Quaranta opere della sezione medievale della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia hanno da alcuni giorni lasciato il museo e sono da oggi esposte all’Ermitage di San Pietroburgo dove dànno vita alla mostra Arts of the Middle Ages. Masterpieces from the Galleria Nazionale dell’Umbria. Le opere rimarranno in trasferta in Russia fino al 22 agosto, e nel nucleo che è partito per San Pietroburgo figurano anche alcuni dei grandi capolavori del museo: la Madonna col Bambino e sei angeli di Duccio di Buoninsegna, il dossale di Vigoroso da Siena, la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano, la Imago Pietatis di Giovanni Baronzio, la Madonna di Perugia, la Pentecoste di Taddeo di Bartolo. Si tratta di dipinti, sculture e oreficerie di area centro-italiana (umbre, toscane e marchigiane) datate tra la fine del Duecento e i primi decenni del Quattrocento.
Ci sono oggetti di natura religiosa, dalla croce processionale al dossale, dal polittico al tabernacolo per la devozione domestica, particolarmente rappresentativi della spiritualità dell’epoca, ai quali si affiancano esempi di preziosi manufatti in uso nella società cortese, come la valva di scatola per specchio in avorio o il gemellion, un bacile per la pulizia delle mani presente sulle tavole, ornati da scene galanti che rievocano la raffinatezza di quel mondo. La mostra vuole anche rendere conto delle commissioni civiche per la città di Perugia, il cui racconto è restituito da elementi scultorei concepiti per la decorazione di opere di destinazione pubblica, come la fontana in pedis platee di Arnolfo di Cambio e il portale del Palazzo dei Priori.
Il viaggio russo trova la sua ragione nei lavori di riallestimento delle sale: il pubblico perugino non avrebbe comunque potuto vedere le opere, e di conseguenza, nell’ambito di una collaborazione con il museo russo, la Galleria ha pensato di spostare temporaneamente il nucleo di capolavori a est. La conclusione dei lavori di riordino delle sale è prevista per la fine di quest’anno, ma nel frattempo le ricerche sulle opere della sezione medievale ha dato già alcuni importanti frutti. Tra le nuove scoperte, il museo segnala l’attribuzione di due tavolette a Baronzio e a Francesco da Rimini, l’individuazione del patronimico (il ‘cognome’) di Vigoroso da Siena (Vigoroso Ranieri), finora indicato solo col nome di battesimo, il riconoscimento di santa Marta (al posto di Dorotea) nella tavola di Andrea di Bartolo, la scoperta di iscrizioni finora trascurate del dossale del Maestro di San Francesco.
L’accordo di collaborazione con l’Ermitage era stato preceduto da una precisa occasione (l’arrivo a Perugia della Madonna Benois di Leonardo nel 2019 in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario leonardiano), era stato annunciato su queste pagine dal direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, ed è stato poi siglato nel corso del 2020. Il patto coinvolge anche la Regione Umbria, il Comune di Perugia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, con la collaborazione di Ermitage Italia e il supporto di Villaggio Globale International. Lo scopo dell’accordo è quello di produrre un progetto di promozione e di valorizzazione in ambito internazionale della cultura umbra e del territorio che l’ha generata.
Il museo perugino ha già fatto sapere che l’Ermitage ricambierà, nel 2022, con una mostra di opere italiane dell’Ermitage, in prestito dalla collezione di arte medievale e rinascimentale del museo russo. L’iniziativa attuale è realizzata con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura a San Pietroburgo e con i patrocini dell’Ambasciata d’Italia a Mosca e del Consolato Generale d’Italia a San Pietroburgo, in associazione con Antognolla Resort & Residences.
Nella foto: il dossale di Vigoroso Ranieri (1291)
La Galleria Nazionale dell'Umbria riordina le sale e 40 opere vanno in trasferta in Russia |