La Sicilia intende chiedere una revisione degli accordi con il Metropolitan Museum di New York sugli Argenti di Morgantina. Lo ha dichiarato l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, pochi giorni dopo che Finestre sull’Arte ha richiamato l’attenzione sul problema con un articolo di Silvia Mazza, in cui si metteva in relazione il recente prestito alla Grecia del Frammento di Palermo con l’accordo che regola la possibilità di esporre il prezioso (e fragile) tesoro di argenti che, in base al patto stipulato col Met, dev’essere esposto quattro anni in America e quattro al Museo Archeologico di Aidone, in modo alternato. Tuttavia, le analisi diagnostiche condotte nell’estate del 2014 hanno accertato la fragilità e lo stato di conservazione precario dei reperti, che suggerirebbe dunque una revisione dell’accordo.
È quanto adesso intende fare Samonà, che ha fatto sapere di aver scritto nei giorni scorsi al ministro della cultura Dario Franceschini per sottolineare “la necessità di modificare l’accordo in base al quale gli argenti (rientrati l’ultima volta al Museo archeologico di Aidone nel 2020) ogni 4 anni sono concessi in prestito al Metropolitan Museum”. Nella richiesta, Samonà ha anche spiegato che l’amministrazione siciliana dei beni culturali ha avviato col Metropolitan Museum un’interlocuzione finalizzata a una collaborazione che preveda, tra gli altri obiettivi, anche la modifica dell’accordo, che risale al 2006. Da New York pare ci siano aperture.
Come potrebbe essere modificato l’accordo? Secondo Samonà la soluzione potrebbe essere quella di prestare ogni quattro anni non più gli argenti di Morgantina, ma opere meno delicate. Nello specifico “altri reperti archeologici”, spiega Samonà, “appositamente individuati dai diversi musei della Regione Siciliana nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione fra la Sicilia e il Museo newyorkese, che porti (fra l’altro) ad iniziative comuni che possano costituire per gli eventuali beni selezionati una vetrina di vasta risonanza internazionale”.
“È evidente”, conclude l’assessore Samonà, “che il naturale luogo per la conservazione e valorizzazione degli Argenti di Morgantina è la Sicilia e, in particolare, il Museo archeologico di Aidone, unica struttura che ne consente la dovuta contestualizzazione e la corretta interpretazione culturale. L’ipotesi alternativa alla loro continua movimentazione va nella direzione, già perseguita dalla Regione Siciliana, di attivare proficue collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali internazionali, nell’ottica di una politica di ampio respiro che preveda iniziative da organizzare insieme che andrebbero ad evidente vantaggio della nostra Isola”.
Nella foto: gli argenti di Morgantina
Sicilia, Samonà chiederà lo stop del prestito degli Argenti di Morgantina agli USA |