Il diadema e lo scettro della principessa dauna Opaka Sabaleida stanno per tornare in Puglia, dopo un lungo viaggio espositivo che ha toccato alcuni tra i più prestigiosi istituti culturali del mondo. I due gioielli, capolavori dell’oreficeria tarantina del III secolo a.C., saranno in mostra a partire dal 14 marzo nel Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia. L’evento segna il ritorno in Italia della mostra Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia, già ospitata nelle sedi degli Istituti Italiani di Cultura a Santiago del Cile, Buenos Aires e San Paolo, oltre che nelle sale del Museo Nacional de Antropología di Città del Messico e, in Italia, a Castel Sant’Angelo a Roma. Ad annunciare l’importante esposizione è il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA), che custodisce stabilmente i tesori e li accompagna nell’ultima tappa del loro viaggio prima del rientro nella propria collezione.
“La mostra a cura di Massimo Osanna e Luca Mercuri è oggi una espressione di pregio del grande patrimonio di civiltà di questa terra”, spiega la direttrice del MArTA, Stella Falzone, “perché restituisce onore al territorio in cui nel 1928 l’allora soprintendente e già direttore del museo di Taranto, Quintino Quagliati, rinvenne questo importante tesoro archeologico”.
L’esposizione sarà infatti allestita all’interno di alcune sale del primo piano dell’edificio scolastico “G. Mazzini”, scelto per ospitare la futura sede del nuovo Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia. L’apertura della mostra rappresenta quindi anche l’atto inaugurale di un progetto museale di grande rilievo, che mira a restituire alla città un’identità storica ancora più forte attraverso la valorizzazione del suo patrimonio archeologico. I gioielli di Opaka Sabaleida furono scoperti nel 1928 in una tomba ipogeica situata lungo la strada che collega Canosa a Cerignola, in un’area che corre parallela al tracciato dell’Appia Traiana. La sepoltura, databile alla fine del III secolo a.C., restituì un corredo ricco, con manufatti che testimoniano l’altissimo livello raggiunto dalla produzione orafa tarantina. Accanto agli ori saranno infatti presentate altre opere di grande interesse, tra cui ceramiche e reperti artigianali caratteristici di questa antica civiltà, per permettere una comprensione più approfondita del contesto storico e artistico in cui questi tesori vennero realizzati.
Alla cerimonia di inaugurazione interverranno importanti personalità del mondo della cultura e delle istituzioni. Tra i presenti figureranno Vito Malcangio, sindaco di Canosa di Puglia, e Nadia Landolfi, dirigente dell’Istituto Comprensivo Foscolo-Lomanto-Mazzini, l’ente scolastico che ospita temporaneamente la mostra. Parteciperanno inoltre Sergio Fontana, presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Anita Guarnieri, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, e Francesco Longobardi, delegato alla Direzione regionale Musei Nazionali Puglia. L’evento vedrà anche la presenza di Luigi Oliva, direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Stella Falzone, direttrice del Museo archeologico nazionale di Taranto, Filippo La Rosa, direttore per la promozione della cultura e della lingua italiana del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), e Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura (MiC).
Titolo mostra | Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia |
Città | Canosa |
Sede | Museo archeologico nazionale di Canosa |
Date | Dal 14/03/2025 al 30/11/-0001 |
Temi | Arte antica, Puglia, Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) |