È durata meno di tre mesi l’esperienza di Guido Casali come amministratore di ItsArt, la piattaforma digitale fortemente voluta dal ministro Dario Franceschini per distribuire contenuti culturali, e da subito ribattezzata la “Netflix della cultura”. Casali, si legge sull’Ansa, avrebbe rassegnato in realtà le sue dimissioni dalla società poco prima di Natale, e la società le avrebbe accolte. Casali era stato nominato ad di ItsArt lo scorso 1° ottobre: nella società, ricopriva anche l’incarico di content director. Le dimissioni sarebbero state rassegnate secondo l’Ansa per divergenze sulle strategie di sviluppo del progetto, ma la società, con una nota inviata questa mattina, ha smentito questa ipotesi e ha parlato di una decisione personale dell’ex amministratore delegato.
Online dallo scorso 31 maggio, la piattaforma, la cui società è partecipata al 51% da Cassa Depositi e Prestiti e al 49% da Chili, ospita spettacoli, film, documentari su mostre e musei, rappresentazioni teatrali. In parte si tratta di contenuti gratuiti e in parte di contenuti a pagamento. La Netflix della cultura però non è mai riuscita a esplodere: nata tra mille polemiche, critiche e interrogativi, in un mercato dove è il vaso di coccio tra importanti vasi di ferro come Rai Play, Sky Arte, Nexo+ e altre piattaforme, stenta ancora a decollare.
Ci sono però cambiamenti all’orizzonte, dato che la Netflix della cultura ha appena stretto un accordo con la società Media Maker, specializzata nella creazione di contenuti audiovisivi, del valore di 1,8 milioni di euro, parte dei quali sotto forma di cambio merci. Media Maker, ha spiegato Milano Finanza, si impegnerà a creare una campagna pubblicitaria per ItsArt, distribuendola sulla propria rete commerciale in posizioni all’aperto a Roma e Milano e in 150 centri commerciali su tutto il territorio nazionale. In cambio, ItsArt regalerà a Media Maker delle gift card per la visione dei contenuti pubblicati sulla piattaforma.
Rimane ora da vedere chi prenderà il posto di Guido Casali. Certo è che i primi sei mesi di vita della Netflix della cultura sono stati davvero tormentati.
Si dimette dopo soli 3 mesi l'ad di ItsArt, la “Netflix della Cultura” |