La mostra Etruschi del Novecento, organizzata in collaborazione tra il Mart di Rovereto e la Fondazione Luigi Rovati di Milano, si propone di esplorare l’eredità culturale e artistica degli Etruschi, interpretata attraverso le lenti del Novecento. Sotto la direzione di un team curatoriale composto da Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Giulio Paolucci e Alessandra Tiddia, l’esposizione mette in luce come la civiltà etrusca abbia influenzato artisti, architetti e pensatori del XX secolo. La mostra si apre al Mart di Rovereto dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025, prima di spostarsi alla Fondazione Luigi Rovati di Milano, dove sarà visibile dal 2 aprile al 3 agosto 2025.
Attraverso il percorso espositivo, i visitatori saranno guidati attraverso opere d’arte, reperti storici e installazioni contemporanee, svelando il dialogo tra passato e presente. La mostra presenta oltre 200 opere che creano un dialogo tra grandi capolavori dell’arte moderna e reperti archeologici. A queste si aggiungono decine di documenti, libri, fotografie e riviste che arricchiscono ulteriormente l’esperienza espositiva. Il percorso si basa anche su documenti e dichiarazioni degli artisti stessi che, influenzati dalla civiltà etrusca, parteciparono a tour etruschi, visitarono musei e siti archeologici, e si dedicarono allo studio delle “etruscherie”.
Mentre molti artisti del primo Novecento si ispiravano al mondo classico, greco o romano, gli Etruschi affascinarono anche coloro che cercavano un linguaggio espressivo più originale e “anti-classico”. Un esempio emblematico è la Chimera di Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998), realizzata durante una performance a Firenze nel 1985 in occasione dell’inaugurazione del cosiddetto “anno degli Etruschi”. Scoperte come l’Apollo di Veio, scultura in terracotta dipinta alta quasi due metri, rinvenuta nel 1916 e oggi conservata al Museo di Villa Giulia a Roma, hanno stimolato studi e pubblicazioni, riattivando stili, forme, temi e materiali. Tra i principali fautori del “mito etrusco” vi è stato Gabriele d’Annunzio, che, durante i suoi viaggi a Volterra, ha ambientato opere come La città morta, messa in scena nel 1898 a Parigi e nel 1901 a Milano. Il crescente interesse verso l’archeologia ha avuto un’ulteriore accelerazione nel secondo Novecento, quando esposizioni come la Mostra dell’arte e della civiltà etrusca nel 1955 a Palazzo Reale di Milano e Civiltà degli Etruschi nel 1985 a Firenze hanno ampliato la portata del fenomeno, coinvolgendo artisti del calibro di Alberto Giacometti, Pablo Picasso, Andy Warhol e registi come Alfred Hitchcock.
Etruschi del Novecento si inserisce in una serie di iniziative che promuovono il dialogo tra periodi storici differenti. La mostra sottolinea la missione del Mart di tutelare, studiare e valorizzare un patrimonio di opere e materiali d’archivio, con particolare attenzione all’arte italiana del XX secolo. Allo stesso modo, alla Fondazione Luigi Rovati, l’esposizione riflette l’identità e l’eclettismo della fondazione, incrociando epoche storiche e categorie artistiche, partendo dal nucleo originario della collezione etrusca fino ad arrivare a opere commissionate ad artisti contemporanei.
Oggi, il Mart e la Fondazione Luigi Rovati presentano una visione complessiva della riscoperta della civiltà etrusca nel secolo scorso, attraverso un progetto espositivo in due tappe complementari, da dicembre 2024 ad agosto 2025. Le due mostre propongono un dialogo tra l’arte visiva e le arti applicate e grafiche: dalla pittura all’arte orafa, passando per la statuaria, documentando il ritorno di forme, tecniche e materiali come la terracotta dipinta, i metalli, la pittura parietale e vascolare, e il bucchero, la tradizionale ceramica nera utilizzata dagli Etruschi. I confronti tra antico e moderno vengono approfonditi attraverso riproduzioni fotografiche, pubblicazioni e una selezione di straordinari pezzi archeologici. Inoltre, Etruschi del Novecento sarà accompagnata da un catalogo, pubblicato da Johan & Levi Editore, contenente saggi delle curatrici e del curatore, oltre a testi di rinomati studiosi e studiose come Matteo Ballarin, Fabio Belloni, Martina Corgnati, Alessandro Del Puppo, Maurizio Harari, Claudio Giorgione, Mauro Pratesi e Nico Stringa.
“Tutto il Novecento è percorso da una ’febbre etrusca’ che va da Martini a Serafini e che indica un percorso non classico, ma espressionistico, deformante dell’arte del Novecento, una vera e propria estetica della deformazione senza tempo”, commenta Vittorio Sgarbi, Presidente del Mart.
“Abbiamo accettato con entusiasmo questa collaborazione con il Mart che consolida la nostra costante ricerca di dialoghi fra il mondo etrusco e gli artisti che nel tempo ad essa si sono ispirati”, afferma Giovanna Forlanelli, Presidente della Fondazione Luigi Rovati.
Immagine: Testa raffigurante il dio Hermes/Turms (510-500 a.C.; proveniente da Veio, Santuario di Portonaccio; Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia)
Titolo mostra | Etruschi del Novecento | Città | città varie | Sede | Varie sedi | Date | Dal 07/12/2024 al 16/03/2025 | Artisti | Artisti vari | Curatori | Lucia Mannini, Alessandra Tiddia, Giulio Paolucci, Anna Mazzanti | Temi | Milano, Arte contemporanea, Arte etrusca, Etruschi, Mart di Rovereto, Arte Moderna, Fondazione Luigi Rovati |
Al Mart di Rovereto e alla Fondazione Luigi Rovati di Milano la civiltà Etrusca incontra l'arte del 1900 |