La Pinacoteca Nazionale di Siena ricompone un capolavoro, il Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro


Importante ricongiungimento per l’arte del Quattrocento: dopo lungo tempo, è stato ricomposto alla Pinacoteca Nazionale di Siena il Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro, che ritrova la sua predella, giunta in prestito dal Louvre, in cambio della Madonna dei Francescani che andrà a Parigi per la mostra su Cimabue. La ricomposizione è fondamentale per comprendere l’opera nel suo complesso.

La Pinacoteca Nazionale di Siena ricompone dopo secoli il Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro (Siena, 1405 – 1481): la Madonna in trono tra san Domenico, san Girolamo, il beato Giovanni Colombini, sant’Agostino e san Francesco, conservata nel museo senese, si ricongiunge infatti per la prima volta dopo lungo tempo alla sua predella con le Storie di San Girolamo, oggi conservata al Louvre. Grazie all’importante prestito del Louvre, dal 29 gennaio al 12 maggio 2025 il pubblico può quindi ammirare di nuovo nella sua interezza il capolavoro che Sano di Pietro, pittore tra i più innovativi e più prolifici della Siena quattrocentesca e alla guida di una importante bottega ben organizzata che si specializzò in tavole di piccolo o medio formato destinate alla devozione privata, realizzò nel 1444.

Il Polittico dei Gesuati rappresenta la prima opera del pittore di cui si abbia una documentazione certa. Si tratta di un capolavoro di elevata qualità tecnica che rivela un artista già pienamente maturo. Da un lato, emerge l’influenza della sua formazione accanto a Sassetta; dall’altro, si nota una sensibilità verso le innovazioni della pittura fiorentina di quel tempo, soprattutto per quanto riguarda il trattamento della luce sulle figure. Tuttavia, la presenza di numerosi elementi in continuità con lo stile del Maestro dell’Osservanza pone quest’opera al centro del dibattito sull’attribuzione della produzione giovanile di Sano di Pietro, sollevando interrogativi sull’eventuale identificazione tra i due.

“Trovare un polittico intero in un museo o in una chiesa è più unico che raro”, ci spiega Axel Hémery, direttore della Pinacoteca Nazionale di Siena. “E la Pala dei Gesuati di Sano di Pietro in Pinacoteca è un capolavoro assoluto sia per la carpenteria che per la pittura. Firmato e datato 1444, dà l’illusione della completezza, però dall’Ottocento manca la predella. La predella isolata al Louvre viene spesso avvicinata alla miniatura, mentre il Polittico evoca il legame tra pittori, scultori e orefici. Solo riavvicinando la predella e la pala si può avere la giusta visione dell’oggetto, un’opera d’arte totale”.

Sano di Pietro, Polittico dei Gesuati, scomparti principali, cuspidi e tavole laterali (1444; tempera e oro su tavola, 320 x 292 cm; Siena, Pinacoteca Nazionale)
Sano di Pietro, Polittico dei Gesuati, scomparti principali, cuspidi e tavole laterali (1444; tempera e oro su tavola, 320 x 292 cm; Siena, Pinacoteca Nazionale)
Il polittico ricongiunto
Il polittico ricongiunto
Sano di Pietro, Il sogno di san Girolamo, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 35 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, Il sogno di san Girolamo, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 35 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, San Girolamo nel deserto, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 36 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, San Girolamo nel deserto, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 36 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, San Girolamo e il leone, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 78 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, San Girolamo e il leone, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 78 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, Morte di san Girolamo e apparizione del santo a san Cirillo di Gerusalemme, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 37 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, Morte di san Girolamo e apparizione del santo a san Cirillo di Gerusalemme, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 37 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, Apparizione di san Girolamo a Sulpicio Severo e a sant'Agostino, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 35 cm; Parigi, Louvre)
Sano di Pietro, Apparizione di san Girolamo a Sulpicio Severo e a sant’Agostino, tavola della predella del Polittico dei Gesuati (1444; tavola, 23 x 35 cm; Parigi, Louvre)

La storia collezionistica ha separato per lungo tempo le cinque Storie di san Girolamo dal resto del polittico. Il polittico viene menzionato per la prima volta nella Pinacoteca di Siena nel catalogo redatto da Cesare Brandi nel 1933, benché non sia chiaro quando sia entrato nella collezione. Più documentata, invece, è la storia della predella, acquistata dal Musée du Louvre nel 1863 dalla collezione Campana di Roma, e in precedenza, fino al 1852, appartenente alla collezione Rinuccini di Firenze. Non vi sono dubbi che il polittico corrisponda a quello descritto nelle fonti storiche come proveniente dalla chiesa del convento di San Girolamo a Siena, sede dell’ordine dei gesuati. Fondato nel 1355 dal Beato Giovanni Colombini, l’ordine era profondamente legato all’assistenza ai poveri e ai bisognosi, per questo il polittico è simbolo del fervore devozionale che caratterizzava Siena in quel periodo. La vocazione caritatevole dell’ordine è richiamata dalla presenza, tra i santi raffigurati nelle cuspidi, di Cosma e Damiano.

La ricomposizione dell’intero Polittico dei Gesuati rappresenta perciò un’occasione unica per apprezzare il programma iconografico complessivo dell’opera. È infatti un capolavoro che celebra l’ideale ascetico e penitenziale promosso dall’ordine dei gesuati, incarnato dal Beato Colombini, caro ai senesi per essersi dedicato all’assistenza di poveri e bisognosi rinunciando a una vita di agiatezze, e raffigurato nello scomparto centrale mentre inginocchiato riceve la benedizione della Vergine, e da san Girolamo, venerato dai Gesuati per il suo ideale eremitico e la sua inclinazione alla penitenza, che è invece raffigurato nello scomparto di sinistra. Il legame tra il santo e l’ordine viene narrato nelle cinque scene della predella, nella quale sono raffigurati momenti emblematici della vita di san Girolamo, con un focus particolare sulla spiritualità della penitenza. Oltre all’immagine del santo in penitenza nel deserto (Sano di Pietro lo raffigura in una grotta, tra scorpioni e serpenti), si può vedere il raro episodio del sogno in cui san Girolamo si vide trascinato davanti a Cristo e accusato di essersi dedicato allo studio dei classici anziché della Dottrina e per questo viene percosso da due angeli (la prima tavola partendo da sinistra). Nel grande scomparto centrale vengono raffigurate le due scene del santo che toglie la spina dalla zampa del leone e di quest’ultimo che riporta al convento l’asino rubato dai mercanti. Nelle ultime due formelle viene invece raffigurata la morte del santo accanto alle sue apparizioni a Cirillo di Gerusalemme, Sulpicio Severo e Sant’Agostino.

Il Polittico dei Gesuati colpisce per il suo eccezionale stato di conservazione e per l’integrità complessiva della carpenteria. Spicca inoltre l’utilizzo di colori vividi e pregiati, come il lapislazzuli utilizzato per la veste della Vergine, che conserva ancora oggi un effetto smaltato di grande raffinatezza. I colori brillanti e luminosi si manifestano soprattutto nella predella, che pare una miniatura su grande scala per la raffigurazione di paesaggi quasi fiabeschi e per la fine cura dei dettagli, il tutto immerso in una luce cristallina.

Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena
Preparativi per la ricomposizione del Polittico dei Gesuati alla Pinacoteca Nazionale di Siena

La ricomposizione del Polittico dei Gesuati, che si colloca in un momento di rinnovato interesse per la pittura senese del primo Quattrocento, stimolato dalla recente mostra di Massa Marittima dedicata al Sassetta, è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Pinacoteca Nazionale di Siena e il Louvre di Parigi. Il museo senese ha infatti dato in prestito la Madonna dei Francescani di Duccio di Buoninsegna al museo parigino, in occasione della mostra Revoir Cimabue. Aux origines de la peinture italienne in corso dal 22 gennaio al 12 maggio 2025. “Un anno dopo la riunione definitiva della Pala dell’Osservanza, anche se per un periodo più breve, la Pinacoteca fa un nuovo lavoro di approfondimento fondamentale grazie al Musée du Louvre”, continua Hémery. “Il progetto è nato dal prestito della Madonna dei Francescani di Duccio all’eccezionale mostra Revoir Cimabue al Louvre e dall’idea di contribuire doppiamente alla costruzione della storia dell’arte con uno scambio di prestiti che porti sostanza e ricchezza alle nostre due istituzioni. L’idea condivisa con la presidente del Louvre, Laurence Des Cars, è che questo partenariato dia l’avvio ad altre iniziative che potrebbero anche coinvolgere il musée du Petit Palais di Avignone”.

Secondo il direttore della Pinacoteca Nazionale, anche se non è possibile riscrivere la storia, i partenariati come quello che il museo senese ha istituito col Louvre consentono di “rimediare alle vicissitudini passate”. E, in questo caso, “la Pinacoteca Nazionale di Siena è il museo dove l’oggetto polittico si legge meglio soprattutto nella sua dimensione di capolavoro di carpenteria. Le predelle invece sono state l’unica forma conosciuta ai cultori dell’arte dei paesi di importazione dell’arte senese. Collocare la predella del Louvre vicino al Polittico dei Gesuati di Siena significa ridare significato al passato e impreziosire il presente”.

Sul filone di ricerca sulla pittura senese del primo Quattrocento si colloca inoltre l’iniziativa promossa dagli Amici della Pinacoteca per il ricongiungimento della Pala dell’Osservanza. Questa tavola, che ha dato il nome al Maestro dell’Osservanza, è attualmente esposta nella stessa sala del Polittico dei Gesuati, offrendo così un’occasione preziosa di confronto tra le due opere. Un accostamento che permette di approfondire il dibattito sull’attribuzione delle prime attività di Sano di Pietro e sulla possibile identificazione con l’anonimo Maestro dell’Osservanza.

In occasione dell’evento espositivo che vede alla Pinacoteca Nazionale di Siena di ricomposizione del Polittico dei Gesuati, saranno inoltre previste numerose attività culturali volte a coinvolgere la cittadinanza, come laboratori di fumetto, giochi per i più giovani e visite guidate di approfondimento.


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