Dopo Bernini, ora è il turno di Giotto: una sua opera esposta all'aeroporto di Fiumicino


Dopo Bernini è la volta di Giotto: esposti all’aeroporto di Fiumicino i tre frammenti di vetrata attribuiti al grande pittore toscano, concessi in prestito dal Fondo Edifici di Culto e conservati al Museo di Santa Croce a Firenze. E ovviamente questa esposizione fa molto discutere.

Per i cinquant’anni dalla costituzione della società Aeroporti di Roma (ADR), tra le varie iniziative messe in atto all’aeroporto di Fiumicino figura anche l’esposizione di tre frammenti di vetrata attribuiti a Giotto e in arrivo dal Museo dell’Opera di Santa Croce a Firenze. Lo scalo romano replica così la tanto discussa iniziativa dello scorso anno, quando fu il Salvator Mundi di Gian Lorenzo Bernini a essere esposto in aeroporto.

L’aeroporto Leonardo da Vinci, spiega ADR in una nota, “è il primo e unico aeroporto italiano 5 stelle Skytrax e migliore aeroporto in Europa per la qualità, nella categoria degli hub con oltre 40 milioni di passeggeri, negli ultimi sei anni. In questo percorso l’arte e la cultura sono stati gli altri grandi interpreti: oggi il Leonardo da Vinci si posiziona come un ‘Museo diffuso’, valorizzando l’immenso patrimonio culturale e artistico italiano in tutte le sue declinazioni”. Di qui l’idea di esporre le opere di Giotto: si tratta delle vetrate che raffigurano il profeta Aronne e due diaconi. Sono di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che ha concesso il prestito, e costituivano la parte alta di una vetrata databile intorno al 1310 posizionata in origine al termine della navata destra della Basilica di Santa Croce a Firenze.

I tre frammenti della vetrata, abitualmente conservati presso il Museo dell’Opera di Santa Croce, vennero riconosciuti come opere di Giotto, negli anni Ottanta, da Miklos Boskovits, secondo il quale la vetrata venne disegnata e in parte anche dipinta dal grande artista toscano. Secondo ADR, adesso le vetrate, “grazie alla nuova collocazione nella cornice della nuova Pazza del Terminal 1 potranno essere ammirate nei prossimi mesi da milioni di passeggeri in partenza e in arrivo per destinazioni nazionali, europee e intercontinentali”.

“È un motivo d’onore”, ha dichiarato il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “vedere associato l’evento dei 50 anni di Aeroporti di Roma alle opere del fondo edifici di culto sotto la cura del ministero dell’ Interno. Per noi sono iniziative importanti, è la seconda che facciamo. Prima delle opere svelate oggi abbiamo avuto l’esposizione del Salvator Mundi di Bernin. L’aeroporto di Fiumicino è una delle principali porte d’ ingresso nel Paese e nell’Europa, un punto di eccellenza del sistema aeroportuale internazionale, e il fondo edifici di culto raccoglie un patrimonio immenso di opere artistiche, architettoniche e monumentali. Abbiamo 840 chiese con tanti beni contenute al loro interno. È un modo per attivare un programma che prevede di fare tanto per portare la gente verso le opere d’arte e portare le opere d’arte verso la gente”.

Eppure, l’esposizione continua a far discutere: in particolare, ci si domanda se l’aeroporto sia un luogo adatto per mostrare opere d’arte, e se è corretto che opere fragili come i frammenti di vetro giotteschi siano esposti in contesti simili.

I tre frammenti della vetrata di Giotto
I tre frammenti della vetrata di Giotto
I frammenti all'aeroporto di Fiumicino
I frammenti all’aeroporto di Fiumicino

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