La Biennale di Venezia 2024 chiude con 700mila visitatori


La 60ª Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, curata da Adriano Pedrosa, si conclude registrando una delle affluenze più alte di sempre, con 700.000 biglietti venduti. Venduti 938 cataloghi in italiano e 3.538 in inglese.

Si è chiusa domenica 24 novembre 2024, la 60ª Biennale di Venezia, dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere (qui la nostra recensione). Curata da Adriano Pedrosa, l’edizione ha fatto registrare 700mila biglietti venduti, segnando un incremento del 18% rispetto al 2019 e posizionandosi come una delle più seguite nella storia della manifestazione (non è stato tuttavia raggiunto il record dell’edizione 2022, quando le presenze erano state 800mila). Ciò significa che sono stati 3.300 i visitatori medi giornalieri, ai quali vanno aggiunte le 27.966 presenze della pre-apertura, e 4.289 giornalisti accreditati sempre nella pre-apertura.

La Biennale ha attratto un pubblico internazionale, con il 59% dei visitatori provenienti dall’estero e il 41% dall’Italia. Il coinvolgimento dei giovani è stato decisamente importante: più di 190.000 under 26 hanno partecipato all’evento, rappresentando il 30% del totale.

Le attività educational hanno raggiunto numeri significativi, con 80.613 partecipanti tra giovani (39.844), scuole (1.096, di cui 50 dell’infanzia, 187 primarie, 72 medie e 787 superiori), insegnanti (5.941 in sede, 2.199 alle preview) e gruppi organizzati (1.827). Le università italiane e internazionali hanno risposto con entusiasmo, con 76 istituzioni accademiche coinvolte (31 italiane e 45 straniere, in testa Germania e Francia con 6 atenei ciascuna, seguite da Italia e USA con 5 università), che hanno favorito la visita di migliaia di studenti e docenti (in tutto 3mila gli studenti universitari che hanno partecipato al progetto).

Stranieri ovunque - Foreigners everywhere. Foto: Matteo De Mayda
Stranieri ovunque - Foreigners everywhere. Foto: Matteo De Mayda

Sul fronte digitale, il sito ufficiale della Biennale ha registrato 1,6 milioni di utenti attivi e 101 milioni di visualizzazioni sui social media. Il pubblico ha apprezzato anche i “30 cataloghi attivi” (ovvero i giovani laureati che facevano accoglienza e davano informazioni) lungo il percorso espositivo, che hanno fornito informazioni dettagliate sulle opere e i protagonisti. Venduti, nel periodo di mostra, sia al bookshop che sull’ecommerce online, 938 cataloghi in italiano, 3.538 in inglese, 6.941 guide brevi in italiano e 20.470 guide brevi in inglese.

La mostra ha coinvolto 331 artisti provenienti da tutto il mondo e 86 partecipazioni nazionali, inclusi i debutti di Benin, Etiopia, Tanzania e Timor Leste. Due progetti speciali hanno arricchito l’offerta espositiva: il Padiglione Arti Applicate in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra e l’esposizione a Forte Marghera dedicata a Nedda Guidi.

Tra i riconoscimenti assegnati dalla Giuria Internazionale, presieduta dalla curatrice americana Julia Bryan-Wilson, il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale è andato all’Australia, mentre il Kosovo ha ricevuto una menzione speciale. Il Mataaho Collective ha ottenuto il Leone d’Oro per il miglior partecipante, e Karimah Ashadu si è aggiudicata il Leone d’Argento come giovane promettente. Menzioni speciali sono state attribuite a Samia Halaby e La Chola Poblete. Inoltre, i Leoni d’Oro alla carriera sono stati conferiti all’artista brasiliana Anna Maria Maiolino e all’artista turca Nil Yalter.

“Salutiamo con nostalgia la Biennale Arte di Adriano Pedrosa, il suo entusiasmante successo e la sua grande lezione: siamo tutti Stranieri Ovunque”, dice il presidente Pietrangelo Buttafuoco. “Le opere nella mostra da lui curata hanno valicato i confini dei Giardini e dell’Arsenale per entrare nel quotidiano e nel nostro orizzonte mentale. In questo tempo così difficile per il mondo, l’arte ci ricorda che tutto è polemos tra culture, punti di vista, passato e avvenire. Ma ci insegna anche che la direzione della vita è nell’incontro del tu, del noi, oltre la disperata solitudine dell’io. Siamo tutti Stranieri Ovunque nell’attraversamento dei mondi, nel vissuto dell’esistenza, e dunque nel divenire della bellezza e della nostra stessa libertà, laddove ci stringe il comune sentire dell’Arte”.

“Con la chiusura della Biennale Arte 2024”, afferma il curatore Adriano Pedrosa, “dopo una settimana di straordinarie performance, sono grato soprattutto agli artisti che hanno partecipato alla Mostra, allo staff della Biennale, al mio team, a tutti i prestatori, le gallerie, gli sponsor e i donor che hanno supportato l’Esposizione con tanta generosità, così come sono grato ai 700.000 visitatori che sono venuti a vedere la mostra. Sono grato al presidente Roberto Cicutto per avermi nominato e al presidente Pietrangelo Buttafuoco per il suo sostegno. È sempre malinconico vedere una mostra di questa portata giungere alla fine, tuttavia, in un certo senso il viaggio continua. Adesso sono curioso di vedere che futuro avrà Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere, soprattutto per la comprensione, l’accoglienza e la visibilità degli artisti del Sud del mondo, così come degli artisti indigeni, queer, autodidatti e delle figure del XX secolo provenienti da Africa, Asia e America Latina”.


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