Colonnata, cosa vedere nel borgo del lardo e del marmo


Cosa vedere a Colonnata, borgo tra i monti di Carrara, vicino alle cave di marmo, famoso per il suo lardo.

Colonnata è uno splendido borgo incastonato tra le cave di marmo, nelle Alpi Apuane: è situato a poca distanza da Carrara, dal cui centro dista poco più di sette chilometri, percorribili con una comoda strada che si addentra nel bacino marmifero che prende proprio il nome dal borgo (il bacino di Colonnata) in circa quindici minuti, attraverso le frazioni di Codena e Bedizzano. Colonnata, che oggi conta poco più di duecento abitanti (ma erano più di mille agli inizi del Novecento), vede alle sue spalle il monte Maggiore, il monte Spallone e il monte Sagro, ed è collocata in uno dei comprensori del marmo più spettacolari.

Meta di escursioni da parte dei turisti che soggiornano sulla riviera apuana, in Versilia o in Lunigiana, Colonnata attrae ogni anno, soprattutto durante la stagione estiva, migliaia di visitatori che giungono qui per assaggiare il lardo di Colonnata, il prodotto tipico del paese (una vera prelibatezza che attira buongustai da tutto il mondo) e per vedere lo spettacolo delle cave di marmo. Ecco cosa non perdere per una visita a Colonnata!

1. Il borgo

Il borgo di Colonnata ha origini antichissime: le cave del suo bacino marmifero erano infatti già sfruttate in epoca romana (lo sappiamo anche perché sono stati rinvenuti reperti del periodo), dunque è a questo periodo lontano nel tempo che risale il primo insediamento. Il nome del borgo potrebbe derivare dal latino collis, “colle”, o columen, “vetta”, a indicare la sua collocazione. L’assetto attuale del paesino è quello che assunse in epoca medievale. Borgo di cavatori, fatto di antiche case di pietra, sorprenderà per una sua peculiarità, ovvero il fatto che le sue due piazze (piazza Palestro, la piazza principale dove si tiene la “Sagra del Lardo”, e piazza Alberto Meschi) sono interamente lastricate in marmo: neppure nel centro storico di Carrara si possono vedere piazze dove il marmo è l’unico materiale con cui è stata realizzata la pavimentazione della piazza. In piazza Palestro, una targa ricorda inoltre gli anarchici “uccisi sulla strada della libertà” (Carrara è ritenuta la capitale italiana del movimento anarchico).

Il borgo di Colonnata. Foto Toscana Film Commission
Il borgo di Colonnata. Foto Toscana Film Commission

2. La chiesa di San Bartolomeo

Unico edificio di culto di Colonnata, la chiesa di San Bartolomeo si trova nel centro del paese, in una piazzetta sul punto più alto a cui si accede da una breve scalinata in marmo: le prime notizie che la riguardano risalgono al XII secolo, mentre l’aspetto attuale è quello cinquecentesco. Esternamente si presenta con una facciata spoglia e con una particolarissima torre campanaria in pietra e marmo decorata nella parte sommitale con una cornice di marmo bardiglio, mentre il portale, ornato anch’esso con una semplice cornice in marmo bianco, è sormontato da una finestra circolare. L’interno è navata unica: da vedere l’altare realizzato in marmo intarsiato, la pala marmorea del 1628 con la Vergine assunta in cielo tra gli angeli e i santi Lorenzo e Antonio Abate (opera di un artista locale), e il singolare Cristo crocifisso di marmo bianco. Ricavato da un unico blocco di marmo, si distingue per la sua alta qualità: citato già nel 1584, si pensa possa essere opera attribuibile alla scuola di Michelangelo.

La chiesa di San Bartolomeo e il monumento al cavatore. Foto Visit Tuscany
La chiesa di San Bartolomeo e il monumento al cavatore. Foto Visit Tuscany

3. Il monumento al cavatore

Il monumento al cavatore, che celebra i lavoratori del marmo che, con fatica e lutti, hanno fatto prosperare la città nei secoli, è stato realizzato nel 1983 dallo scultore Alberto Sparapani (Casale Marittimo, 1911 - Carrara, 2004). Si compone di due parti, che svettano sopra un basamento a tre gradini: la statua del cavatore, che si libra verso l’alto e riecheggia l’estetica futurista, e i due grandi rilievi a forma di cuneo sulla quale Sparapani ha rappresentato scene di lavoro alle cave. Si possono quindi osservare le attività di estrazione, il lavoro dei “tecchiaioli” (i famosi “ragni di marmo” che hanno il compito di ripulire il fronte di cava dai detriti quando viene estratto un blocco), il taglio con il filo elicoidale (un metodo di taglio in uso in passato, oggi invece i blocchi si tagliano con il più efficiente filo diamantato), il trasporto. Molto particolare la scena della varata, un sistema di estrazione messo a punto dopo la scoperta della dinamite e in uso per buona parte del Novecento: si metteva una carica di esplosivo in prossimità della parete da cui ricavare il marmo, e la si faceva detonare (un cavatore, rappresentato sulla sinistra in questo caso, dava un segnale con una tromba per avvertire i colleghi di mettersi al riparo). Raffigurata anche la lizzatura, l’antico e pericoloso sistema di trasporto dei blocchi di marmo, che venivano fatti scendere a valle su pali di legno.

Il monumento ai cavatori
Il monumento ai cavatori

4. Le larderie

Il lardo di Colonnata è il prodotto per cui il borgo è famoso nel mondo. Si tratta di un salume a indicazione geografica protetta (IGP), ottenuto dal grasso ricavato dal dorso del suino, che viene sistemato in apposite vasche di marmo (“conche”), salato con un particolare preparato composto da sale marino naturale, pepe nero, rosmarino fresco e aglio finemente tritato, e poi fatto stagionare per almeno sei mesi, in locali bui, freschi e poco areati. Si ottiene un salume denso, dall’aspetto bianco (che può avere qualche leggera venatura di magro dal colore rosato), e dal profumo delicato e aromatico. Sono molte le larderie che producono il lardo ancora con questo antico metodo, essenziale per l’ottenimento del marchio IGP. Il lardo si può inoltre comperare al pezzo (viene venduto in piccoli tranci solitamente avvolti in carta gialla per alimenti, ma si trova anche in pezzature preconfezionate nelle tante rivendite nel borgo), oppure lo si può mangiare nei bar di Colonnata. I carraresi doc lo apprezzano con la tipica focaccia, e d’estate si possono aggiungere pomodori freschi tagliati a fette. In città è inoltre diffuso un piatto che non fa parte della tradizione ma che si è largamente affermato negli ultimi anni: la pizza con il lardo. E sempre negli ultimi anni si sono diffuse le creme di lardo, ottenute con il lardo di Colonnata tritato finemente o macinato per ottenere un composto spalmabile su crostini o fette di pane abbrustolito.

Lardo di Colonnata. Foto Danae Project
Lardo di Colonnata. Foto Danae Project

5. Escursioni alle cave di marmo

Colonnata è base ideale per escursioni per andare a visitare le cave di marmo di Carrara. Nel bacino di Colonnata si trovano quelle più antiche: poco prima di arrivare al borgo si può infatti fermare la propria automobile per una visita a Fossacava, dove si trova la cava romana più grande tra quelle che si conoscono. Inoltre, sempre prima di arrivare al borgo, ci si può fermare alle basi dove partono i tour guidati alle cave in fuoristrada: a bordo di un 4x4, provetti chauffeur accompagnano i visitatori lungo le ripide, strette e tortuose vie di cava, inaccessibili al traffico normale in quanto riservate ai mezzi di trasporto del marmo (e anche perché richiedono specifiche abilità di guida). Le visite si svolgono sempre con guide turistiche abilitate che illustrano le meraviglie del marmo direttamente nel cuore delle montagne dove il marmo si estrae (da ricordare sempre che si tratta comunque di luoghi di lavoro).

Le cave di marmo. Foto Danae Project
Le cave di marmo. Foto Danae Project

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