La Basilica di Collemaggio porta L’Aquila sul tetto d’Europa: il restauro della basilica, devastata dal terribile terremoto dell’aprile del 2009, si è infatti aggiudicato il Grand Prix di Europa Nostra e Creative Europe (il programma culturale dell’Unione Europea), uno dei più prestigiosi premi mondiali dedicati ai beni culturali. La Basilica di Collemaggio, in particolare, ha vinto nella categoria “Conservazione”, mentre gli altri due Grand Prix sono andati alla Rete Tramontana Network, progetto congiunto di Italia, Francia, Polonia, Portogallo e Spagna per la ricerca sul patrimonio materiale e immateriale nelle regioni montane europee (categoria Ricerca) e alla mostra Auschwitz. Non molto tempo fa, una produzione spagnola-polacca per i 75 anni della liberazione del campo di sterminio (categoria Educazione, Istruzione e Crescita della Consapevolezza).
Ognuno dei tre Grand Prix assegna diecimila euro: quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, la premiazione si è svolta interamente online. Alla premiazione hanno partecipato Mariya Gabriel (Commissario Europeo per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Educazione e i Giovani), Hermann Parzinger (Presidente di Europa Nostra) e Sneška Quaedvlieg-Mihailović (Segretario Generale di Europa Nostra). Per la Basilica si tratta dunque di un altro importante riconoscimento dopo il trionfo agli Europa Nostra Award, sempre quest’anno.
Questa la motivazione con cui la giuria ha premiato la Basilica di Collemaggio: “Questo intervento, oltre ad essere condotto secondo i più alti standard tecnici e scientifici, è pure innovativo, veramente esemplare e tanto più importante per il suo grande valore simbolico. Dopo il tragico terremoto che ha colpito L’Aquila, il recupero dell’edificio rappresenta la rinascita dell’intera città ed è una opportunità per la comunità di guarire le ferite causate dal sisma. Questo progetto è una testimonianza esemplare dell’importanza del recupero del patrimonio a rischio”. Nel corso dell’evento sono stati annunciati anche il vincitore del Public Choice Award, conferito al progetto The ambulance of monuments (Romania) e dei due premi speciali ILUCIDARE, andati al progetto Archaeology for a young future (Siria/Italia) e al TYPA – Estonian Print and Paper Museum (Estonia).
“Siamo molto orgogliosi che il restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio sia riconosciuto come un esempio europeo di buona pratica”, dichiara Alessandra Vittorini, alla guida della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e Cratere fino allo scorso agosto, ora direttore della Fondazione Scuola dei Beni e Attività culturali MiBACT. “Già incluso fra i migliori progetti europei con l’assegnazione del European Heritage Award/Europa Nostra Award 2020 nel maggio scorso, ha ricevuto oggi il Grand Prix, uno dei tre premi di eccellenza che concludono la cerimonia annuale di assegnazione dei premi europei. È un premio all’impegno costante e appassionato che vede la Soprintendenza aquilana in prima linea nel recupero del patrimonio culturale da oltre dieci anni, un premio che va dedicato alla fantastica squadra di donne e di uomini che ho avuto la fortuna di dirigere per otto anni in questa complicata avventura di impegno, competenza e rinascita. E che va virtualmente esteso anche ai tanti altri restauri di eccellenza che, grazie soprattutto alla Soprintendenza e agli altri uffici MIBACT, stanno restituendo la bellezza alla nostra città e al nostro territorio”.
“Vengono premiate la costanza, la determinazione e la qualità di un restauro la cui importanza è stata pienamente colta a livello europeo e confermata con questo nuovo importante riconoscimento”, afferma Antonio Di Stefano, Soprintendente Delegato per L’Aquila e Cratere dal Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, “personalmente per me è motivo doppiamente di orgoglio, da aquilano nel vedere premiato un monumento simbolo della città e da Soprintendente Delegato nel vedere ancora una volta riconosciuto il prezioso lavoro che la Soprintendenza ha svolto e svolge insieme agli altri uffici MIBACT a L’Aquila e sul territorio”.
Il restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio (curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, sia per la progettazione sia per la direzione dei lavori, con l’architetto Antonello Garofalo e la storica dell’arte Biancamaria Colasacco) ha interessato un luogo simbolo della città, devastato dal sisma 2009. L’intervento è stato interamente sostenuto da Eni S.p.A., a seguito dell’accordo di sponsorship siglato nel 2013 con il Comune dell’Aquila, proprietario della Basilica. La fase di analisi e progetto (2013-2015) si è svolta con il supporto tecnico scientifico di autorevoli esperti di tre Atenei italiani: Politecnico di Milano, “Sapienza” Università di Roma, e Università dell’Aquila (coordinati rispettivamente dal prof. Stefano Della Torre, dal prof. Giovanni Carbonara e dal prof. Dante Galeota). I lavori sono stati completati in soli due anni (2016-2017); l’attenta gestione dei tempi e delle fasi di cantiere si deve anche all’efficiente coordinamento di Eniservizi e alle competenze operative dell’impresa ARCAS di Torino. Le approfondite fasi di studio e di elaborazione progettuale, fondate sul costante confronto metodologico e disciplinare, seguite dall’intensa fase di attuazione della ricostruzione e del restauro, hanno prodotto un esempio di rigore scientifico e operativo e, allo stesso tempo, un positivo esperimento di cooperazione istituzionale. La Basilica è stata riaperta il 20 dicembre 2017 alla presenza del ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
L'Aquila sul tetto d'Europa: Collemaggio vince il Grand Prix per il miglior restauro |