Praticamente un quasi-lockdown. A nulla sono valsi gli appelli del mondo della cultura con le richieste di evitare chiusure: il nuovo dpcm, approvato nella notte (la notizia è stata resa nota da pochi minuti), si abbatte sui cinema e sui teatri imponendo la chiusura totale a partire da domani, 26 ottobre, e fino al 24 novembre.
“Sono sospesi”, si legge nel testo definitivo, “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”. Altre misure importanti: obbligo di mascherina ovunque, anche all’aperto (a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi), possibilità di chiusura di strade e piazze dopo le 21, sospesi gli eventi di sport individuali e di squadra (a eccezione delle competizioni nazionali professionistiche o dilettantistiche), sospese le attività di palestre e piscine, sospeso tutto lo sport di contatto, sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, sospesi tutti i convegni. Rimangono invece aperti musei e chiese, e nelle chiese si potranno continuare a celebrare le messe.
Ancora, nei negozi si potrà sostare solo per il tempo necessario all’acquisto dei beni, e le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) possono aprire solo dalle 5 alle 18, inoltre dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico (consentito fino alle 24 l’asporto con divieto di consumazione nelle adiacenze del locale). Rimangono invece aperte le attività dei servizi alla persona (come parrucchieri e centri estetici).
Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini commenta così, su Twitter, la notizia della chiusura di cinema e teatri: “Un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura”. Il titolare del Collegio Romano sta ricevendo un diluvio di critiche, dal momento che cinema e teatri si sono rivelati luoghi sicuri e hanno investito nei mesi scorsi per aprire al pubblico in tutta sicurezza, e dall’ambiente il provvedimento di chiusura è percepito come esagerato e non motivato da valide ragioni scientifiche.
Ufficiale: nuovo dpcm, chiusi cinema e teatri. Franceschini: “doloroso ma necessario” |