Dopo Caravaggio al Vinitaly, adesso abbiamo Bernini all’aeroporto. Se infatti non bastava il Bacco del grande pittore lombardo alla fiera del vino, da oggi al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci” è esposto l’ultimo capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, il Salvator Mundi della chiesa di San Sebastiano Fuori le Mura, opera del 1679 ritrovata nella chiesa romana solo nel 2001: si tratta di un busto in marmo che era destinato alla regina Cristina di Svezia, e alla scomparsa di quest’ultima venne donato a papa Innocenzo X.
L’esposizione del capolavoro berniniano è organizzata assieme al Ministero dell’Interno (la chiesa infatti appartiene al Fondo Edifici di Culto, ente del Viminale la cui origine è da rintracciarsi nelle demanializzazioni ecclesiastiche dell’Ottocento) e intende celebrare la riapertura della nuova area d’imbarco del Terminal 1, infrastruttura dotata di 22 gate, attraverso i quali viaggiano 6 milioni di passeggeri l’anno.
Il Terminal 1 è stato inaugurato stamattina alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, del Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, del Presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, dell’Amministratore Delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del Sindaco della Città Metropolitana e Comune di Roma, Roberto Gualtieri, del Vice Sindaco di Fiumicino, Ezio Di Genesio Pagliuca, e del prefetto Fabrizio Gallo, Direttore del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Per il Gruppo, sono intervenuti il Presidente di Mundys Giampiero Massolo, il Presidente di ADR, Claudio De Vincenti e l’Amministratore Delegato di ADR, Marco Troncone.
Il Salvator Mundi sarà visibile dai passeggeri in partenza. “L’esposizione”, si legge in una nota, “si inserisce nella più generale strategia dello hub Leonardo da Vinci di promozione dell’arte e della cultura territoriali e nazionali presso passeggeri italiani ed esteri”. Assieme al Salvator Mundi, a dare il benvenuto ai passeggeri sarà anche un’altra opera, contemporanea: Leo di Marco Lodola, artista che in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (occorsa nel 1519) ha voluto rappresentarlo con led luminosi in tanti e diversi colori, in omaggio alla sua luce geniale. Al momento comunque non è dato sapere quanto l’opera di Bernini rimarrà in aeroporto. Si spera il più breve possibile.
C’è da dire che, malgrado sia un inedito per l’Italia, non è la prima volta che delle opere d’arte antica finiscono in aeroporto: lo aveva già fatto il Rijksmuseum di Amsterdam, che nel 2017 aveva portato all’aeroporto di Schiphol dieci dipinti del Seicento olandese per una particolare mostra. Un caso all’epoca unico al mondo, anche se l’iniziativa fu chiusa anzitempo causa infiltrazioni d’acqua nella vetrina. Tuttavia il museo di Amsterdam non ha desistito e ha creato alla fine un vero spazio espositivo dentro l’aeroporto, tuttora in funzione.