Gianluca Vacca (M5S): “in sei mesi abbiamo già fatto molto per la cultura. Manovra del popolo anche per la cultura”


Con un lungo post sul ’Blog delle Stelle’, il sottosegretario Gianluca Vacca rivendica quanto fatto dal governo in sei mesi.

Con un lungo post sul Blog delle stelle, organo ufficiale del Movimento 5 Stelle, il sottosegretario ai beni culturali, Gianluca Vacca, rivendica quanto fatto dal governo pentaleghista in sei mesi in materia di cultura e annuncia che la legge di bilancio del 2019 sarà “una manovra del popolo anche per la cultura”. “Investire sulla cultura non è solo giusto, è necessario”, ha scritto Vacca. “Il punto, però, è come investire, dal momento che le risorse a disposizione non sono illimitate e i soldi non possono essere spesi a pioggia ma vanno messi cominciando da dove c’è maggiore bisogno, dando dunque la precedenza alle risorse umane, alle necessità strutturali, ai giovani, alle classi sociali più deboli e ai settori più in difficoltà”.

Non mancano le frecciate al governo precedente: “in questo senso, una delle priorità individuate al Mibac è stata intervenire per colmare gli enormi vuoti di organico ereditati da chi ci ha preceduto. Per una ragione molto semplice: senza personale è impossibile assicurare la necessaria protezione al nostro immenso patrimonio; senza personale è impossibile valorizzare, come meritano, i nostri tesori dell’arte; senza personale i musei e i siti sono inevitabilmente destinati a chiudere”. Vacca rilancia quindi il proposito di assumere migliaia di nuove unità tra i ranghi del Ministero dei Beni Culturali: “abbiamo avviato un grande piano di assunzioni finalizzato non solo a integrare gli organici destinati via via a svuotarsi per effetto dei pensionamenti, cosa a cui i passati governi non hanno nemmeno pensato, ma anche a immettere risorse nuove, per rafforzare le strutture territoriali. Un piano che porterà circa 4000 nuovi assunti entro il 2021, mille dei quali extra turnover”.

Vacca rivendica poi la conferma del bonus cultura per il 2019, seppure con i correttivi che lo modificheranno sulla base dell’Isee, con ulteriore strale contro il Pd: “Renzi aveva voluto il bonus come misura prettamente propagandistica, e infatti ci teneva così tanto che l’ultimo governo Pd ha persino dimenticato di fare una norma di rango primario che estendesse il bonus al 2018, con inevitabile bocciatura da parte del Consiglio di Stato. Se non fossimo intervenuti noi, i soldi sarebbero andati persi. Abbiamo quindi salvato il bonus per i nati nel 2000 e l’abbiamo esteso anche ai nati nel 2001, prevedendo però di privilegiare per il 2019 le fasce economicamente più deboli, perché non c’è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. E conferma anche la base ideale da cui scaturisce la ristrutturazione del bonus cultura: “il figlio di una famiglia benestante ha sicuramente meno bisogno del bonus del figlio di un disoccupato, per cui ai ragazzi del 2001 i 500 euro verranno erogati in base al reddito familiare e non a tutti indistintamente. Ci siamo attenuti a un elementare e sacrosanto principio di equità sociale, com’è giusto che sia”.

Ancora, Vacca annuncia che i 40 milioni di euro derivanti dall’inutilizzo del bonus da parte degli aventi diritto andranno a sostenere altri settori della cultura “che ne hanno più bisogno o dove il finanziamento ha un alto valore strategico, per il rilancio di territori o di realtà in difficoltà o, come nel caso della digitalizzazione, per la spinta offerta all’innovazione”. Più nel dettaglio, “ i 40 milioni recuperati saranno così distribuiti: 8 milioni di euro in più al Fus, Fondo unico per lo spettacolo; 2 milioni per attività culturali in Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, cioè le regioni colpite dal sisma del 2016; 12,5 milioni a sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche; un milione per sostenere il settore dei festival, cori e bande; 3,5 milioni per la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale delle arti applicate, in particolare moda, design e grafica; 2 milioni per interventi di riqualificazione e recupero delle periferie urbane; 4 milioni per la digitalizzazione del patrimonio culturale; 2 milioni per iniziative culturali e di spettacolo a Matera, designata capitale europea della cultura nel 2019; un milione per iniziative culturali a L’Aquila e nelle zone colpite dal terremoto del 2009, in occasione del decennale del sisma; 4 milioni per il settore del cinema e dell’audiovisivo”.

Vacca sottolinea poi l’ideazione di una misura contro il bagarinaggio online: “abbiamo anche introdotto una norma sacrosanta per fermare il cosiddetto secondary ticketing, vale a dire quella sorta di odioso bagarinaggio online operato sugli eventi di maggior richiamo dai grandi compratori, che riescono ad assicurarsi grossi pacchetti di biglietti per poi rivenderli a prezzo maggiorato, spesso vergognosamente maggiorato. Chiunque abbia provato ad acquistare i biglietti per il concerto di un cantante o di una band famosa sa bene di cosa si tratta. Con l’emendamento presentato dal deputato del MoVimento 5 Stelle, Sergio Battelli abbiamo deciso di introdurre biglietti nominali – cioè con obbligo di nome e cognome – per gli eventi in impianti con capienza superiore ai 5000 spettatori, escludendo comunque gli spettacoli di lirica, balletto, sinfonica, cameristica, jazz, prosa, danza, circo contemporaneo, che vanno invece sostenuti, ed escludendo gli eventi sportivi”. Infine, Vacca ricorda l’adozione del piano per la sicurezza di dipendenti e visitatori (“senza precedenti nella storia del Mibac, con uno stanziamento di ben 109 milioni di euro”), e le misure per i musei (aumento delle giornate gratuite e biglietto a 2 euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni).

Infine, il sottosegretario conclude affermando che, in sei mesi, il governo ha “già fatto molto, individuando precise priorità su cui intervenire”. “Ma siamo solo all’inizio”, precisa Vacca. “Continueremo a lavorare per riconoscere sempre più alla cultura il ruolo che le è dovuto, per dare piena attuazione all’art. 9 della Costituzione”.

Nella foto: Gianluca Vacca

Gianluca Vacca (M5S): “in sei mesi abbiamo già fatto molto per la cultura. Manovra del popolo anche per la cultura”
Gianluca Vacca (M5S): “in sei mesi abbiamo già fatto molto per la cultura. Manovra del popolo anche per la cultura”


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