Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si colloca a sorpresa tra quanti hanno criticato il dpcm che chiude cinema e teatri, nonostante nei giorni scorsi avesse premuto per un lockdown completo (salvo poi tornare sui propri passi e proporre anzi misure localizzate, come zone rosse nelle aree di maggior diffusione del contagio). Intervenendo alla trasmissione Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio, De Luca ha fatto il quadro della situazione, e ha sottolineato che di fronte a tale quadro “potevamo fare due scelte: o chiudere tutto per un mese e far raffreddare e contenere l’epidemia, oppure prendere ancora misure intermedie”. De Luca ha poi aggiunto, intervenendo nel merito del dpcm: “Il governo ha scelto la seconda strada, e questa seconda strada ha alcuni punti di criticità: l’apertura dei bar e dei ristoranti, il comparto dello spettacolo, del teatro, del cinema, degli operatori culturali, delle palestre, che sono in grande sofferenza, e onestamente non sono quelli i luoghi nei quali si è determinato il grosso del contagio”.
Secondo De Luca, il problema principale è rappresentato dalla scuola: “Poi c’è il problema che riguarda las cuola su cui a mio parere continuiamo a balbettare. Abbiamo fatto un raffronto fra il contagio nelle due settimane prima dell’apertura dell’anno scolastico e nelle due settimane successive. Nelle due settimane successive il contagio è aumentato sulla popolazione complessiva di tre volte, ed è aumentato sulla fascia di età da 0 a 18 anni di nove volte, e con un dato estremamente preoccupante: che la fascia di età del contagio è esattamente identica per la fascia 0-5 anni e per la fascia 15-18 anni. Questo vuol dire che il mondo della scuola, piaccia o meno, è uno dei più grandi vittori di contagio nelle famiglie”.
Cinema e teatri, critico addirittura De Luca: “non sono quelli i luoghi del contagio” |