Il soffitto cassettonato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, risalente ai primi del Seicento, è andato distrutto a seguito del crollo del tetto della chiesa, avvenuto poche ore fa. Si trattava di un’opera dell’architetto e scultore Giovanni Battista Montano (Milano, 1534 - Roma, 1621), realizzata attorno al 1611. Altri danni sono stati riportati dalla cappella del Crocifisso, mentre sembra non avere riportato conseguenze il Carcere Mamertino. Illesa anche l’importante tela di Carlo Maratta (Camerano, 1625 - Roma, 1713), l’Adorazione dei pastori nota anche come la Natività, dipinta nel 1650. È quanto si apprende dalle prime dichiarazioni ufficiali del soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti.
Carlo Maratta, Adorazione dei pastori (1650; tela; Roma, San Giuseppe dei Falegnami. Foto Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) |
“Si è trattato di un improvviso cedimento strutturale: la capriata non ha retto ed ha buttato giù tutto il tetto”, ha dichiarato Prosperetti all’ANSA, che ha aggiunto che adesso sarà necessaria una copertura provvisoria. “Solitamente viene fatta con dei tubi innocenti per evitare le infiltrazioni d’acqua. Ovviamente dovrebbe occuparsene il Vicariato che è competente ma siamo tutti qui lavorando in sinergia e se ci sarà bisogno di aiuto noi siamo disponibili”. Per ciò che riguarda il dipinto di Maratta, il Vicariato di Roma ha fatto sapere di essere disponibile a ospitarlo in San Giovanni in Laterano.
Al momento del crollo la chiesa era chiusa, in quanto aveva già dimostrato alcuni problemi. Solitamente veniva aperta soltanto per matrimoni, che a seguito del crollo si terranno nella vicina basilica di San Marco.
Nell’immagine: il soffitto a cassettoni della chiesa di San Giuseppe ai Falegnami prima e dopo il crollo.
Roma, crollo in San Giuseppe dei Falegnami. Il soffitto cassettonato del '600 è distrutto, nessun danno al Carcere Mamertino |