Inaugurata lo scorso 14 gennaio la nuova Piazza dei Cinquecento a Roma: alla cerimonia erano presenti il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’amministratore delegato del Gruppo FS Stefano Donnarumma e gli assessori Ornella Segnalini e Eugenio Patanè. Un’inaugurazione, tuttavia, a metà, dal momento che i lavori nella piazza antistante la Stazione di Roma Termini devono ancora finire, inoltre non sono mancate alcune critiche che i cittadini hanno espresso via social per come si presenta ora il verde davanti alla stazione.
Quello di Piazza dei Cinquecento è un intervento tra i più significativi del Giubileo 2025, sia per l’estensione di ben 90mila metri quadrati (la superficie di nove campi da calcio, in pratica), sia per l’impatto visivo e funzionale nel cuore della città, in una piazza che rappresenta da sempre un biglietto da visita per chi arriva a Roma in treno. I lavori sono iniziati il 9 ottobre 2023 con un costo complessivo di circa 21 milioni di euro.
I lavori, suddivisi inizialmente in due lotti, hanno visto un’accelerazione con interventi simultanei che hanno consentito di completare circa l’85% del secondo lotto. La conclusione totale è prevista per l’estate del 2026. Per la nuova piazza dei Cinquecento sono stati utilizzati 30mila metri quadrati di marmi e pietre, 20mila metri quadrati di sanpietrini, 10mila metri quadrati di cemento architettonico, e ci saranno 10mila metri quadrati di nuove aree verdi. Inoltre, 6mila metri quadrati di asfalto sono stati impiegati per ottimizzare le viabilità carrabili e pedonali.
“L’intervento da decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri originariamente era suddiviso in due lotti, il secondo doveva essere realizzato nel 2026 ma con 540 giorni di lavoro in contemporanea delle ditte”, ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri. “Il grosso è fatto. Possiamo oggi restituire ai cittadini questo spazio per i capolinea dei bus e quello per il molo dei taxi, quest’area acquista un valore adeguato a essere la porta della Capitale d’Italia. Le parti ancora cantierizzate saranno terminate tutte entro l’estate del 2026 e alcune piccole cose andranno a conclusione anche nelle prossime settimane”.
“Con l’apertura di piazzale dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, riconsegniamo una parte di città ai romani”, commenta l’assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale, Ornella Segnalini. “L’intervento riguarda un’area molto ampia con un cantiere diffuso tra snodo ferroviario e piazza della Repubblica. La prima parte di fronte al Planetario è completa e già viva e vissuta. A breve anche il giardino di Dogali, luogo misconosciuto, vedrà il pieno completamento e potrà finalmente essere fruito da tutti. Si tratta di un intervento di qualità architettonica, con scelta di materiali di pregio che richiamano l’architettura della Stazione Termini, nel rispetto del progetto originario di De Vico. Entro la prossima estate sarà tutto completato e Roma avrà un nuovo spazio riqualificato e di grande impatto visivo”.
Il progetto, che porta la firma degli studi d’architettura TVK e It’s, è stato pensato per mantenere un profondo rispetto per il contesto storico e architettonico della zona. La pavimentazione e i materiali scelti dialogano con la Stazione Termini, richiamando il linguaggio originario del progetto di Angelo De Vico, adattandolo alle esigenze moderne.
La nuova Piazza dei Cinquecento vuole dunque rappresentare un passo avanti verso una visione più moderna e vivibile di Roma attraverso la combinazione di spazi verdi, materiali pregiati e una gestione più razionale della mobilità. Uno degli obiettivi principali del progetto è stato infatti quello di migliorare i flussi di mobilità attorno alla stazione Termini, razionalizzando gli spazi dedicati al trasporto pubblico e riducendo il caos storico della piazza. Le linee di autobus dirette a Nord sono state spostate verso via Marsala, creando un “gradiente di calma” progressivo verso la piazza. Inoltre, l’area dei capolinea è stata riorganizzata per garantire una maggiore efficienza, mentre il molo taxi è stato ripensato per migliorare l’accesso.
I lavori, infine, hanno previsto la riorganizzazione del verde, la rimozione dei chioschi e hanno favorito la razionalizzazione degli spazi urbani. L’ingresso della stazione è stato liberato progressivamente andandosi così a integrare con i profili architettonici, archeologici e culturali dell’area. Il cantiere diffuso ha riguardato la riqualificazione e sistemazione superficiale di tre aree per un importo di 45 milioni di euro e 540 giorni di lavori.
Tuttavia, come anticipato, non sono mancate le critiche. La ragione è il fatto che, d’impatto, la piazza appare poco verde rispetto ai rendering: tutta l’area verso la stazione è infatti senza verde, e in più la piantumazione dell’arboreto previsto dal progetto è slittata, e in più verrà modificato rispetto al progetto iniziale perché nel sottosuolo è stata ritrovata una dogana ottocentesca che ha rallentato i lavori. Molti dunque i commenti negativi sotto al post di Roma Mobilità che ha diffuso la prima fotografia della nuova piazza, con un pino solitario che si staglia sul piazzale assolato: “una spianata bianca senza tettoie”, commenta un utente, “capolinea sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente” è un altro commento, e poi ancora “pensate a quanto ci saranno 45 gradi”, “sembra il parcheggio di un centro commerciale”, “dove sono finiti tutti gli alberi del rendering?”. C’è anche chi ironizza con lo spirito arguto tipico dei romani: “fa più ombra il cartellone dell’Atac”, “utile anche come pista di decollo e atterraggio di piccoli monomotori”, “quel pino si sono scordati di segarlo?”.
L’arboreto, che sarà ulteriormente arricchito nei prossimi mesi, si ispira al celebre affresco del Giardino di Livia conservato a Palazzo Massimo, reinterpretando il concetto di bosco domestico e giardino selvatico. Gualtieri ha spiegato che verrà realizzato: “L’ombra verrà aumentata con l’arboreto nei prossimi mesi. Il progetto prevede la massimizzazione delle alberature e degli spazi di ombra, ma in prossimità della stazione metro non è stato possibile introdurre alberature per il sottostante tracciato metropolitano”. C’è poi da considerare che le nuove piantumazioni riguarderanno alberelli giovani, quindi non ci saranno le maestose piante che si vedono nel rendering: per avere piante alte e ombra occorrerà dunque aspettare qualche anno.