Tra le norme contenute nel ddl concorrenza, che è diventato oggi legge dopo la definitiva approvazione in Senato a seguito del voto di fiducia, figura anche quella sulle foto libere in archivi e biblioteche: dopo che la legge sarà promulgata, sarà dunque possibile scattare liberamente fotografie presso archivi e biblioteche per ragioni di studio. Aboliti pertanto i balzelli che gli studiosi fino a oggi dovevano corrispondere per fotografare libri e documenti.
La battaglia di molti attivisti, come quelli di "Fotografie libere per i Beni Culturali", si è dunque conclusa con una bella vittoria: “Una lunga battaglia”, scrivono sulla loro pagina Facebook gli attivisti del gruppo, “che vede finalmente una positiva conclusione. Un grazie agli oltre 4.400 studiosi e associazioni che hanno dato forza alla nostra proposta e al ministro Dario Franceschini, che ha riconosciuto la necessità di riformare anche questo settore; al Consiglio superiore per i Beni culturali, presieduto da Giuliano Volpe, che ha sempre sostenuto le ragioni della liberalizzazione e ai relatori del ddl, ai senatori Marino e Tomasella e all’onorevole Mazziotti, presidente della Commissione affari costituzionali della Camera per il sostegno”.
La norma approvata oggi in Senato estende l’esenzione dai canoni per le riproduzioni di documenti, libri e manoscritti di pubblico dominio conservati in archivi e biblioteche “eseguite da privati per uso personale o per motivi di studio, ovvero da soggetti pubblici o privati per finalità di valorizzazione, purché attuate senza scopo di lucro”. Il tutto, ovviamente, “nel rispetto delle disposizioni che tutelano il diritto d’autore”.
Immagine: Sala lettura della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Credit
Vinta la battaglia per le foto libere in archivi e biblioteche: la norma passa in Senato |