Dal 28 novembre 2022 al 16 gennaio 2023, l’Accademia di Belle Arti di Roma, nella sua sede di via Ripetta 222, accoglie la mostra Guido Stazza. Il gesto e il segno. Una mostra per i cent’anni, allestita per festeggiare i cento anni di Guido Strazza (Santa Fiora, 1922). La rassegna antologica, allestita in Sala Colleoni, espone dipinti, incisioni e disegni da tutta la carriera del grande artista che cominciò la sua carriera come artista futurista. La mostra intende celebrare uno dei maggiori artisti del Novecento italiano, in occasione del compimento dei suoi cento anni, il 21 dicembre 2022. Gli aspetti grafici e pittorici del suo “segnare” sono indagati e approfonditi nel catalogo da saggi e testimonianze di Franco Fanelli, LuciaTongiorgi Tomasi, Alessandro Tosi, Giulia Napoleone, Roberto Piloni, Marina Bindella, Gianluca Murasecchi e da una intervista all’artista di Flavia Matitti.
“In questa esposizione”, afferma Gianluca Murasecchi, curatore della mostra, “si trattava di scegliere parti di un tutto o il tutto in parte, ha prevalso la seconda ipotesi, seppur più difficilmente percorribile, essa, infine, si è sviluppata necessariamente nel dare visibilità al dato delle variazioni sul tema, nell’offrire una panoramica sulle possibilità di collegamento culturale, nell’analisi della multiformità dei linguaggi accesi daun unico fulcro di concepimento, il segno, ponendo un possibile sguardo anche sul fattore progettuale e generativo dell’opera di Strazza, ovvero, su disegni inediti, mai pubblicati ed esposti, che ci pongono innanzi ad un cercare fulmineo, a tutto campo, a volte insistito sino allasoluzione caparbiamente trovata a distanza di anni. Ne emerge la figura di un artista che ha scelto il dato grafico quale dato privilegiato ma non posposto ad una pittura di velature e cromiedi tempera. Pittura a tempera che ricorda quello che si potrebbe definire un ‘Trecento contemporaneo’, composta da velature fini come gusci di cipolla o materie magmatiche che catturano in profondità accensioni sotterranee, di sciabolate sanguigne, che ci fanno sentire a pelle ogni materia sottostante. Vivezza opaca di colore che solo la tempera sa trasmettere”.
Nato il 21 dicembre 1922 a Santa Fiora (GR), inizia giovanissimo l’attività artistica sotto la guida di Marinetti, che nel 1942 lo invita alle mostre di aeropittura, a Palazzo Braschi a Roma e alla Biennale di Venezia. Si laurea in ingegneria a Roma nel1946 ma dopo due anni abbandona la professione perdedicarsi alla pittura. Parte per il Sud America, visita Cile, Brasile e Perù dove sviluppa un vasto interesse per l’arte preincaica. A Rio de Janeiro Fayga Ostrowerlo inizia alle tecniche incisorie, a San Paolo espone alla Biennale d’Arte nel 1951 e nel 1953. Rientra in Italia nel 1954 e apre uno studio a Venezia. Dal 1957 al 1963 vive a Milano e realizza i racconti segnici e le lunghe pitture su rotolo e gli studi sulle Metamorfosi delle forme, raccolti in una serie di cicli pittorici a tema dedicati al paesaggio nel 1956, ai Balzi Rossi nel 1958 e al Paesaggio Olandese nel 1961. Torna quindi a Roma e, tra il 1964e il 1967, frequenta il laboratorio della Calcografia Nazionale dove approfondisce il linguaggio dell’incisione. Il risultato di questa esplorazione viene presentato nel 1968 alla Biennale di Venezia dove espone in una sala personale. Nel 1979 Scheiwiller pubblica il suo libro Il gesto e il segno ed espone a Palazzo Reale a Milano la serie Trama quadrangolare. Seguiranno altri cicli di pittura e incisione: Segni di Roma, Cosmati, Giardino di Euclide, Aure e Archi. Nel 1984 ha nuovamente una sala personale alla Biennale di Venezia. Tra le tante mostre degli anni a seguire si ricordano l’antologica alla Calcografia Nazionale del 1990, quella alla Basilica Palladiana di Vicenza nel 2005 e la grande antologica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 2017. Si dedica con passione alla docenza e insegna anche alla Calcografia Nazionale, alla Wesleyan University, all’Università di Siena, all’Accademia di Belle Arti di Roma, di cui è poi direttore nel 1985- 88, e alla Scuola Libera di Graficadi Matera. Le sue opere sono conservate anche al British Museum di Londra, al Ludwig di Colonia, alloStedelijkdiAmsterdam, ai Musei Vaticani, agli Uffizi, al Mart di Rovereto, alla Ca d’Oro a Venezia e alla Gnam di Roma, che acquisisce il suo archivio. Ottiene vari riconoscimenti, tra cui: il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei nel 1988 per la grafica e nel 2003 per l’incisione, il Premio «Cultori di Roma» nel 2002, il premio Vittorio De Sica per le arti visive nel 2014 e altri. È membro della Koninklijke Vlaamse Academie van België, dell’Istituto Nazionale di Studi Romani e dell’Accademia Nazionale di San Luca, che presiede nel 2011-12. Dal 28 novembre 2022 al 16 gennaio 2023 l’Accademia di Belle Arti di Roma celebra i suoi cento anni conuna mostra presso la Sala Colleoni curata da Gianluca Murasecchi. Per l’occasione l’artista ha donato un serie di incisioni all’Accademia
Giorni e orari della mostra: dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle ore 19:15. La mostra resterà chiusa nei giorni festivi e nel periodo delle feste natalizie dal 24 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023, riaprirà al pubblico lunedì 9 gennaio con gli stessi orari.
A Roma una mostra per festeggiare il 100° compleanno di Guido Strazza |