Fino al 31 ottobre 2022 Gaggenau DesignElementi di Roma ospita la mostra Semi, prima personale in Italia dell’artista franco-israeliana Flora Deborah. Curata da Sabino Maria Frassà, è il racconto della favola gotico-contemporanea di Flora Deborah e del suo lungo viaggio alla ricerca del senso più profondo dell’esistere; un viaggio lungo e travagliato, ma accompagnato sempre dall’ottimismo di andare avanti. Il Gaggenau DesignElementi di Roma diventa così scenario di un’esperienza performativa oltre che installativa. “Agli spettatori è chiesto di portare e donare un sasso, così da poter partecipare a quello che potrebbe essere definito come un corale viaggio di iniziazione, pensato dall’artista per la costruzione di una nuova Torre di Babele, luogo di dialogo e confronto” spiega il curatore.
La mostra è costruita intorno a immagini in bilico tra sogno e realtà, nate da un processo creativo che non prevede mai correzioni, ma che vede proprio nelle imprecisioni o nei ripensamenti del gesto artistico una metafora delle alterne vicende umane: non si torna mai indietro, ma si va avanti portando nuova materia all’interno del proprio percorso. Così nascono le opere in ceramica, terra e oro di Flora Deborah, che sublima e sintetizza lo straordinario lungo viaggio che è l’esistenza umana.
Da una videoinstallazione in cui scava e assembla la terra del kibbutz in cui i genitori si sono incontrati, passando per i calchi della propria lingua e di quelle dei membri della sua famiglia, fino ad arrivare ai piatti e alle piastrelle più recenti in cui personaggi onirici si passano delle coppe. “Flora Deborah riflette su come non siano (solo) i luoghi a determinare chi siamo, bensì il linguaggio che impieghiamo per parlare e pensare. Può il lessico di ciascuno di noi penetrare ed essere seme e frutto dei linguaggi di chi ci vive intorno, e quali sono i confini di questo lessico familiare?”, aggiunge Frassà.
L’artista descrive un’umanità che nutre un nuovo universale idioma, un esperanto fatto di arte, intesa come unione di materia e bellezza, e che coinvolge anche gli spettatori in questo processo attraverso una vera esperienza performativa e installativa. Chiunque visiti la mostra può infatti far parte dell’opera d’arte, lasciando una pietra con cui costruire una nuova Torre di Babele; un gesto che è stato anche parte di una performance dedicata presso lo showroom, in cui i partecipanti hanno infine assaporato il calco della lingua dell’artista, realizzato in cioccolato. “Nessuno di noi sa come queste pietre che abbiamo lasciato verranno impiegate dall’artista”, conclude Sabino Maria Frassà. “Come nella cultura ebraica queste pietre sono il simbolo di rispetto e pietas di fronte al passato e all’esistenza di un’altra persona. Dopo aver visitato la mostra non conosceremo quindi il finale della storia: incuriositi, stupiti e forse un po’ malinconici tutti noi spettatori-attori avremo la consapevolezza di esser parte di qualcosa di grande, della vita di un’altra persona”.
Semi fa parte del ciclo Materabilia, in cui Gaggenau e CRAMUM raccontano la materia che si fa meraviglia attraverso il genio umano.
La mostra è promossa da Gaggenau, Cramum, DesignElementi.
Orari: Da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.
Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico. Per prenotare una visita scrivere a gaggenau.roma@designelementi.it o telefonare ai numeri +39 06 39743229, +39 371 1733120.
Immagine: ©Francesca Piovesan, Su gentile concessione di Flora Deborah, Cramum, Gaggenau.
Titolo mostra | Semi | Città | Roma | Sede | Gaggenau DesignElementi | Date | Dal 09/05/2022 al 31/10/2022 | Artisti | Flora Deborah | Curatori | Sabino Maria Frassà | Temi | Arte contemporanea |
Roma, la favola gotica-contemporanea di Flora Deborah nella sua prima personale italiana |
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