Dov’è stata girata la nuova fiction di Rai 1 dedicata a Giacomo Leopardi? Ecco quali sono le location di Leopardi - Il poeta dell’infinito, serie tv che offre al pubblico un’opportunità unica: rivivere i luoghi che hanno plasmato il giovane poeta e le sue opere immortali. La miniserie in due puntate diretta da Sergio Rubini, con Leonardo Maltese nei panni di Giacomo Leopardi consente di compiere un viaggio tra dimore storiche e borghi suggestivi che raccontano non solo la storia personale di Leopardi, ma anche l’essenza di un’Italia che custodisce il dialogo eterno tra l’uomo e l’infinito. Dai colli dolcemente ondulati delle Marche, con Recanati come epicentro culturale e poetico, fino alle città che accolsero Leopardi durante i suoi spostamenti, ogni location diventa protagonista silenziosa del racconto di Sergio Rubini. Vediamo allora dove è stato girato lo sceneggiato Rai: vi facciamo vedere, come nostra consuetudine, le immagini della fiction e le immagini delle location nella realtà.
Gli esterni di Casa Leopardi (la facciata, la piazzetta antistante) che si vedono nella fiction, sono effettivamente gli esterni di Casa Leopardi a Recanati: in Leopardi - Il poeta dell’infinito, in queste scene, si vedono quindi davvero i luoghi del poeta. La famiglia Leopardi viveva da secoli nel palazzo che si affaccia sulla piazzetta de “Il sabato del villaggio”, e l’aspetto attuale si deve a una importante ristrutturazione settecentesca. Oggi, Casa Leopardi è un museo visitabile, dove si ripercorrono le tappe della vita del grande poeta.
La scena in cui Monaldo Leopardi e il piccolo Giacomo si recano sulla sommità della torre di Recanati è stata girata poco lontano dal “natio borgo selvaggio”: su una delle torri della Rocca di Offagna, nelle Marche.
La scena ambientata nella biblioteca di Casa Leopardi, dove Monaldo conduce il piccolo Giacomo, è in realtà ambientata nella Biblioteca Teresiana di Mantova. Fondata nel 1780 sotto l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, a lei deve il nome.
La scena... dell’aperitivo che Giacomo Leopardi prende con Pietro Giordani, nella piazza di Recanati, è in realtà ambientata in Piazza della Repubblica a Treia, altro borgo delle Marche.
In una scena della prima puntata, Leopardi si aggira per il centro di Recanati. Il palazzo che si può notare è il Palazzo dei Priori di Montecassiano, borgo in provincia di Macerata.
Il viaggio verso Roma assieme allo zio Carlo Antici è ambientato nel sito archeologico di Villa dei Quintili a Roma. Si trova al V miglio della Via Appia Antica e rappresenta il più grande complesso residenziale suburbano della Roma antica, appartenuto nel II secolo d.C. a Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, esponenti di una importantefamiglia romana. Oggi, Villa dei Quintili è inserita nel Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Nella fiction, la scena in cui Leopardi si reca a Roma e si ritrova in un palazzo dell’amministrazione pontificia, dove, di fronte all’eventualità di intraprendere la carriera ecclesiastica, rifiuta la prospettiva suscitando lo sdegno dei prelati, è ambientata a Portici, nella Sala delle Guardie della Reggia (nella serie, peraltro, si vede anche una riproduzione, non eccelsa, del Cristo in croce di Diego Velázquez).
La scena girata a Milano nella tipografia dell’editore Stella, presso il quale Giacomo Leopardi intende pubblicare le Operette Morali, è stata girata nell’Antica Tipografia Portoghese di Altamura, in Puglia. È la prima tipografia della cittadina pugliese e conserva intatto il suo aspetto di fine Ottocento: venne infatti fondata nel 1891 da Gaetano e Francesco Portoghese. Oggi, l’antica tipografia è stata convertita in sede museale che racconta la storia di questa industria, ed è gestita da un’associazione fondata dalla stessa famiglia Portoghese.
La scena del ricevimento in casa dell’editore Morandini, a Bologna nella fiction televisiva, è stata girata al Palazzo dei Conti di Bricherasio (Torino). È un’antica dimora nobiliare, costruita tra Sei e Settecento e in passato dimora dei conti Cacherano di Bricherasio.
La scena del ballo in casa di Fanny Targioni Tozzetti è stata girata in una delle sale più belle di Palazzo Ducale a Mantova: la Sala dei Fiumi, progettata nel 1579 per volontà di Guglielmo Gonzaga, su disegno dell’architetto Pompeo Pedemonte. La decorazione ad affresco è però opera settecentesca (1773-1775) di Gaetano Crevola, che realizzò le quadrature, e Giorgio Anselmi, cui spettarono le figure con le allegorie dei fiumi.
Nella seconda puntata, la scena ambientata in quello che nella fiction è il giardino di Fanny Targioni Tozzetti è stata girata nel giardino di Villa Buonaccorsi a Potenza Picena, in provincia di Macerata. Si tratta di un complesso cinquecentesco fatto costruire dalla nobile famiglia marchigiana dei Buonaccorsi: accanto alla villa si trovano il giardino, le scuderie e anche una chiesetta dedicata a san Filippo.
In una delle scene della seconda puntata, Leopardi è a Napoli e declama alcuni suoi versi durante un incontro in società. La scena è stata girata nella Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, sede di tre musei: il Museo della Carrozza, il Museo d’Arte Antica e il Museo d’Arte Moderna. La costruzione del palazzo risale alla fine del Seicento e la Galleria dell’Eneide è l’ambiente più celebre dell’edificio: realizzata per volere di Simone Buonaccorsi e poi proseguita sotto suo figlio Raimondo, fu affrescata da Michelangelo e Niccolò Ricciolini e lungo tutte le pareti ospita tele afferenti a un unico ciclo sulle storie dell’Eneide di Virgilio.
Sempre nella Napoli della fiction, una scena è ambientata in una spiaggia dove Giacomo Leopardi, Antonio Ranieri e Paolina Ranieri si trattengono per un pomeriggio di svago. Nella realtà, si tratta della spiaggia di Vignanotica, a Vieste (Foggia), sul Gargano, una lunga spiaggia di 500 metri, fatta di sabbia e ciottoli.
Quella che nella serie televisiva è la residenza napoletana di Antonio Ranieri, nella realtà è il Museo Romanazzi Carducci di Putignano (Bari). È una dimora storica dell’Ottocento che si conserva ancora coi suoi arredi originali. L’ultimo proprietario, Guglielmo Romanazzi Carducci di Santo Mauro, nel 1967 lasciò il palazzo al Comune affinché lo trasformasse in un museo. E alla fine, nel febbraio del 2017, il museo ha finalmente aperto le porte al pubblico.
La scena finale, con l’ultimo dialogo tra Fanny Targioni Tozzetti e Antonio Ranieri, nella serie tv si svolge a Napoli ma nella realtà è ambientata in Puglia, a Martina Franca (Taranto), nella centrale piazza Maria Immacolata.