Il Louvre lancia un appello ai sostenitori per acquistare capolavoro di Chardin


Il Louvre lancia un appello ai suoi sostenitori e ai donatori di tutto il mondo per raggiungere la cifra necessaria ad acquistare il Cestino di fragole, capolavoro di Chardin del 1761, per arricchire le collezioni del museo.

Il Louvre lancia un appello per raccogliere donazioni per l’acquisto del Cestino di fragole di bosco, capolavoro di Jean-Baptiste-Siméon Chardin (Parigi, 1699 – 1779), finito sul mercato lo scorso anno, quando è stato venduton in un asta di Artcurial per la cifra di 24 milioni di euro (contro i 12-15 della stima iniziale), record mondiale per un dipinto francese antico, e poi però bloccato in quanto dichiarato “Tesoro Nazionale” dallo Stato francese, circostanza che offre al museo di Parigi la possibilità di esercitare il diritto di prelazione per tentare l’acquisto (del valore di 24,3 milioni di euro).

Il Cestino di fragole di bosco è l’ultimo capolavoro di Chardin rimasto in mani private, e se il Louvre non riuscirà ad acquistarlo, l’opera lascerà la Francia. Al momento, grazie a LVMH Moët Hennessy - Louis Vuitton, sono stati raccolti quasi i due terzi della somma necessaria per questa acquisizione e con il sostegno aggiuntivo di altri grandi donatori e della Società degli Amici del Louvre, un grande appello alle donazioni viene ritenuto decisivo per raccogliere un’altra somma, ovvero 1.300.000 euro, indispensabili per questo acquisto. Solo attraverso questo sforzo, fa sapere il museo, sarà possibile assicurare il capolavoro di Chardin alle raccolte nazionali.

“ Opera di sorprendente seduzione e allo stesso tempo di grande semplicità”, dice Laurence des Cars, direttrice del Louvre, “il Cestino di fragole di bosco è intriso di una poesia dei sensi che rivela tutto il virtuosismo di questo maestro della pittura francese del XVIII secolo. In un’economia di mezzi molto moderna, attraverso una composizione e una combinazione di colori raffinati, questo dipinto è uno dei capolavori di Chardin, una delle sue opere più audaci. Il suo ingresso nelle collezioni nazionali completerebbe magistralmente l’insieme unico già presentato al Louvre, il più importante del mondo di questo pittore. Ringrazio LVMH per aver già risposto al mio appello e oggi invito i donatori a partecipare a questa magnifica acquisizione. Insieme, portiamo il Cestino di fragole di Chardin al Louvre!”.

Jean-Baptiste-Siméon Chardin, Il cestino di fragole (1761; olio su tela, 38 x 46 cm)
Jean-Baptiste-Siméon Chardin, Il cestino di fragole di bosco (1761; olio su tela, 38 x 46 cm)

Nell’estate del 1761, Chardin esponeva proprio al Salon Carrée del Louvre una composizione con al centro un cesto di fragole: si tratta di una delle ultime nature morte del pittore, allora all’apice di una brillante carriera che gli valse riconoscimenti in tutta Europa e prestigiose commissioni reali. Spoglio e ordinato, il Cestino di fragole di bosco si distingue dal “bel disordine” degli altri dipinti di Chardin in questo periodo. Il volume denso ma trasparente del bicchiere d’acqua bilancia il fragile monumento dei frutti rossi. L’artista era visibilmente affascinato dalla sfida di rappresentare questa singolare piramide di colore rosso intenso, sia come una massa compatta che come un fragile edificio composto da questa moltitudine di piccoli elementi leggermente conici e instabili.

Ammirato da Denis Diderot e dai suoi contemporanei, il Cestino di fragole attirò anche l’attenzione dei fratelli Goncourt (1863): “Guarda questi due garofani: non sono altro che una macchiolina bianca e azzurra, una specie di pianticella di smalto argentato in rilievo; fai un passo indietro; i fiori si alzano dalla tela mentre ti allontani […]. Ed è questo il miracolo delle cose che Chardin dipinge: modellate nella massa e attorno ai loro contorni, disegnate con la loro luce, rese, per così dire, anima del loro colore, sembrano staccarsi dalla tela e animarsi, attraverso qualche meravigliosa operazione ottica, tra la tela e lo spettatore nello spazio”. Dalla metà del XIX secolo , il dipinto non ha più lasciato la collezione dei discendenti di Eudoxe Marcille (1814-1890), uno dei più grandi estimatori dell’opera di Chardin nella storia. Presentato regolarmente alle mostre nel corso del XX secolo, il dipinto è diventato una delle icone dell’opera di Chardin e, oltre a ciò, una delle pietre miliari nella storia della natura morta occidentale.

La chiamata ai sostenitori da parte del museo parigino s’inserisce nell’ormai annuale programma Tous Mécènes con cui dal 2010 il Museo del Louvre si appella alla generosità del pubblico per un progetto che considera prioritario: restauro, acquisizione o progetto museografico. Il successo delle campagne Tous Mécènes illustra anche, secondo il Louvre, il crescente desiderio del pubblico di partecipare, nei limiti delle proprie possibilità, a progetti di arricchimento e restauro delle collezioni nazionali e del patrimonio del Louvre. Dal 2010, queste campagne sono diventate uno degli eventi più importanti del Louvre e hanno riunito più di 30.000 donatori. Per tutta la durata dell’appello, il Cestino di fragole di bosco di Chardin sarà inoltre eccezionalmente esposto al Louvre, nella sala 831, ala Richelieu, 2° piano.

Il Louvre lancia un appello ai sostenitori per acquistare capolavoro di Chardin
Il Louvre lancia un appello ai sostenitori per acquistare capolavoro di Chardin


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