Ci risiamo: ennesimo caso di censura di Facebook sull’arte, e questa volta con pesanti risvolti. A farne le spese è stata la casa d’aste Maison Bibelot (sedi a Firenze e Milano), che per presentare una sua asta ha pubblicato una fotografia di una scena di burlesque degli anni Quaranta e una fotografia di Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 - Reggio Emilia, 1992) che ritrae una statua antica. L’immagine di John T. Moss del 1941 e Napoli (questo il titolo della foto di Ghirri), tratta dalla serie Paesaggio italiano e stampata nel 2006, non sono però piaciute ai censori di Facebook a causa della nudità: la responsabile social di Maison Bibelot si è così vista recapitare nella propria casella di posta elettronica una mail che la informava della cancellazione irreversibile della pagina.
“Ho ricevuto un riscontro dal nostro Team Interno”, si legge nel testo della mail redatto da un’addetta del reparto Global Marketing Solutions di Facebook, “e mi hanno informata che la tua Pagina é stata disabilitata a causa di contenuti relativi a Nuditá e Pornografia. Comprendo quanto fosse importante questa Pagina per te e la tua attivitá, tuttavia non é possibile riattivarla in quanto é una decisione definitiva”. Segue l’invito a consultare gli ormai famigerati standard della comunità del social di Menlo Park.
La chiusura ha dunque comportato la cancellazione di tutto il lavoro che Maison Bibelot aveva svolto su Facebook, costringendola a ricominciare daccapo: a questo link è possibile consultare la pagina creata subito dopo il ban, e magari mettere un like per aiutare la casa d’aste a ricostruirsi la sua base. Maison Bibelot ci ha detto che in questo momento sta valutando come procedere per poter riottenere quanto fatto in precedenza, ma non sarà facile, anche perché interagire con Facebook è tutt’altro che scontato.
Così, dopo aver censurato grandi artisti del passato (da Mantegna a Rubens, da Cagnacci a Caravaggio), oltre che del presente (a cominciare da Marina Abramović), Facebook non risparmia l’arte dell’antichità. Pochi giorni fa c’era stato l’annuncio dell’avvio di un tavolo di discussione sul tema, ma finché non giungeranno conclusioni, il social continuerà con il proprio assurdo atteggiamento censorio nei confronti dell’arte.
Nell’immagine: la foto di Luigi Ghirri “incriminata”. Luigi Ghirri, Napoli, da Paesaggio italiano (2006; stampa fotografica a colori vintage procedimento cromogeno, firma di Paola Ghirri, titolo, data e 3/10 in basso a sinistra, stampata nel 2006 da Paola Ghirri, timbro a secco “LUIGI GHIRRI”, buone condizioni, lieve alterazione cromatica, 53 x 40 cm)
Facebook chiude definitivamente la pagina della casa d'aste Maison Bibelot per la foto di una statua antica |