Un agile volume per conoscere i principali capolavori delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma. Le meraviglie di Palazzo Barberini e della Galleria Corsini si offrono a lettori e curiosi nel libro Palazzo Barberini Galleria Corsini. 100 capolavori, edito da Officina Libraria (232 pagine, 18,90 euro, ISBN 978-88-3367-052-2) e curato dallo storico dell’arte Yuri Primarosa, responsabile della didattica delle Gallerie Barberini Corsini oltre che studioso di arte del Seicento (a lui si deve la curatela della mostra monografica su Plautilla Bricci della Galleria Corsini).
Il libro, pubblicato in doppia edizione (in italiano e in inglese) è la prima guida sui principali capolavori delle due gallerie e vuole proporsi a pubblico e visitatori dei due musei, dal 2015 riuniti sotto un unico soggetto istituzionale a seguito della riforma dei musei, come una antologia del patrimonio del museo, di carattere divulgativo ma fondata su un rigoroso progetto scientifico, che unisce la cura professionale dei contenuti alla chiarezza dell’esposizione. Primarosa è stato coadiuvato nel suo lavoro di selezione e progettazione dei contenuti dall’intero staff degli storici dell’arte dei musei romani, composto da Cinzia Ammannato, Tullia Carratù, Maurizia Cicconi, Alessandro Cosma, Andrea G. De Marchi, Michele Di Monte e Paola Nicita. Il tutto è preceduto da un saggio di Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, in cui viene illustrato a grandi linee lo sviluppo dei due musei che recano i nomi delle due famiglie papali protagoniste per lungo tempo delle vicende politiche e culturali di Roma.
“Le Gallerie Nazionali Barberini Corsini”, spiega Gennari Santori nella sua introduzione, “sono [...] uno straordinario e a loro modo unico museo di contesto, la cui importanza non sta soltanto negli innegabili capolavori in esso conservati ma anche nella trama di opere e personalità che la collezione porta alla luce. Percorrendo le sale (e i depositi) delle Gallerie ci si addentra nello sviluppo delle arti a Roma tra il 1600 e la fine del Settecento: la dirompente rivoluzione naturalistica innescata dalle opere di Caravaggio e le innumerevoli e straordinarie interpretazioni che ne hanno dato i suoi seguaci italiani e stranieri; il classicismo dei pittori bolognesi; gli esordi e l’esplosione della pittura barocca negli affreschi di Pietro da Cortona in Palazzo Barberini; il classicismo della seconda metà del Seicento, l’ambiente internazionale del grand tour, gli albori del neoclassicismo”. L’idea del volume, sottolinea Gennari Santori in conclusione della sua introduzione, è quella di fornire al pubblico una sintesi delle visioni dei fondatori delle due raccolte, considerati in ottica allargata: non soltanto dunque la famiglia Barberini da una parte e dall’altra il cardinale Neri Corsini, responsabile dell’attuale sistemazione della galleria alla Lungara e fine collezionista, ma anche Adolfo Venturi, che curò nel 1895 il primo allestimento della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini e a cui si deve l’idea di farne un patrimonio nazionale, Federico Hermanin che diresse la galleria nei primi anni del Novecento ampliandola con acquisizioni (su tutte quella del Narciso), e infine Henrietta Hertz, autrice d’una significativa donazione alla galleria.
Palazzo Barberini Galleria Corsini. 100 capolavori include anche due brevi saggi sui due palazzi (nonché sugli elementi architettonici più rilevanti come la Scala elicoidale di Borromini), oltre a un paio di focus sui due principali affreschi che si trovano a Palazzo Barberini, l’Allegoria della Divina Sapienza di Andrea Sacchi e la celeberrima Allegoria della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona. Nelle pagine del libro, i capolavori di Palazzo Barberini e di Palazzo Corsini si trovano fianco a fianco, senza divisioni tra i due istituti, ma con un iter che si sviluppa in senso cronologico partendo dal Trono Corsini, splendida copia di età tardo-repubblicana (del 40 a.C. circa) di un trono etrusco della fine del V secolo a.C., conservato presso la Galleria Corsini, e arrivando fino all’opera numero 100, un capolavoro della scultura neoclassica, la Danzatrice dello scultore carrarese Luigi Bienaimé del 1830 circa, anch’essa custodita tra le sale di Palazzo Corsini, copia di una scultura canoviana che ebbe grande successo all’epoca della sua realizzazione.
L’approccio con cui sono state redatte le schede è quello tipico di un catalogo: doppia pagina con da una parte le informazioni sull’opera e dall’altra l’immagine a tutta pagina. Le singole descrizioni, ben curate e chiare, sono accompagnate, oltre che dai dati tecnici (misure, tecniche, supporti, dimensioni, inventario, provenienza), anche da aggiornate bibliografie. Le immagini sistemate a corredo delle descrizioni sono quelle risultate dalla campagna fotografica intrapresa dalla Bibliotheca Hertziana di Roma, eseguite in gran parte nel contesto dei tanti restauri che hanno interessato negli ultimi anni le opere di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini, con la conseguenza che, grazie alla qualità delle riproduzioni, è possibile leggere bene anche i dettagli più minuti.
Nel mezzo, una straordinaria parata di capolavori: per Palazzo Barberini sono state selezionate opere celeberrime come l’immancabile Fornarina di Raffaello e il San Francesco in meditazione e la Giuditta che decapita Oloferne di Caravaggio (oltre al Narciso, che nel libro viene dato dubitativamente a Caravaggio, col punto interrogativo: nella scheda si dà brevemente conto del dibattito attributivo che ha interessato l’opera e si specifica che il nome dello Spadarino è comunque quello che ha raccolto il maggior consenso tra gli studiosi), o ancora il Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein il Giovane, l’Et in Arcadia ego del Guercino e la Maddalena penitente di Guido Reni, anche opere meno famose ma che figurano tra le perle del museo (per esempio, le Storie della Passione di Cristo di Giovanni Baronzio, la Madonna col Bambino e san Giovannino di Domenico Beccafumi, la Betsabea al bagno di Jacopo Zucchi). Un peso importante è stato dato alle opere che documentano lo sviluppo delle arti a Roma dal Quattrocento in poi: ecco quindi sfilare Antoniazzo Romano con la sua Madonna col Bambino e i santi Paolo e Francesco, le opere dei seguaci di Raffaello e di Michelangelo, da Giulio Romano a Perin del Vaga, da Daniele da Volterra a Girolamo Genga, per proseguire poi con i capolavori dei caravaggeschi e dei classicisti del Seicento fino ad arrivare al Settecento di Batoni, Mengs, Hubert Robert, Hackert.
La selezione della Galleria Corsini è invece più contenuta (nell’economia complessiva del libro, a Palazzo Barberini sono dedicati due terzi della scelta), ma si tratta di opere di somma importanza, in gran parte concentrate tra Sei e Settecento, ma i capolavori delle epoche precedenti non vengono trascurati: non potevano quindi mancare schede riservate alle Storie della Passione di Cristo di Giovanni da Milano, al meraviglioso trittico del Beato Angelico, alla Sacra Famiglia con san Giovannino di Fra’ Bartolomeo, all’Adorazione dei pastori di Jacopo Bassano. Segue il florilegio di grandi opere del XVII e XVIII secolo, che si apre con il San Giovanni Battista nel deserto di Caravaggio e tocca le sue vette con Orazio Gentileschi (la Madonna col Bambino, Giovanni Lanfranco (la Sant’Agata risanata in carcere da san Pietro), Pieter Paul Rubens (San Sebastiano curato dagli angeli), Antoon van Dyck (la Madonna della paglia), Gian Lorenzo Bernini (il Busto di papa Alessandro VII Chigi), senza tralasciare Vouet, Poussin, Ribera, Giordano, le nature morte di Berentz, le allegorie di Rosalba Carriera.
Nonostante la qualità del libro, stampato su carta ecologica pregiata, con cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera responsabile, e dotato di un’elegante veste grafica, il prezzo, spiegano le Gallerie Barberini Corsini, è stato volutamente tenuto basso per favorire l’accesso del pubblico a una divulgazione di qualità. Antologia e guida alle principali opere delle due gallerie, Palazzo Barberini Galleria Corsini. 100 capolavori si pone come una delle iniziative editoriali più interessanti dal mondo museale di quest’anno.