di storia. La magia di questi luoghi è comunque data dalla loro natura incontaminata e dallo splendore delle alte vette delle Apuane tanto da farne una meta amatissima dagli appassionati di trekking e alpinismo. Dalla diga al paese di Vagli di Sotto si può percorrere la strada costeggia che il lago regalando bellissimi scorci, mentre una breve passeggiata porta all’antico borgo che culmina con la chiesa romanica di San Regolo. Suggestiva è poi la passerella pedonale lunga 122 metri, progettata nel 1953 dall’ingegnere Riccardo Morandi, che collega Vagli di Sotto con Vaiano, unica zona balneabile del lago e punto di arrivo del Volo dell’Angelo, una zip line di oltre un chilometro. C’è poi un ponte a funi sospeso che collega le due sponde del lago.
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