Dopo il successo della prima edizione, il polo di Palazzo Grassi - Punta della Dogana a Venezia lancia anche per quest’anno il progetto di mediazione culturale Altri sguardi, rivolto a richiedenti asilo e rifugiati politici del territorio. L’obiettivo è quello di offrire ai visitatori uno sguardo inedito sulle mostre in corso a Palazzo Grassi e Punta della Dogana: Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu, Youssef Nabil. Once Upon a Dream e Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi. Rifugiati e richiedenti asilo, dopo un periodo di formazione a cura dello staff di Palazzo Grassi, terrano delle visite guidate speciali per il pubblico di Palazzo Grassi e Punta della Dogana.
Nel 2019 erano stati nove i partecipanti al workshop formativo Altri Sguardi a realizzare degli speciali percorsi guidati gratuiti alla scoperta della mostra Luc Tuymans. La Pelle e della storia dell’architettura di Palazzo Grassi: quest’anno rifugiati e richiedenti asilo saranno attivi da ottobre a dicembre 2020 per una nuova edizione del progetto.
Il bando per selezionare i mediatori è aperto dal 17 agosto al 14 settembre, e per partecipare occorre avere almeno diciott’anni e una buona conoscenza della lingua italiana (almeno a livello A2). Ulteriori informazioni si possono ricavare dal sito di Palazzo Grassi o scrivendo una mail a education@palazzograssi.it. I candidati selezionati seguiranno un percorso di formazione volto a potenziare le loro capacità di mediazione e racconto, e saranno chiamati anche a fornire delle libere interpretazioni di alcune tra le opere esposte.
Il progetto si colloca nel più ampio quadro di iniziative dedicate al tema delle migrazioni, avviate nel 2019 da Palazzo Grassi – Punta della Dogana, tra cui un ciclo di incontri realizzati in collaborazione con associazioni ed enti che operano nel settore, come Refugees Welcome Italia e atelier des artistes en exil. Altri Sguardi ha permesso nello specifico di coinvolgere in prima persona i richiedenti asilo e i rifugiati della Città Metropolitana di Venezia, che hanno incontrato il pubblico mettendo la propria storia in relazione a quella delle opere in mostra. “L’arte contemporanea, al centro dell’attività culturale dell’Istituzione”, si legge in una nota, “diviene la lente attraverso la quale stimolare nuove formule di conoscenza e dialogo a partire dai singoli individui e dalla loro unicità”.
Nell’immagine, un momento dell’edizione 2019 di Altri sguardi.
Venezia, rifugiati e richiedenti asilo racconteranno le mostre di Palazzo Grassi |