Il museo di Palazzo Roverella a Rovigo ha annunciato le mostre della prossima stagione. Dopo il grande successo della rassegna su Vasilij Kandinskij (qui la nostra recensione), che ha chiuso lo scorso 26 giugno facendo registrare la cifra di 88.850 visitatori, record per la sede rodigina (è stata la mostra più visitata di sempre a Palazzo Roverella), arrivano le mostre di Robert Capa e di Pierre-Auguste Renoir. Palazzo Roverella, dunque, punta di nuovo sulla fotografia, dati gli ottimi risultati della mostra dello scorso autunno su Robert Doisneau (30.348 visitatori).
E dati i successi, la squadra non cambia: Fondazione Cariparo, promotrice insieme a Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi delle grandi mostre di Palazzo Roverella, continueranno ad affidarsi per la parte organizzativa delle due mostre future ancora una volta a Silvana Editoriale e agli stessi curatori scientifici: la mostra su Robert Capa, in programma dall’8 ottobre prossimo, sarà affidata a Daniel Bauret, lo storico francese della fotografia che ha “firmato” il successo di Doisneau. Sarà invece Paolo Bolpagni, il curatore della mostra su Kandinskij, a curare la rassegna Renoir e l’Italia, che connoterà il ’23 del Roverella.
Confermata anche l’abbinata tra il Roverella e Palazzo Roncale, altra sede di Fondazione Cariparo che l’ente conferma come casa delle mostre dedicate ad illustrare aspetti della straordinaria storia del Polesine. Archiviata la più che positiva performance di Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo (che ha accolto più di 13.000 visitatori), l’autunno del Roncale sarà riservato alla vicenda sportiva e sociale dei rosso-blu della palla ovale, in un progetto espositivo ideato da Sergio Campagnolo e curato da Antonio Liviero, Ivan Malfatto e Willy Roversi dal titolo Rugby. Rovigo città in mischia (dal 22 ottobre 2022 al 26 febbraio 2023).
“Non sarà probabilmente facilissimo confermare i numeri, ed il successo di critica, ottenuti dalla più recente stagione espositiva rodigina”, sottolinea il Presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro. “Tanto più che si tratta di record segnati in un momento davvero complesso. Di positivo però c’è il posizionamento della due sedi espositive rodigine tra quelle ’attenzionate’ dal ’popolo delle mostre’ in un ambito molto più vasto del bacino territoriale veneto-emiliano. Con Kandinskij, ma anche con Doisneau e persino con Miani, abbiamo avuto un pubblico che ha scelto di raggiungere Rovigo da una decina di regioni italiane. E che da Rovigo è ripartito molto soddisfatto. E’ un capitale di conoscibilità e di prestigio che sta a noi valorizzare e ulteriormente ampliare”.
Rovigo, Palazzo Roverella annuncia le mostre 2022-2023: Renoir e Robert Capa |