L’Amsterdam Museum, il museo che racconta la storia della capitale olandese, ha bandito l’espressione “Secolo d’oro” (in olandese Gouden Eeuw, letteralmente “età d’oro”) per riferirsi alla storia del Seicento, ritenuto secolo in cui nei Paesi Bassi fiorirono le arti, le scienze, la cultura, l’economia. Secondo lo staff del museo, l’espressione “Secolo d’oro” terrebbe conto solamente degli aspetti positivi di quel periodo ma cancellerebbe tutti quelli negativi, come spiega Tom van der Molen, curatore della sezione del museo dedicata al XVII secolo: “il Secolo d’oro occupa un posto importante nella storiografia occidentale, che è molto legata all’orgoglio nazionale, ma il fatto che l’espressione venga associata alla prosperità, alla pace, alla ricchezza non fa realmente i conti con la realtà storica di quel periodo. Il termine infatti ignora i molti lati negativi della storia del XVII secolo, come la povertà, la guerra, il lavoro forzato, il traffico di esseri umani”.
Inoltre, sempre secondo l’Amsterdam Museum, il termine si focalizza solo sulla prospettiva olandese (o tutt’al più occidentale) e non racconta quindi la storia da tutti i punti di vista. Sempre van der Molen afferma che “ogni generazione e ogni persona dovrebbe essere in grado di formarsi la propria opinione sulla storia. Il dialogo ha bisogno di spazio, e l’espressione ‘Secolo d’oro’ limita questo spazio”.
Per queste ragioni, l’Amsterdam Museum ha già annunciato che verranno cambiati tutti i pannelli e tutte le didascalie nei quali compare la dicitura: per esempio, la mostra permanente intitolata “Ritratti del Secolo d’oro” diventerà semplicemente “Ritratti del XVII secolo”. La misura, secondo lo staff del museo, si rende necessaria nel processo che dovrà rendere l’Amsterdam Museum un museo corale e inclusivo, secondo una missione sulla quale l’istituto lavora da anni. E sempre per lo stesso motivo, il museo ha annunciato che, dovendo fare in modo che chiunque al suo interno si senta il benvenuto, darà spazio a persone e storie che non sono ancora state ascoltate in maniera adeguata.
Queste novità verranno discusse con gli studiosi anche il prossimo 29 settembre, quando ci sarà un convegno, aperto al pubblico, sulle storie del XVII secolo. “Sono passi importanti che fanno parte di un lungo processo”, dichiara la direttrice dell’Amsterdam Museum, Judikje Kiers. “Un processo che però non è ancora finito. Continueremo a lavorare con i cittadini per scoprire storie e prospettive della nostra storia condivisa alle quali non è stato dato sufficiente risalto”. L’idea dell’Amsterdam Museum non è comunque nuova per l’Olanda: già alcuni anni fa, il Rijksmuseum aveva deciso di rivedere tutti i termini che altre culture, rispetto a quella europea, avrebbero potuto giudicare offensivi. E ora c’è da immaginare che si aprirà un intenso dibattito tra chi apprezzerà la decisione dell’Amsterdam Museum e chi invece, probabilmente, lo accuserà di voler riscrivere la storia.
Nella foto: una sala della sezione dell’Amsterdam Museum sul Seicento.
L'Amsterdam Museum bandisce l'espressione “Secolo d'oro” per riferirsi al Seicento: giudicata non inclusiva |