Importante aggiudicazione per un gesso del celebre gruppo Amore e Psiche stanti di Antonio Canova (Possagno, 1757 - Venezia, 1822): l’opera, andata in asta giovedì presso la casa romana Bonino, è stata infatti aggiudicata alla cifra di 1.228.500 euro, sei volte la stima iniziale di 200-300.000 euro. Non è un’opera che si deve alla mano del maestro: se ovviamente sua è l’invenzione, si ritiene che il gesso in questione sia stato materialmente eseguito dai suoi collaboratori Vincenzo Malpieri e Giuseppe Torrenti, specializzati nell’esecuzione dei gessi nell’atelier di Canova. Il marmo fu realizzato nel 1796-1797 per il colonnello inglese John Campbell ma venne poi venduta a Gioacchino Murat. Ne esiste anche un’altra versione, identica, che arrivò effettivamente al primo committente, il quale però poi la cedette alla moglie di Napoleone, Joséphine de Beauharnais, e fu infine venduta allo zar Alessandro I di Russia. La prima versione oggi si trova al Louvre, la seconda all’Hermitage di San Pietroburgo.
L’aggiudicazione è importante perché si tratta del record di sempre per un gesso di Canova, oltre che la quarta realizzazione per una sua scultura. L’Amore e Psiche stanti venduto da Bonino è infatti preceduto, nella storia delle aggiudicazioni canoviane in asta, solo da tre marmi, tutti venduti da case d’asta estere: al primo posto figura il Busto della pace venduto nel 2018 da Sotheby’s a Londra per 5,3 milioni di sterline, al secondo il Busto di Gioacchino Murat venduto nel 2017 da Christie’s a Parigi per 4,3 milioni di euro, e al terzo il Busto di Lucrezia d’Este venduto nel 2019 dall’Hôtel des Ventes di Monte-Carlo per 2,8 milioni di euro. In Italia, la massima aggiudicazione per un’opera di Canova riguarda un altro gesso, per la Venere e Adone, venduto nel 1999 da Finarte a Milano per un miliardo e 160 milioni di lire (in quel caso la stima iniziale era raddoppiata). È invece andata invenduta la Maddalena ritrovata lo scorso anno in Inghilterra.
Il gesso dell’Amore e Psiche stanti è uno di quelli rimasti nello studio di Canova dopo la scomparsa dell’artista. Nel 1829 passò al suo erede universale, il fratello Giambattista Sartori, che donò il gesso ai conti Antonietta Bianchi e Filippo Canal. Rimase nella collezione di famiglia fino al 2004, quando fu acquistata da Veneto Banca. L’opera fa parte dunque della raccolta dell’istituto di credito messo in liquidazione coatta amministrativa nel 2017, e si trovava all’ingresso del centro direzionale della banca. I proventi della vendita dell’opera, così come quelli di altri tesori appartenuti a Veneto Banca, andranno ai creditori dell’istituto. Si tratta peraltro di un’opera sottoposta a notifica da parte del Ministero della Cultura, il che significa che non potrà lasciare i confini nazionali: gli addetti ai lavori sono rimasti dunque sorpresi dall’aggiudicazione finale, dal momento che il vincolo statale solitamente tende a tenere bassi i prezzi.
Venduto a 1,2 milioni di euro il gesso dell'Amore e Psiche stanti di Canova: è record |