A San Giovanni Valdarno, Masaccio e Beato Angelico a confronto in una mostra degli Uffizi Diffusi


Dal 17 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, il Museo delle Terre Nuove e il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie accolgono una mostra degli Uffizi Diffusi che mette a confronto Masaccio e Beato Angelico: “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”.

Dopo l’importante mostra di Reggello per i seicento anni del Trittico di san Giovenale, un’altra rassegna approfondisce la figura Masaccio (San Giovanni Valdarno, 1401 – Roma, 1428), nella città che gli diede i natali, Castel San Giovanni, oggi San Giovanni Valdarno, in dialogo con un altro protagonista del Rinascimento, Beato Angelico (1395 circa-1455). Dal 17 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, è quindi in programma la mostra Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura, allestita in due sedi: al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie. La mostra fa parte di Terre degli Uffizi, progetto delle Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. Promossa dal Comune di San Giovanni Valdarno, a cura di Michela Martini, Daniela Parenti, Carl Brandon Strehlke e Valentina Zucchi, la mostra valdarnese presenta una selezione di opere che permettono di approfondire le novità che Masaccio e Angelico hanno offerto alla storia dell’arte, ponendole in relazione con altri artisti a loro prossimi e valorizzandone il legame con la città e con il territorio.

Al Museo delle Terre Nuove è esposta una selezione di opere centrate sulla figura di Masaccio, legati all’iconografia della Madonna col Bambino. Sono due capolavori provenienti dalle Gallerie degli Uffizi: la cosiddetta Madonna Casini, una piccola tavola dipinta da Masaccio per l’ecclesiastico senese Antonio Casini che raffigura Maria con il piccolo in fasce al quale teneramente fa il solletico, e la Madonna dell’Umiltà di Masolino, che mostra Maria intenta ad allattare il piccolo Gesù, in base all’iconografia della Madonna del latte. A confronto il pubblico troverà l’opera del fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni, detto Lo Scheggia, oltre alla Madonna con Bambino della bottega di Lorenzo Ghiberti. A queste opere si accompagna un approfondimento sulle figure di Mariotto di Cristofano, cognato di Masaccio, e di Andrea di Giusto Manzini, suo collaboratore e al contempo sensibile al gusto dell’Angelico.

All’Angelico è dedicata la sezione espositiva presso il Museo della Basilica, dove trovano posto opere dell’artista di proprietà pubblica e privata, con un’attenzione speciale al tema dell’Annunciazione. Qui si incontreranno l’Annunciazione del Beato Angelico, capolavoro del museo, messa a confronto con il Tabernacolo di San Marco, un reliquiario proveniente da Santa Maria Novella e commissionato al pittore dal domenicano e sacrista Giovanni Masi, in prestito dal Museo di San Marco di Firenze. Con queste opere l’artista rivela ormai la piena adesione alle novità rinascimentali, raffigurando il mistero dell’incarnazione attraverso figure, indumenti e gesti fisici e reali. Del tutto umano l’incrocio di sguardi tra il messo divino e Maria, colta nel momento più terreno di accogliere nel suo grembo l’annuncio dell’angelo, proteggendolo maternamente con le sue mani.

Del frate pittore è anche il disegno preparatore proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi che mostra San Girolamo penitente, vestito da eremita, mentre batte il petto nudo con una pietra e rivolge lo sguardo commosso probabilmente verso il Crocifisso, non raffigurato. Il santo era molto amato dall’Angelico, che ne apprezzava l’autenticità di vita e fede, la grande cultura classica, la passione filologica e l’ascetismo. “Dialogo” vuole quindi essere la parola chiave di questa preziosa esposizione, che offre l’occasione di ammirare raffinati capolavori, di osservarne le reciproche influenze e di riflettere sulle componenti più alte e profonde della rappresentazione artistica, in costante tensione verso la verità.

“In questo 2022”, afferma il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, “è rifiorito l’interesse per il primo Rinascimento toscano, glorificato e studiato in tante iniziative, tra le quali il progetto Terre degli Uffizi. Sotto questa egida si apre la mostra di San Giovanni Valdarno, dal titolo ’Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura’. Il filo conduttore è il rapporto con il territorio e in particolare la comunità locale, che ha dato i natali a Masaccio. Il percorso dell’esposizione offre una selezione di opere di primo Quattrocento, legate al territorio valdarnese per la destinazione (Annunciazione del Beato Angelico, predella di Andrea di Giusto) o la provenienza degli autori (Masaccio, Mariotto di Cristofano, lo Scheggia, forse Masolino), ricostruendo un ideale panorama dell’arte fiorentina agli albori del Rinascimento. Dagli Uffizi arrivano capolavori assoluti: su tutti, si ricorda la commovente Madonna del solletico di Masaccio”.

“Ancora un confronto quanto mai stimolante e inedito tra due giganti del nostro primo Rinascimento e, contestualmente, una nuova occasione per valorizzare un territorio e i suoi tesori meno conosciuti al grande pubblico come è nello spirito del progetto”, sottolinea Luigi Salvadori, presidente di Fondazione CR Firenze. “Questi appuntamenti non offrono infatti solo la conoscenza di opere di sfolgorante bellezza, ma sono l’occasione per entrare in contatto con ambienti, paesaggi, suggestioni che sono tra le nuove peculiarità del turismo post-covid. Ormai il viaggio esperienziale, come indicano gli operatori più qualificati, è il trend del momento e la Toscana è la regina incontrastata per questa tipologia di offerta. Terre degli Uffizi intercetta perfettamente questa nuova tendenza che ha notevolmente incrementato le presenze nelle sedi interessate dal primo ciclo e sta avendo lo stesso effetto moltiplicatore nelle prime mostre della seconda edizione”.

“Per il Comune di San Giovanni Valdarno”, dichiara il sindaco Valentina Vada, “è un onore ed un privilegio far parte di Terre degli Uffizi perché finalmente, dopo venti anni, riusciamo a riportare Masaccio nella sua terra natale (dopo l’ultima mostra a lui dedicata nel 2001, in occasione dei 600 anni dalla nascita, Masaccio e le origini del Rinascimento) in un’esposizione organizzata in collaborazione con Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, con il sostegno della Regione Toscana. E perché senz’altro la mostra “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”, come ci auguriamo, richiamerà visitatori e turisti costituendo uno strumento di valorizzazione e promozione importante per il nostro comune e per l’intero Valdarno, oltre che un’occasione per gli operatori economici del territorio. Sono convinta che il grande sforzo fatto dal Comune di San Giovanni Valdarno sarà ricompensato e servirà a far conoscere una città che è un piccolo gioiello nel cuore della Toscana e che ha l’ambizione di affiancarsi, con le sue caratteristiche e peculiarità, alle città più note e più grandi della Regione. Il legame tra San Giovanni Valdarno e le Gallerie degli Uffizi non si esaurirà con la mostra su Masaccio e Angelico ma proseguirà, già dalla prossima primavera, con un progetto di prestiti di opere a lungo termine che saranno ospitate nel Museo delle Terre Nuove”.

Nella foto, l’Annunciazione del Beato Angelico. Foto di Antonio Mulas e Stefano Casati

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraMasaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura
CittàSan Giovanni Valdarno
SedeMuseo delle Terre Nuove
DateDal 17/09/2022 al 15/01/2023
ArtistiBeato Angelico, Masaccio
CuratoriDaniela Parenti, Michela Martini, Carl Brandon Strehlke
TemiRinascimento, Quattrocento, Firenze, Arte antica, Masaccio, Beato Angelico

A San Giovanni Valdarno, Masaccio e Beato Angelico a confronto in una mostra degli Uffizi Diffusi
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