Un concerto in diretto dialogo con le macchine sonore di Jean Tinguely negli spazi espositivi di Pirelli HangarBicocca di Milano, dove fino al 2 febbraio 2025 è allestita la più grande retrospettiva italiana dedicata all’artista dopo la sua scomparsa. L’evento dal titolo Circo elettroacustico nell’immaginario di Jean Tinguely, curato da Milano Musica in collaborazione con l’Ircam-Centre Pompidou e il Conservatorio G. Verdi di Milano, rientra nell’ambito del Public Program della mostra; si terrà giovedì 30 gennaio alle 19 e alle 21 ed è pensato per celebrare il centenario dalla nascita di Jean Tinguely. Nella ricerca dell’artista svizzero la relazione tra suono e visione era un elemento centrale, fin dagli anni Cinquanta, e il concerto in programma prende spunto proprio da questo tema. Affascinato dalle sperimentazioni della musica “concreta” – che integra suoni e rumori meccanici o tratti dal reale – Tinguely concepiva le sue sculture come “macchine per mescolare i suoni”. In mostra è presente, ad esempio, Méta-Maxi (1986), un’opera in cui l’artista combina strumenti musicali e meccanismi che producono suoni volutamente disarmonici.
L’omaggio musicale trae ispirazione da una delle sue opere più iconiche: la Fontaine Stravinsky (1982-83), realizzata in collaborazione con Niki de Saint Phalle. Situata nella piazza omonima a Parigi, tra il Centre Pompidou e la chiesa di Saint-Merry, la fontana si trova sul tetto dell’edificio che ospita l’Ircam (Institut de recherche et coordination acoustique/musique), uno dei più grandi centri pubblici di ricerca dedicato sia all’espressione musicale che alla ricerca scientifica. L’artista condivideva un profondo legame di amicizia con Pierre Boulez, fondatore e primo direttore dell’Ircam.
Il programma del concerto si apre con uno dei primi lavori concepiti da Boulez all’Ircam, Dialogue de l’ombre double (1985), un’opera che unisce il suono di un clarinetto dal vivo con un clarinetto registrato. Segue un “attraversamento immaginario” compiuto da Yann Brecy e Luca Bagnoli con i suoni registrati dal Cyclop, una monumentale scultura alta 22 metri realizzata da Tinguely e Niki de Saint Phalle nel bosco di Milly-la-Forêt nel 1969. Questa complessa opera, frutto del lavoro collettivo di diversi artisti per quasi quindici anni, integra macchinari metallici in movimento, meccanismi sonori e persino un teatrino.
Il concerto prosegue poi con Tre pezzi per clarinetto di Igor Stravinsky, composti nel 1918 quando fu pubblicata Tale of the Soldier, e si conclude con Feu de joie, un pezzo per orchestra di fiati composto nel 2023 da Mikel Urquiza. Quest’ultimo brano, eseguito per la prima volta in Italia, commissionato dall’Ircam-Centre Pompidou, con il sostegno di AXA in occasione del restauro della Fontaine Stravinsky, chiude simbolicamente il programma, celebrando l’eredità artistica e sonora di Tinguely.
Circo elettroacustico nell’immaginario di Jean Tinguely
a cura di Milano Musica in collaborazione con Ircam – Centre Pompidou e Conservatorio G. Verdi di Milano
con:
Jérôme Comte, clarinetto, solista dell’Ensemble Intercontemporain
Luca Bagnoli, ingegneria sonora Ircam
Yann Brecy, elettronica Ircam
Orchestra di Fiati del Conservatorio G. Verdi di Milano
Sandro Satanassi, direttore
Nell’immagine: Jean Tinguely, Méta-Maxi (1986; Struttura di metallo su ruote, ruote di legno e metallo, strumenti musicali, cinghie di gomma, giocattoli di plastica e peluche, motori elettrici, 340 x 1260 x 430 cm; MercedesBenz Art Collection). © Jean Tinguely by SIAE, 2024. Foto di Agostino Osio
Milano, all'HangarBicocca un concerto in diretto dialogo con le macchine sonore di Jean Tinguely |