La Basilica di San Marco a Venezia ha sofferto importanti danni strutturali a causa dell’acqua alta che l’ha invasa stanotte. Lo ha detto il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, che questa mattina aveva espresso la sua amarezza e la sua vicinanza ai veneziani (chiedendo alla Caritas di rendere disponibili i fondi d’emergenza e alle parrocchie di mettersi a disposizione), e oggi pomeriggio ha parlato in conferenza stampa facendo il punto della situazione.
Moraglia ha spiegato che la Basilica di San Marco “sta soffrendo di danni strutturali perché l’acqua che la invade è salata e quindi provoca danni irreparabili soprattutto quando si asciuga nella parte bassa dei mosaici e pavimenti”. Moraglia ha poi aggiunto che la basilica “è la sede della chiesa veneziana, un monumento mondiale quindi bisogna veramente intervenire, noi possiamo fare la manutenzione ordinaria ma non possiamo fare quella straordinaria e strutturale. Su questo auspico quindi ci sia l’attenzione del governo, dei ministri. Siamo molto contenti quando vediamo ministri che inaugurano mostre o la Biennale, ma Venezia è tante altre cose”.
“Vorrei che si vedessero le immagini di piazza San Marco intorno alle 22.30-23 di ieri”, ha aggiunto il patriarca di Venezia. “Io non ho mai assistito ad una cosa del genere: ho visto piazza San Marco molte volte colma, ma ieri c’erano delle onde che sembrava di essere in riva al mare. Venezia non è solo una città bella, è una città unica e deve passare questo messaggio: un intervento di soccorso a Venezia richiede tempi, risorse, procedure che le altre città non conoscono quindi abbiamo a che fare con una città bella, magnifica, fragile che deve essere capita”.
“Ho già parlato con il sindaco Brugnaro, con il prefetto Zappalorto, con il governatore Zaia”, aveva già dichiarato stamattina Moraglia. “Il sentimento dell’amarezza, tanta amarezza, è anche legato a questo fatto: il silenzio delle autorità centrali. Ogni anno Venezia è provata. Solo il 29 ottobre dell’anno scorso abbiamo avuto un fenomeno non di questa entità ma certamente analogo e che ha allarmato e su cui ci eravamo soffermati molto con delle richieste rivolte alle autorità. Noi le accogliamo sempre volentieri quando vengono ad inaugurare la Biennale, le mostre e tante altre belle manifestazioni e feste veneziane. Ma li vorremmo anche presenti intorno ad un tavolo su cui si possa discutere insieme sulla nostra sicurezza, perché di sicurezza della città qui si parla ormai. Sarebbe opportuno sapere, finalmente, che ne sarà del Mose e che cosa possiamo attenderci noi veneziani dopo tante promesse e tante attese. Questo è il sentimento insieme a quello di poter visitare presto i luoghi e le persone più provate da questa acqua alta, anunciata, che assume di ora in ora proporzioni sempre più grandi”.
Nella basilica, l’acqua ha invaso la cripta, rimasta completamente allagata (il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, ha dichiarato che ci sono stati danni alle tombe dei patriarchi), il battistero e il nartece, andando a danneggiare anche i marmi installati dopo la marea dell’ottobre 2018. I danni appaiono più vasti rispetto a quelli dello scorso anno, dal momento che nel 2018 la cripta non fu inondata: quest’anno è la prima volta dal 1966 che si registra l’evento. E, come ricordavamo stamani, la marea di stanotte è la seconda peggiore proprio dopo quella del 1966.
Venezia, alla Basilica di San Marco pesanti danni strutturali. Il patriarca: “auspico attenzione del governo” |