Ha danneggiato un’opera di Miriam Cahn esposta al Palais de Tokyo di Parigi non condividendone il contenuto: è accaduto ieri verso le 15:30, quando un visitatore, descritto come “anziano” dall’agenzia France-Presse che ha riportato la notizia, ha spruzzato vernice color porpora con uno spray sull’opera, danneggiandola. Il dipinto in questione si intitola Fuck abstraction! ed è stato al centro di numerose polemiche nelle scorse settimane, come raccontavamo anche su queste pagine: si tratta di una denuncia contro gli orrori di Bucha commessi durante la guerra in Ucraina (e in particolare contro la violenza degli stupri di guerra), e raffigura un uomo che costringe una donna a praticargli una fellatio. L’opera ha destato polemiche perché secondo le associazioni di tutela del minore raffigurerebbe un bambino (Cahn ha invece spiegato che le dimensioni più piccole della figura che subisce la violenza alludono alla fragilità degli oppressi e delle vittime della guerra): la vicenda ha avuto anche strascichi giudiziari, ma il tribunale di Parigi prima e il Consiglio di Stato poi hanno dato ragione all’artista e al museo, dal momento che il Palais de Tokyo adotta misure adatte per informare il pubblico del contenuto sensibile.
Secondo France-Presse, l’uomo che ha danneggiato il dipinto era “in disaccordo con la rappresentazione sessuale di un bambino e di un adulto che secondo lui sarebbero raffigurati sul dipinto”. L’uomo non farebbe parte di alcun gruppo di attivisti, malgrado siano state diverse le associazioni che si sono mosse contro il Palais de Tokyo. Dopo l’azione, l’uomo è stato fermato dagli agenti di sicurezza del museo, che hanno chiamato la polizia, la quale ha poi portato via il vandalo. Il museo ha fatto sapere che presenterà una denuncia per danneggiamento e ostruzione alla libertà di espressione.
“Ci rammarichiamo per le estreme conseguenze di questa controversia”, ha dichiarato Guillaume Désanges, presidente del Palais de Tokyo, che si è detto inoltre desideroso di “sostenere l’arte [...] con entusiasmo, consapevolezza e responsabilità nei confronti di tutti i pubblici. In accordo con l’artista, il Palais de Tokyo continuerà a esporre il dipinto con i segni del danneggiamento fino alla prevista fine della mostra, il 14 maggio”.
Condanna nei confronti del gesto è giunta anche dalle massime autorità del paese, a cominciare dal presidente della repubblica Emmanuel Macron, che ha scritto stamani su Twitter: “In questo 8 maggio in cui celebriamo la vittoria della libertà, condanno l’atto di vandalismo commesso ieri al Palais de Tokyo. Attaccare un’opera è attaccare i nostri valori. In Francia l’arte è sempre libera e il rispetto per la creatività è garantito”. La ministra della cultura, Rima Abdul Malak, si è recata al Palais de Tokyo, ha ricordato che la giustizia aveva “confermato che questo quadro, in quanto contestualizzato, poteva essere presentato al pubblico”, e ha attaccato poi l’opposizione di estrema destra (“il Rassemblement National ha usato questo dipinto per suscitare polemiche e attaccare la libertà creativa degli artisti”: in effetti la polemica era partita proprio dal partito a lungo presieduto da Marine Le Pen. “Senza questa strumentalizzazione da parte di RN”, ha aggiunto la ministra, “non saremmo certo arrivati a questo”). La mostra di Miriam Cahn ha registrato sinora 80mila visitatori.
Nell’immagine sotto: l’opera danneggiata
Parigi, danneggia opera di Miriam Cahn perché in disaccordo col contenuto |