Il Museo MA*GA di Gallarate accoglie fino al 9 gennaio 2022 una grande mostra dedicata ai più celebri protagonisti dell’Impressionismo, il movimento nato in Francia da Claude Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) da una sua opera che realizzò nel 1872 e che venne presentata alla prima mostra degli impressionisti del 1874: Impression. Soleil Levant. Impressionisti. Alle origini della modernità, questo il titolo dell’esposizione curata da Emma Zanella, direttrice del Museo MA*GA, da Sandrina Bandera, presidente del Museo MA*GA, e da Vincenzo Sanfo, riunisce oltre 180 opere dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese e della pittura italiana del secondo Ottocento: anche l’Italia infatti ebbe i suoi impressionisti, primo su tutti e unico a partecipare alla mostra del 1874 fu Giuseppe de Nittis (Barletta, 1846 - Saint-Germain-en-Laye, 1884). Un ampio percorso espositivo che ripercorre i principali tratti del movimento attraverso i suoi artisti più illustri: Giovanni Boldini, Paul Cézanne, Gustave Courbet, Giuseppe De Nittis, Edgar Degas, Paul Gauguin, Édouard Manet, Claude Monet, Berthe Morisot, Georges Seurat, Vincent Van Gogh.
La prima mostra impressionista si tenne il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Nadar, a Parigi, in Boulevard des Capucines 35. Complessivamente partecipano trenta artisti, il cui modo di dipingere è totalmente differente da come fino a quel momento i pittori concepivano il loro modo di lavorare: all’aria aperta, non rappresentavano l’immagine quasi fotografica di una scena, bensì intendevano restituire all’osservatore ciò che l’occhio dell’artista vede sulla tela, e dipingevano con veloci e brevi pennellate ricche di colore. Anche la stessa mostra del 1874 si presentava innovativa nel suo progetto espositivo, studiato per far risaltare le singole opere. Come scrive John Rewald, fu “una mostra che rappresenta un deciso gesto di sfida e di rottura con le consuetudini espositive, con i maestri o pseudo-maestri del giorno, con le convenzioni iconografiche e pittoriche, con l’ufficialità, portando sulla scena artistica parigina idee nuove e una pittura rivoluzionaria, erede legittima di decenni di sperimentazioni, argomentazioni, riflessioni sul ruolo dell’arte nella società e sulla sua indipendenza di linguaggio e di visione”.
La rassegna del MA*GA prende il via proprio da queste premesse, intendendo essere un percorso espositivo in grado di far comprendere al pubblico le trasformazioni dell’arte in Europa nella seconda metà dell’Ottocento. Esposti sono dipinti, sculture, disegni. incisioni a oggetti di arte decorativa.
Suddivisa in cinque sezioni, ciascuna introdotta dai versi e dalla prosa di alcuni grandi poeti e scrittori, la mostra intreccia nel suo racconto fotografia, arti applicate, moda e letteratura.
Si apre con Correspondances che rimanda al titolo dalla celebre poesia di Baudelaire scritta nel 1873. Così come nella poesia l’autore affida al poeta la capacità di capire il linguaggio dei fiori e delle cose mute, allo stesso modo gli artisti trattano la natura con sentimenti nuovi e sorprendenti, cogliendone la grazia e il classicismo, ma anche la grandezza e la monumentalità.
Segue la sezione Le ventre de Paris, titolo che rimanda al romanzo di Emile Zola dello stesso anno (1873): in questo ambiente che si svilupperà la modernità; questa sezione evidenzia la doppia anima di quel periodo, tra la vita rurale e la vita di città.
Nella sezione La Comédie humaine il legame letterario con Honoré de Balzac. Come Balzac cercava di dare forma, nella sua Comédie, a una sorta di affresco delle “specie sociali” dell’uomo e della vita, con l’intento di racchiudere tutta la propria epoca nella sua opera, allo stesso modo questa sezione intende riunire gli artisti, gli scrittori, i compositori e i critici che animavano la vita culturale parigina, determinando la nascita dell’Impressionismo.
La mostra procede con Le peintre de la vie moderne, sezione il cui il riferimento letterario è ancora Baudelaire, questa volta però nelle vesti di critico d’arte. Gli artisti presenti in questa sezione descrivono e incarnano con la loro opera il concetto di modernità. Esposti anche oggetti significativi di questa nuova epoca, come le ceramiche di Braquemont, i vetri di Emile Gallé e alcuni preziosi abiti in prestito da collezioni italiane e francesi.
Il percorso espositivo si conclude con À rebours, la sezione che rimanda dal punto di vista letterario al romanzo di Huysmans che rappresenta appieno la Parigi di fin de siècle. Grandi artisti, quali Cézanne, Degas, Gauguin e Toulouse-Lautrec, conducono le arti verso il Post-Impressionismo e il Simbolismo, per poi giungere alle Avanguardie.
La mostra è promossa da MA*GA, Città di Gallarate e HIC, in collaborazione con RJMA Progetti Culturali e Diffusione Italia - International Group, con il contributo di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Ricola, Lamberti.
Per maggiori info: www.museomaga.it
Orari: Da martedì a venerdì dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì.
Immagine: Firmin-Girard, Prairie et Villas (1880 circa)
Titolo mostra | Impression. Soleil Levant. Impressionisti. Alle origini della modernità | Città | Gallarate | Sede | Museo MA*GA | Date | Dal 29/05/2021 al 09/01/2022 | Curatori | Emma Zanella, Sandrina Bandera, Vincenzo Sanfo | Temi | Impressionismo, Gallarate, Museo MA*GA |
Una grande mostra al MA*GA dedicata ai protagonisti dell'Impressionismo francese e italiano |
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