Dopo quasi ventiquattro anni, dal 1997, il Klimt rubato della Galleria Ricci Oddi di Piacenza è tornato a casa: da questa mattina infatti il Ritratto di signora è esposto nella sede museale piacentina protetto da una speciale teca allestita nella sala d’onore.
A causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, il famoso dipinto non ha potuto essere accolto realmente dal pubblico, ma il ritorno è stato tuttavia protagonista di un evento streaming, visibile sul canale Youtube della Galleria. Oltre ai rappresentanti istituzionali, erano presenti le curatrici del Progetto Klimt Elena Pontiggia e Gabriella Belli e il presidente della Galleria Massimo Ferrari.
Quest’ultimo ha dichiarato: "A quasi un anno dal suo ritrovamento, Ritratto di Signora torna finalmente in Galleria. A seguito della valutazione degli esperti che ne hanno confermato la corrispondenza con il quadro rubato nel 1997, il Consiglio d’Amministrazione ha lavorato con determinazione per riaccogliere in Galleria l’opera nella prima data possibile dopo tutti i passaggi necessari a garantire la sicurezza e la futura visita a chi vorrà vederla. Il suo ritorno è prima di tutto un regalo per la città di Piacenza così provata dalla pandemia che sta colpendo il nostro paese e il mondo intero, ma ci permette di intraprendere questo percorso – Progetto Klimt – da noi ideato per rilanciare e valorizzare tutta la Galleria grazie a un programma scientifico biennale che coinvolgerà le istituzioni locali e nazionali, insieme ad autorevoli studiosi di caratura internazionale".
“Sono onorata di coordinare il progetto” ha commentato Elena Pontiggia, "un programma ambizioso e prestigioso che permetterà di dare la giusta attenzione a Ritratto di Signora, alla Galleria e al rapporto tra Klimt e il nostro paese. Mi sono occupata degli apparati critici che accompagneranno il ritorno in Galleria del dipinto e seguirò anche le fasi successive del programma, che è ancora in cantiere perché fin da subito con il presidente Ferrari è stato immaginato come un progetto graduale e collettivo, permettendo di arricchirsi nel tempo con diverse collaborazioni dal territorio dall’Italia e dal mondo. Il Progetto Klimt va considerato un lavoro di gruppo, in cui la Galleria e la città di Piacenza, con il suo museo, le sue opere, i suoi appassionati, non sono solo ospiti, ma protagonisti".
È intervenuto anche il ministro del MiBACT Dario Franceschini: “Quest’opera viene finalmente restituita alla sua comunità e all’Italia intera dopo ventitré anni. Ciò avviene purtroppo in un momento in cui le misure adottate per il contenimento della pandemia non permettono l’apertura dei luoghi della cultura, ma ciò è tanto più simbolico in quanto il dipinto, a lungo sottratto dallo sguardo del pubblico, ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura. In tutta Italia sono tante le attività nei musei, interessati da lavori di ristrutturazione, restauri, arricchimento delle collezioni e ripensamento degli allestimenti in vista della prossima riapertura. Quando le cittadine e i cittadini di Piacenza potranno tornare a visitare la Galleria, la ritroveranno arricchita dalla ricomparsa di un’opera straordinaria: il segno di una rinascita che avrà qui, come in molti altri musei, anche un aspetto fisico e concreto, la piena riappropriazione di un capolavoro”.
L’opera è stata riaccolta con un allestimento nato dalla collaborazione con il Politecnico di Milano e la teca protettiva è stata realizzata grazie al contributo della Banca di Piacenza e della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Nell’immagine: Gustav Klimt, Ritratto di signora (1916-1918; olio su tela, 68 x 55 cm; Piacenza, Galleria Ricci Oddi)
È tornato a casa il Klimt rubato della Galleria Ricci Oddi di Piacenza |