Dal 17 settembre 2020 al 30 maggio 2021, a Parma aprono gli spazi espositivi di Palazzo Tarasconi con una grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 - Gualtieri, 1965), intitolata Ligabue. Dare voce alla natura. Inizialmente prevista tra aprile e dicembre di quest’anno, la mostra è stata riprogrammata a causa dell’emergenza sanitaria: ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, promossa dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, inserita nel calendario d’iniziative di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, con Fidenza Village come partner ufficiale dell’iniziativa e QN Quotidiano Nazionale come media partner, la rassegna presenta 83 dipinti e 4 sculture di Ligabue, capaci di analizzare i temi che più hanno caratterizzato la sua parabola artistica, dagli autoritratti, ai paesaggi, agli animali selvaggi e domestici. Il percorso prevede, inoltre, una sezione con 15 opere plastiche di Michele Vitaloni (Milano, 1967) artista ritenuto affine a Ligabue a causa della sua particolare empatia verso il mondo naturale e animale.
Le opere sono disposte nell’allestimento, di grande impatto visivo e teatrale, appositamente progettato da Cesare Inzerillo per creare un’atmosfera di fusione fra pittura e scultura, e per condurre il visitatore all’interno dell’immaginario creativo di Ligabue, analizzando gli argomenti più frequentati dall’artista, a partire dagli autoritratti, che costituiscono una perenne e costante condizione umana di angoscia, di desolazione e di smarrimento.
Un nucleo importante di opere è dedicato al mondo naturale, in particolare al regno animale; sia a quello della bassa padana, ambientato in una quotidianità di duro lavoro nei campi (come nella tela Aratura del 1961), o di semplice vita agreste (come nel dipinto Cortile del 1930), ma anche e soprattutto a quello selvatico, dove protagonisti sono tigri, leoni, leopardi, iene, che Ligabue prima studiava sulle pagine dei libri e poi dipingeva, identificandosi con loro a tal punto da assumerne gli atteggiamenti: Ligabue, infatti, ruggiva spaventosamente e imitava le movenze nell’atto di azzannare la preda. Esemplari a tal proposito sono alcune opere esposte a Parma, come Leopardo con bufalo e iena (1928), Tigre assalita dal serpente (1953), Re della foresta (1959), Vedova nera (1951).
“Torneremo a guardare il mondo attraverso gli occhi di Antonio Ligabue”, dichiara Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma. Come il grande pittore della Bassa, in questi mesi d’isolamento, abbiamo imparato a provare nel nostro profondo un sentimento di angoscia, di dolore e d’impotenza, mischiato a quello di speranza e di attesa di una normalità che sentivamo di poter raggiungere. E ora che abbiamo una data di apertura della mostra e la segreta fiducia che il peggio di questa terribile pandemia è ormai alle spalle, possiamo finalmente allenare le nostre anime ad accogliere le emozioni che solo le opere di Ligabue possono infondere. Per un sottile gioco del destino, l’esposizione si apre alle porte dell’autunno, la stagione che più si trova in sintonia con il linguaggio espressionista di Ligabue".
“A Palazzo Tarasconi a Parma”, afferma Vittorio Sgarbi, “si consuma lo scontro tra Antonio Ligabue, presente e vivo davanti a noi, e Michele Vitaloni. Vitaloni è nato due anni dopo la morte di Ligabue. Oggi, chi è vissuto abbastanza da averli visti entrambi attivi, Augusto Agosta Tota, li mette uno a fianco dell’altro e ne scopre affinità che non sono soltanto determinate dalla identità dei soggetti, soprattutto animali selvaggi, leoni, tigri, leopardi, ma da energia, animazione, vita. Ne consegue, nel motivato confronto, che gli animali di Ligabue sono vivi, non dipinti. Vitaloni li riproduce per esaltarne la bellezza”.
In occasione della mostra di Parma, la Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma presenterà il Catalogo generale di Antonio Ligabue. Pitture, sculture, disegni e incisioni, in tre volumi, (edizione bilingue italiano e inglese) con testi, tra gli altri, di Augusto Agosta Tota, Vittorio Sgarbi, Flavio Caroli, Marzio Dall’Acqua. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e inglese) con la riproduzione di tutte le opere esposte e saggi dei curatori.
La rassegna è dedicata alla memoria di Flavio Bucci, l’attore scomparso lo scorso 18 febbraio che, con la sua indimenticabile interpretazione, aveva dato volto ad Antonio Ligabue, nel film diretto nel 1982 da Salvatore Nocita.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19:30. Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro (under 26 e over 65, gruppi di almeno 15 persone), ridotto speciale 5 euro per le scuole, gratis per bambini fino ai 6 anni. Audioguide in vendita al costo di 3 euro. Per informazioni visitare il sito della Fondazione Archivio Ligabue.
Immagine: Antonio Ligabue, Leopardo con bufalo e iena (1928; olio su tela, 83 x 126 cm)
Titolo mostra | Ligabue. Dare voce alla natura | Città | Parma | Sede | Palazzo Tarasconi | Date | Dal 17/09/2020 al 30/05/2021 | Artisti | Antonio Ligabue | Temi | Parma, Fondazione Museo Antonio Ligabue, Palazzo Tarasconi, Flavio Bucci |
A Parma una grande mostra su Antonio Ligabue, dedicata a Flavio Bucci, con oltre 80 opere |