È il tormento di chi parla di arte su Facebook e deve inserire sul popolare social network immagini di nudo artistico: sono le restrittive policy sul nudo seguite dal social di Menlo Park. Basta mostrare l’immagine di un seno femminile nudo (non importa se fotografato, dipinto o scolpito), o anche semplicemente un putto rinascimentale (su queste pagine abbiamo raccontato l’esperienza dello storico dell’arte Lorenzo Bonoldi, colpito dalla censura di Facebook, ma anche la nostra rivista ha avuto a che fare con la mannaia di Mark Zuckerberg), per incorrere in richiami o sospensioni. Adesso però l’atteggiamento di Facebook potrebbe cambiare.
Tutto parte da una campagna di sostegno al celebre fotografo americano Spencer Tunick, noto per le sue opere che radunano gruppi di donne e uomini completamente nudi all’aria aperta. Spencer Tunick, insieme al comitato National Coalition Against Censorship, a inizio giugno ha fatto partire una campagna social, intitolata #WeTheNipple (letteralmente “Noi il capezzolo”), che ha chiesto agli utenti di Instagram e Facebook di condividere le loro esperienze in fatto di censura di nudo, e soprattutto di fare pressione sul social per invitarlo a cambiare idea sul nudo.
E la campagna, partita con una performance di Tunick a New York, che ha radunato 125 persone nude di fronte al quartier generale di Facebook nella Grande Mela (nella foto in basso, un momento dell’azione), sembra avere colpito nel segno: la National Coalition Against Censorship ha fatto sapere, attraverso una nota ufficiale, di aver raggiunto un accordo con Facebook per una discussione sul tema. “Il policy team di Facebook”, si legge nel comunicato, “si è impegnato a promuovere un gruppo di lavoro composto da stakeholder tra cui artisti, educatori, curatori di musei, attivisti e impiegati di Facebook, per esaminare le migliori modalità per venire incontro alle esigenze degli artisti, inclusa la considerazione di un nuovo approccio sulle linee guida per il nudo”. La National Coalition Against Censorship collaborerà con Facebook nella scelta dei membri del gruppo di lavoro: “i partecipanti”, fanno sapere, “discuteranno il problema del nudo artistico nella fotografia e i danni causati agli artisti, forniranno il loro contributo nelle sfide che Facebook ha affrontato nello sviluppare le sue politiche sul nudo, ed esploreranno idee per fare dei passi avanti”.
Insomma, la discussione è all’inizio, ma è molto positivo che Facebook abbia preso in seria considerazione l’idea di riconsiderare il suo approccio nei confronti del nudo d’arte. Vedremo come il progetto evolverà.
Facebook potrebbe riconsiderare il proprio atteggiamento nei confronti del nudo artistico |