Si dice rammaricata per come sono andate le cose, la soprintendente di Lecce Maria Piccarreta, in merito alla sfilata di Christian Dior che si è tenuta in piazza Duomo a Lecce mercoledì sera. Per due motivi: intanto, perché come spiegavamo ieri, la soprintendenza non aveva autorizzato l’allestimento degli apparati per l’evento, dal momento che la richiesta da parte della casa di moda francese era arrivata troppo tardi per consentire ai tecnici della Soprintendenza per l’Archeologia, le Belle arti e il Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto di svolgere il loro lavoro. La richiesta del parere è infatti giunta agli uffici della soprintendenza solo il 17 luglio, tre giorni dopo che Dior aveva cominciato a montare le scenografie in piazza Duomo.
E poi perché, secondo Piccarreta, gli allestimenti scelti da Dior e realizzati dall’artista Marinella Senatore, non erano adatti alla piazza. Secondo la soprintendente, si è trattato di una scenografia “completamente avulsa dal contesto storico tutelato, anacronistica e riduttiva dello scenario architettonico presente nell’invaso della piazza di eccezionale rilevanza”: le luminarie, che volevano essere un omaggio alla tradizione tipica delle feste di piazza della Puglia, coprivano interamente i monumenti di piazza Duomo. Insomma, un evento che ha fatto esaltare gli appassionati di moda ma che, sotto il profilo della tutela e anche della valorizzazione, non può che far discutere e anche molto.
Soprintendente di Lecce contro Dior: “allestimenti anacronistici, riduttivi e avulsi” |