Una scultura che era stata acquistata nel 2002 in un’asta di statue da giardino per sole 5.200 sterline si è rivelata essere un’opera del grande Antonio Canova. E l’opera, una Maddalena distesa del 1819-1822, andrà in asta da Christie’s a luglio con stima tra i 5 e gli 8 milioni di sterline. Verrà prima mostrata a Londra dal 19 al 20 marzo, poi sarà a New York dall’8 al 13 aprile, quindi a Hong Kong dal 27 maggio al 1° giugno, dopodiché tornerà a Londra per un’esposizione di tre settimane a giugno prima dell’asta che si terrà dal 2 al 7 luglio.
Una “storica riscoperta” viene definita da Christie’s. Si tratta infatti dell’opera che venne commissionata a Canova dal primo ministro inglese del tempo, in carica dal 1812 al 1827, Robert Banks Jenkinson, II conte di Liverpool. “È un miracolo”, ha detto> lo storico dell’arte Mario Guderzo, specialista di Canova e direttore del Museo-Gipsoteca Antonio Canova di Possagno, “che un eccezionale capolavoro di Canova, ritenuto a lungo perduto, sia stato ritrovato duecento anni dopo la sua realizzazione. Quest’opera è ricercata dagli studiosi da decenni, quindi la scoperta è di fondamentale importanza per la storia del collezionismo e la storia dell’arte. Testimonia l’intenso processo di pensiero dell’opera dello scultore italiano che fu testimone fondamentale del suo tempo: fedele a papa Pio VII, richiesto da Napoleone, amato dal sovrano inglese Giorgio IV, stimato nel mondo del collezionismo europeo e di fondamentale importanza per la restituzione delle opere d’arte sequestrate sotto Napoleone. La riscoperta della Maddalena distesa porta a conclusione una storia molto particolare degna di un romanzo”.
Secondo Donal Johnston, responsabile della scultura internazionale di Christie’s, “la riscoperta del capolavoro perduto di Canova è immensamente emozionante ed è un momento clou dei miei oltre 30 anni di carriera sul campo. Questa scultura rappresenta una commissione ampiamente documentata di una figura importante della storia britannica, il primo ministro Lord Liverpool, il cui acquisto della Maddalena è una testimonianza dell’amore che i collezionisti britannici avevano sempre dimostrato per l’opera del grande scultore neoclassico Antonio Canova. È significativo che sia strettamente imparentata con il famoso Endimione di Chatsworth, poiché entrambi completati nell’estate del 1822. La Maddalena, apparsa all’asta da Christie’s nel 1852, in seguito cadde nell’oblio e andò perduta agli studiosi prima di essere recentemente riscoperta”.
La Maddalena distesa è una delle ultime opere eseguite dal grande artista neoclassico, rappresenta uno dei vertici dei suoi studi sulla forma umana animata dalla grazia e si rifà a una lunga tradizione: evidente, ad esempio, è il rapporto con la Beata Ludovica Albertoni di Gian Lorenzo Bernini conservata a Roma nella chiesa di San Francesco a Ripa. L’opera, commissionata nel 1819 da Lord Liverpool, partì da un modello in gesso oggi conservato al Museo Gipsoteca di Possagno, datato “1819 nel mese di settembre”. Canova espose il modello nel suo studio nell’ottobre dello stesso anno e il mese successivo ricordò in una lettera all’amico Quatremère de Quincy di aver esposto un altro modello di una seconda Maddalena distesa a terra, e quasi svenuta per l’eccessivo dolore della sua penitenza, argomento che a Canova piaceva molto per sua stessa ammissione e che gli procurò diverse lodi. Uno degli ammiratori fu lo scrittore e poeta irlandese Thomas Moore che ebbe un incontro con Canova: “Mi portò a vedere la sua ultima Maddalena, che è divina: giace coricata in tutto l’abbandono del dolore; e l’espressione del suo viso, e la bellezza della sua figura... sono la perfezione” (1819). Dopo la scomparsa dell’artista e prima della consegna della commissione al Primo Ministro, la duchessa del Devonshire scrisse a Lord Liverpool da Napoli l’11 novembre 1822: “Mio caro Lord Liverpool [...] Con il resto d’Europa avrete pianto per Canova: è una perdita davvero irreparabile, e a cui non riesco a pensare senza lacrime [...] tu e il duca di Devonshire [che ha commissionato l’Endimione] avete gli ultimi colpi del suo scalpello”.
Dopo essere stata commissionata da lord Liverpool, l’opera ha avuto diversi passaggi ricostruiti da una recente ricerca guidata da Alice Whitehead (Francis Outred Ltd.). Alla morte di lord Liverpool nel 1828, appena sei anni dopo il completamento della scultura, il titolo e la proprietà passarono a suo fratello, Charles, III conte di Liverpool, dopo la cui scomparsa la Maddalena distesa passò in vendita da Christie’s, nel 1852, in un’asta alla Fife House, Whitehall, Londra. Elencata come “La statua celebrata della Maddalena del Canova”, è stata descritta nel catalogo dell’asta come “una delle opere più belle e rifinite di Canova”. Finì così nella collezione di Lord Ward (poi conte di Dudley), uno dei più eminenti collezionisti del suo tempo.
Nel giro di meno di un secolo, tuttavia, il significato e la paternità della Maddalena distesa caddero nel dimenticatoio. Dopo la morte di Lord Ward, la sua proprietà e la sua collezione passarono a suo figlio che durante un tribolato momento personale, nel 1920, vendette la sua grande casa, Witley Court, e l’intero contenuto a Sir Herbert Smith, un produttore di tappeti. Fu a questo punto che l’attribuzione al Canova sembra essere andata perduta. A seguito di un disastroso incendio che distrusse gran parte della dimora, la scultura passò di nuovo di mano in un’asta nel 1938, dove non fu attribuita e venne descritta come una “figura classica”. È stato ora accertato che fu acquistata da Violet van der Elst (un’eccentrica imprenditrice e attivista, molto famosa ai suoi tempi, ma ora in gran parte dimenticata), che costruì e perse una fortuna e contribuì all’abolizione della pena di morte in Inghilterra. Sebbene non fosse riconosciuta come un’opera da Canova in quella fase, la scultura fu comunque apprezzata e rimase con lei mentre la sua fortuna diminuiva, le sue numerose case furono vendute e la sua vasta collezione di arte e oggetti d’antiquariato fu dispersa, in gran parte per finanziare il suo attivismo umanitario.
La Maddalena distesa è attestata nel giardino della casa di van der Elst, in Addison Road, Kensington, dove rimase dopo la vendita della proprietà nel 1959 a un mercante d’arte locale; pare che l’opera sia stata poi venduta di nuovo con la casa alla fine degli anni Sessanta. La scultura rimase priva di attribuzione anche nel 2002, quando l’attuale proprietario la comprò in un’asta di statue da giardino e oggetti architettonici. Solo di recente è stata ristabilita la paternità e il significato della Maddalena distesa, il capolavoro riscoperto di Antonio Canova.
Immagine: Antonio Canova, Maddalena distesa (1819-1822; marmo, 75 x 176 x 84,5 cm)
Londra, riscoperto capolavoro di Canova perduto da tempo, la Maddalena distesa |