Tornano le code ma questa volta non sono per il vaccino o per fare il tampone: in questi giorni davanti ai musei e ai luoghi di cultura sono tornate le lunghe file per entrare che non si vedevano da tempo. Vero exploit in questa Pasqua che segna quindi, a dispetto dei timori causati dal combinato disposto di pandemia, guerra e caro prezzi, un ritorno alla tradizionale vacanza con visita ai musei tipica del periodo pasquale. E come aveva pronosticato a Finestre sull’Arte una guida turistica, il ponte pasquale è caratterizzato dalla presenza di molti italiani in fila che colgono questa occasione, come fu per il ponte del 2 novembre, di scarsità di turismo straniero per riappropriarsi delle bellezze di casa propria. Posti che in tempo pre-Covid erano accessibili solo dopo lunghissime code fatte per lo più di stranieri adesso si rendono più accessibili e questa Pasqua offre la possibilità di tornare a visitare musei e opere d’arte anche vicino casa. Il fenomeno è omogeneo in tutta Italia e univoche sono le analisi e il sentiment delle maggiori organizzazioni del settore.
Una indagine di CNA Turismo e Commercio condotta tra i propri associati in tutta Italia stima in 15 milioni gli italiani e gli stranieri che nei ponti di aprile si stanno mettendo in viaggio nel nostro Paese per una spesa complessiva che si aggira intorno ai 5,5 miliardi. Nei ponti di Pasqua e del 25 aprile dieci milioni di italiani si limiteranno a gite di una giornata o si recheranno in case di famiglia. Ma oltre cinque milioni di turisti sono intenzionati a pernottare in strutture ricettive perlomeno per una notte. E di questi più di un milione e mezzo saranno stranieri. Con una media di pernottamenti prevista tra le 2 e le 3 notti per gli italiani e tra le 3 e le 4 per gli stranieri. Movimento tale che ha fatto decidere a società Autostrade di rimuovere i principali cantieri lungo le principali arterie.
Le città d’arte ripartono quindi da questa Pasqua dopo due anni di grande penalizzazione a causa del Covid. Secondo una indagine condotta dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti sono oltre 1,1 milione i pernottamenti nelle località del turismo culturale. Per le festività pasquali, infatti, nelle città e nei centri d’arte le prenotazioni hanno superato il 76% della disponibilità delle strutture ricettive. E il 36% delle richieste arriva da turisti stranieri, grandi assenti negli ultimi due anni. A Pasqua è atteso quindi un rilevante movimento di turisti che torneranno ad animare i centri storici dopo lunghi mesi di instabilità. Una buona notizia, sottolinea Assoturismo, non solo per le strutture ricettive ma per tutta la filiera del turismo culturale, dai musei ai siti culturali e archeologici, dalle guide turistiche alla ristorazione, dai servizi di noleggio e di trasporto fino alle attività commerciali.
Mentre sono 14 milioni gli italiani in viaggio secondo Federalberghi ma il presidente Bernabò Bocca a Cinzia Conti dell’Ansa invita “a non cantare vittoria perché nel nostro settore siamo stati sotto le macerie per due anni. Per noi la Pasqua rappresenta un test importantissimo in previsione della regina delle vacanze che è solitamente l’estate” e per il momento “siamo nella direzione giusta”.
Un tutto esaurito che ha preso di sorpresa, è proprio il caso di dirlo a Pasqua, anche gli addetti ai lavori. “Qualche settimana fa”, ha detto Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, “non eravamo ancora in grado di definire un quadro chiaro della situazione. Le prenotazioni sono arrivate letteralmente all’ultimo secondo, segnale questo che conferma quanto le incertezze legate al conflitto, al caro energia e al covid, non ancora debellato, giochino un ruolo fondamentale bloccando di fatto il turismo. Sarà un turismo prevalentemente domestico quello delle vacanze pasquali, a cui si aggiungerà una clientela europea di prossimità. All’appello manca ancora tutta quella porzione di mercato, per noi estremamente importante, ovvero quella proveniente dai paesi extra-Eu”.
Dopo 25 mesi di sofferenze e chiusure nelle città d’arte i segnali di questa ripartenza sono tangibili: “A Venezia è un delirio!” spiega a La Stampa il comandante dei vigili Marco Agostini. “Già ieri”, dice parlando del flusso ininterrotto di turisti, “erano arrivati in 120mila, oggi molto peggio, abbiamo tutti i parcheggi esauriti a Venezia, c’è la coda di gente nonostante cartelli, segnalazioni e operatori”. E nonostante le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina segnali di vitalità arrivano anche dal flusso aereo da e verso l’estero: all’aeroporto di Fiumicino si è saliti a una media di circa 75 mila viaggiatori giornalieri e dal 14 al 19 aprile ci saranno oltre 450 mila passeggeri tra partenze ed arrivi. In cima alle preferenze le destinazioni europee e anche il Nord America, grazie al ritorno di molti collegamenti. Tra le mete anche il Nord Africa, il Medio Oriente con Dubai, Doha e Abu Dhabi. Al confine stradale di Chiasso invece la coda di auto ha raggiunto i 22 km con una attesa stimata di 4 ore circa.
A Firenze tanta folla per entrare in Duomo, sul campanile di Giotto, agli Uffizi e davanti agli altri monumenti e musei cittadini con il ritorno in Piazza Duomo del tradizionale e folkloristico “Scoppio del carro” dopo le limitazioni degli ultimi anni per il Covid. In Toscana, secondo le stime della Regione, sono previsti 550 mila pernottamenti per i giorni di Pasqua, dato facilmente riscontrabile con una ricerca su Booking dove il 96% delle camere risulta occupato con Firenze praticamente sold out e Pisa e Siena con ottimi risultati con file lunghe anche di fronte a Palazzo Blu della città della Torre che ospita la mostra dedicata a Keith Haring.
A Roma il Comune stima 235mila arrivi e il segno che si vada verso il tutto esaurito lo è il dato degli ingressi al Vittoriano e a Palazzo Venezia (da poco unificati nell’istituito ’ViVe’), non certo tra le mete solitamente più battute. “Si prevedono 23.000 visitatori”, dice a LaPresse la direttrice Edith Gabrielli. Un numero che si accorda con “la continua crescita di pubblico” che sta vivendo l’istituto “dalla fine dello stato di emergenza”, prosegue Gabrielli, ricordando che già “la prima domenica gratuita ha visto una grande partecipazione”, con “20.000 visitatori”.
A Napoli stesso scenario con la città colma che in queste settimane offre una variegata proposta culturale: a Capodimonte la mostra Oltre Caravaggio, a cura di Stefano Causa, con una rilettura alternativa del Seicento partenopeo, al di là, appunto dei capolavori del Merisi, con oltre duecento opere. La pinacoteca e il Real Bosco, guidati da Sylvain Bellenger, saranno però chiusi domani. Al Pan di via dei Mille è stato appena inaugurato l’allestimento dedicato a Andy Warhol. In rassegna, a cura di Edoardo Falcioni, ben 130 opere del maestro della Pop Art, tutte provenienti da collezioni private. Sempre il Palazzo delle Arti propone un’interessante esposizione fotografica dedicata a Caio Mario Garrubba, organizzata dall’Archivio storico Luce.
Per Aldo Werdin, presidente di Federalberghi Liguria, i numeri stanno tornando quelli del 2019: “Il bel tempo e la sospensione dei cantieri autostradali hanno facilitato anche le prenotazioni dell’ultimo momento. Siamo tornati ai numeri del 2019 e questo è un segnale positivo. A Ponente sono arrivati tanti francesi mentre a Levante moltissimi svizzeri. Quest’anno poi abbiamo notato un aumento di presenze di finlandesi e svedesi. Ma mancano i turisti russi e ucraini a causa della guerra. E difficilmente li vedremo questa estate”. I numeri di questo fine settimana “non è detto che saranno replicati per il ponte del 25 aprile. Si tratta di una festività italiana e con la crisi economica non tutte le famiglie possono permettersi di spostarsi per due week end di seguito”, aggiunge Werdin. Per la prossima estate il futuro appare roseo. “Stiamo già ricevendo numerose prenotazioni soprattutto da americani e australiani, in particolare sul Levante. Ci fa sperare anche il mercato sudamericano”.
Da registrare, infine, il dato proveniente dalla Sardegna: oltre 18mila sono i voli in programma per l’estate dal capoluogo con 38 collegamenti nazionali e 53 internazionali, per un totale di 91 collegamenti, tra cui 15 nuove rotte. Ben 13 nuovi collegamenti diretti di linea per Bilbao, Carcassonne, Hannover, Lille, Londra Gatwick, Madrid, Nizza, Norimberga, Palma di Maiorca, Poznan, Siviglia, Strasburgo e Mosca, quest’ultimo in attesa di conferma in base all’evoluzione del conflitto. “Dopo aver chiuso il 2021 in netta ripresa registrando il 56% di passeggeri in più rispetto al 2020, abbiamo consolidato il trend di crescita nei primi mesi del 2022 grazie all’attenta programmazione delle rotte invernali. Ora”, dice Renato Branca, amministratore delegato Sogaer, “lo scalo di Cagliari si prepara a un’estate in linea con i livelli di traffico pre-pandemici, se non addirittura superiore, compatibilmente con l’evoluzione degli scenari geopolitici attuali”.
Secondo gli operatori, nella prossima estate si potrebbero superare anche i risultati del 2019. E dunque, anche al Costa Smeralda di Olbia l’offerta viene rafforzata: 69 destinazioni, di cui 48 internazionali e 21 domestiche, e 19 paesi. Complessivamente, l’offerta dell’aeroporto di Olbia prevede un numero di posti in vendita di oltre 4,5 milioni, con una crescita rispetto al 2019 pari al +36%. Confermati tutti i collegamenti di linea dei partner che operano al Costa Smeralda, ad eccezione dei voli per la Russia non schedulati a causa della pandemia e dei nuovi collegamenti con l’Ucraina cancellati a causa note vicende geopolitiche che interessano il paese. In ripresa anche il segmento dei voli charter con un’offerta di posti superiore del 45% rispetto al 2019.
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.