L’associazione AWI – Art Workers Italia, il sodalizio nato nel 2020, durante la pandemia di Covid, per dare voce a lavoratrici e lavoratori dell’arte contemporanea, ha inviato a diversi rappresentanti delle istituzioni (il presidente del consiglio Mario Draghi, il ministro della cultura Dario Franceschini, il direttore generale Creatività Contemporanea Onofrio Cutaia, il presidente della Quadriennale Umberto Croppi, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti) una lettera aperta, in risposta alla sollecitazione di intervento pervenuta all’associazione da numerosi professionisti del settore. Il testo esprime contrarietà rispetto alla doppia nomina di Gian Maria Tosatti che da una parte sarà l’unico artista a rappresentare l’Italia alla prossima Biennale di Venezia e dall’altra rivestirà il ruolo di Direttore Artistico de La Quadriennale di Roma (sul tema la nostra testata ha ospitato un intervento di Renato Barilli).
La lettera si pone l’obiettivo di evidenziare quelle che secondo AWI sono le pesanti criticità dell’assegnazione di entrambi i mandati alla stessa persona, vede tra i firmatari importanti personalità dell’arte italiana ed è stata in seguito pubblicata come petizione su change.org, dove ha già raggiunto centinaia di adesioni. L’azione arriva come ultimo esempio dell’impegno di Art Workers Italia per riformare il settore e renderlo più inclusivo ed equo, dopo un anno di iniziative che ha visto AWI farsi soggetto promotore di diverse iniziative. Negli ultimi mesi, in particolare, AWI ha dialogato con la 7a e 11a commissione in Senato per includere la figura dell’artista visivo nel primo decreto legge sullo statuto sociale dell’artista presentato in Italia, ha collaborato con ACTA in rete alla realizzazione della prima indagine di settore dedicata all’ambito dell’arte contemporanea in Italia, si è confrontata con diverse istituzioni come AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, per definire linee guida etiche condivise e per migliorare le prassi lavorative nel settore, è scesa in piazza in mobilitazioni a fianco di altri lavoratori e lavoratrici precari del settore culturale italiano.
Il testo premette che la lettera “non intende essere un attacco ad personam”, ma vuole “denunciare la scorrettezza di una prassi sistemica, in cui vige la grave assenza di una regolamentazione che tuteli i bandi di selezione da possibili conflitti di interessi”. Secondo i firmatari, la “notizia della designazione di un’unica figura per ricoprire un ruolo di primo piano in due delle maggiori istituzioni a partecipazione pubblica che producono e promuovono l’arte contemporanea in Italia ha provocato allarme generale e preoccupazione nel settore”. La doppia nomina, rilva AWI, “comporta un accentramento di potere, materiale e simbolico. Questa genera un’inaccettabile sproporzione tra le risorse pubbliche (e l’indotto che ne deriva) affidate a una singola figura e quelle destinate all’intero settore dell’arte contemporanea. La doppia nomina, inoltre, non opera nel rispetto della pluralità di voci e visioni che contraddistinguono l’arte contemporanea italiana, mancando di rappresentare coerentemente il settore in due delle maggiori occasioni di lavoro e di visibilità a livello nazionale e internazionale. Infine, l’assegnazione di entrambi i mandati a un’unica persona, bianca e di sesso maschile, evidenzia la perpetuazione da parte delle istituzioni di un sistema di privilegi eticamente inaccettabile”.
Secondo AWI non è però solo la nomina di Tosatti a essere critica: l’associazione rileva problemi anche nel processo di selezione, per esempio il numero esiguo dei membri e la composizione quasi esclusivamente interna delle commissioni, “sprovviste di membri invitati e garanti di un giudizio esterno sulle competenze dellə candidatə”, e poi ancora una riduzione, nel caso della Quadriennale, dei prerequisiti richiesti ai candidati del bando 2021 rispetto al bando 2017, e “la mancanza di trasparenza delle graduatorie, sia per La Quadriennale di Roma che per il Padiglione Italia alla Biennale, oltre alla pubblicazione non consensuale dei soli nominativi dellə finalistə del bando di La Quadriennale di Roma”.
AWI formula dunque alcune precise richieste: “per quanto riguarda il bando di La Quadriennale di Roma, la pubblicazione da parte della commissione giudicatrice delle motivazioni della validità del progetto e del profilo selezionati, in conformità con i prerequisiti richiesti dall’avviso pubblico; la pubblicazione, previo consenso dellə altrə candidatə, della graduatoria finale de La Quadriennale di Roma; la pubblicazione, previo consenso dellə altrə candidatə e dellə curatorə coinvoltə, della graduatoria finale e dei progetti presentati per il Padiglione Italia; la rinuncia da parte del vincitore a uno dei due incarichi”.
Infine, a livello strutturale, AWI auspica “la revisione dell’avviso pubblico di La Quadriennale di Roma e delle modalità di selezione; la revisione della modalità di invito e selezione del Padiglione Italia; la definizione di una normativa che regolamenti la possibilità di ricoprire più incarichi sulla base del ruolo, della responsabilità e dell’incidenza dell’evento/istituzione, specialmente in istituzioni a partecipazione prevalente o totalmente pubblica; l’adozione nei bandi pubblici di una rigida prassi di trasparenza rispetto alle modalità di selezione e comunicazione dellə vincitorə, nonché della composizione delle commissioni giudicatrici”.
“Tosatti rinunci a uno dei suoi due incarichi”. AWI lancia una petizione sulla doppia nomina |