A seguito dell’incontro di ieri, nel palazzo della prefettura di Milano, tra il ministro dell’interno italiano Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orbán, l’artista Cristina Donati Meyer (Milano, 1985) ha affisso in piazza San Babila, dove si è tenuta un’importante e partecipata manifestazione per affermare l’appartenenza dell’Italia all’Europa, la sua opera Europa del 2016. È un dipinto che racconta il dramma dei migranti sulla rotta dei Balcani, realizzato in un momento in cui la questione, esacerbata dall’infuriare della guerra civile in Siria, aveva toccato le fasi di più acuta emergenza.
“Si tratta”, spiega l’artista, “di un omaggio a chi ha perso la vita sulla rotta della disperazione balcanica, tempestata di reti, muri e filo spinato e alla piazza milanese che ha reagito alla provocatoria presenza dei due estremisti di destra nella Milano medaglia d’oro alla Resistenza”. L’opera raffigura una famiglia divisa da una barriera di metallo nell’Ungheria di Orbán, che contro i migranti ha innalzato muri e filo spinato: la barriera divide il padre con il neonato dalla madre, che si trova dalla parte opposta della barriera. La madre trova comunque il modo per allattare il bambino anche al di là della rete. Nell’opera, volutamente, non si distingue quale sia la parte “giusta” e quale quella “sbagliata”: le due porzioni divise dalla rete di amalgamano con forte senso di dramma, rinascita e unione, e come riscossa contro l’umiliazione.
Cristina Donati Meyer si è già distinta nelle scorse settimane per azioni artistiche fortemente critiche contro Matteo Salvini: in un’occasione aveva realizzato un dipinto contro i respingimenti dei migranti, e in un’altra ancora un’opera contro la velleità di censire la popolazione rom.
“Europa”, una toccante opera di Cristina Donati Meyer riproposta in occasione dell'incontro Salvini-Orbán |